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02 Aprile 2024

Partecipazione e progetti dal basso: prove di urban center all’OAR

Le criticità e le potenzialità dei processi partecipativi, le best practice e le esperienze in corso a Roma. Appuntamento all’OAR venerdì 12 aprile con il convegno che anticipa le azioni che confluiranno nel programma del futuro Urban center metropolitano. Al termine, l’OAR e l’assessorato alla Partecipazione e alla Città dei 15 minuti firmeranno il protocollo d’intesa per riscrivere il regolamento del Bilancio partecipativo di Roma Capitale

L’approccio partecipativo nel disegno del futuro dei territori e nello sviluppo di processi decisionali inclusivi. La progettazione dal basso per perseguire l’interesse comune. Prove di Urban center al complesso monumentale dell’Acquario Romano, sede dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, che venerdì 12 aprile apre le porte al convegno “Roma partecipa. Percorsi partecipativi per il futuro della città”, proposto dalla commissione Urban center dell’OAR in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile edile e ambientale (Dicea) dell’Università Sapienza di Roma.

L’evento si inserisce nel percorso di messa a punto dell’Urban center metropolitano di Roma (il cui concorso per l’allestimento è alle battute finali), anticipandone le finalità che consistono nel raccogliere e raccontare i processi di trasformazione della città metropolitana, nonché nel promuovere la diffusione della cultura urbana favorendo la partecipazione attiva di cittadini, associazioni, stakeholder, enti e istituzioni. L’appuntamento è parte del programma del master ProPart in progettazione partecipata tenuto dall’Iuav di Venezia e dall’Università Sapienza ed è aperto, non solo agli iscritti al master, ma a tutti gli architetti.

«Questo convegno, dedicato al tema dei progetti partecipati, si inserisce nel percorso di costruzione dell’urban center», spiega Francesco Aymonino, vicepresidente OAR, coordinatore della commissione Urban center e responsabile scientifico dell’evento formativo e di confronto. Saranno esposti alcuni progetti partecipati.  Carlo Cellammare, professore della Sapienza, co-direttore del master ProPart e co-organizzatore del convegno, si soffermerà su alcuni casi studio, tra cui le esperienze in corso a Tor Bella Monaca, Quartaccio e Bastogi.

In campo non solo le best practice, ma anche riflessioni sui metodi e gli strumenti dei processi partecipativi. Il dibattito coinvolgerà, infatti, anche il regolamento che ha disegnato i confini entro cui possono muoversi le azioni di consultazione dei cittadini nelle questioni riguardanti l’utilizzo e la destinazione delle risorse economiche di Roma Capitale. «Il convegno, infatti, sarà l’occasione – prosegue il vicepresidente Aymonino – anche per parlare del regolamento del Bilancio partecipativo di Roma Capitale in fase di rielaborazione: per la prima volta l’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia partecipa alla riscrittura di un regolamento comunale, insieme all’assessorato alla Partecipazione e servizi al territorio per la Città dei 15 minuti di Roma Capitale». Al termine del convegno, infatti, sarà firmato il protocollo di intesa tra Roma Capitale, rappresentata dall’assessore Andrea Catarci e l’OAR, rappresentato dal suo presidente, Alessandro Panci, che sancirà un’importante collaborazione che punta a «rendere il regolamento uno strumento sempre più efficace per realizzare progetti proposti dai cittadini», sottolinea ancora il vicepresidente Aymonino.

Assessori ed esperti di Roma Capitale saranno coinvolti nel dibattito. Alice Buzzone, consigliera OAR, aprirà la sessione dedicata al Bilancio partecipativo e ai rapporti con i territori. Sarà l’occasione anche per presentare alcuni progetti che faranno parte del Festival dell’architettura di Roma (FAR). Sarà, inoltre, illustrata l’esperienza “15 municipi, 15 progetti per la città dei 15 minuti”: il progetto che punta, partendo dall’elaborazione di masterplan, a rigenerare 15 ambiti urbani, uno per ciascun Municipio di Roma, strategici per centrare l’obiettivo della città dei 15 minuti.

Spunti di riflessione arrivano, inoltre, dal progetto portato avanti da ISIA Roma, il primo istituto universitario pubblico di design in Italia che, coinvolgendo 20 studenti, ha utilizzato lo strumento dell’intervista per indagare sul senso di appartenenza e sul tema dell’identità dei luoghi a partire da alcune realtà di edilizia pubblica del quartiere Laurentino 38. Il caso dell’Urban center di Bari sarà illustrato come esperienza di successo da cui prendere spunto per avviare il progetto dell’Urban center metropolitano di Roma.

Programma e iscrizioni: formazione.architettiroma.it

di Mariagrazia Barletta

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