Dal valore delle pratiche collettive alle geografie del progetto, dalle politiche urbane alle visioni internazionali sull’architettura come agente di trasformazione: si è chiusa ieri, 25 giugno, la settima edizione del Festival dell’Architettura di Roma – FAR 25, con una giornata densa di riflessioni e incontri. Al centro della scena la premiazione della Call for Projects 2025, che ha valorizzato proposte emergenti e sperimentali , segnando uno dei momenti più attesi dell’intera manifestazione. Lecture internazionali, dialoghi editoriali, confronti istituzionali e focus territoriali hanno scandito la giornata di chiusura del festival, confermandolo come spazio pubblico di confronto, laboratorio permanente sulle trasformazioni sul territorio urbano, piattaforma culturale e progettuale per la città.
L’ultima giornata del Festival – organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma è provincia – , intitolata Closing FAR, ha rappresentato una sintesi corale dei temi attraversati dal festival: il programma della mattina si è aperto con una serie di talk e lecture dedicati al tema del collettivo, curati dalla rivista About:, con la partecipazione dello studio Fosbury Architecture, riflettendo sulle forme emergenti della progettazione condivisa; nel pomeriggio, l’attenzione si è spostata sui territori e sulle trasformazioni urbane, con momenti di confronto sulle politiche locali e le lecture internazionali attesa da parte dell’architetto colombiano Giancarlo Mazzanti e dell’architetta messicana Tatiana Bilbao. Spazio inoltre, come detto, alla premiazione della Call for Projects 2025, che ha visto il riconoscimento di nuove proposte progettuali emergenti per installazioni temporanee in due Municipi di Roma Capitale (IV e V). A chiudere la giornata, un aperitivo con dj set e una video installazione che hanno trasformato la serata in un momento di festa e visione.
A tirare le fila, facendo un primo bilancio di FAR 25 è stata Alice Buzzone, consigliera OAR e direttrice del Festival dell’Architettura di Roma: «Siamo soddisfatti di questa settima edizione di FAR, che ha confermato gli obiettivi per cui era nato: rafforzare il legame con i territori e rendere l’Ordine sempre più aperto e permeabile alla città attraverso un festival inteso come dispositivo di porosità urbana. In questi giorni il nostro profilo social ha raggiunto quasi 500 mila visualizzazioni: un risultato che non deriva da campagne promozionali, ma da una rete costruita nel tempo, fatta di relazioni autentiche e partecipazione attiva». Un elemento centrale – ha proseguito – è stata la Call for Projects e il suo legame diretto con i territori. Si è confermata un’iniziativa efficace: abbiamo registrato la partecipazione di numerosi studi di progettazione, ma anche di studenti e giovani professionisti. Sono state raccolte proposte non solo da Roma, ma anche da altre città italiane e dall’estero. È un segnale importante: FAR è diventato un vero e proprio faro che accende l’attenzione sulla Capitale e sulle sue trasformazioni urbane». Buzzone ha poi rimarcato l’impegno dell’Ordine a supportare progetti e progettisti che hanno partecipato alla Call.
Qui la video pillola con Alice Buzzone
A ribadire l’importanza che rivestono per l’Ordine degli Architetti di Roma – e per FAR – temi come «comunità, vicinanza al territorio, anche attraverso la collaborazione con i Municipi, e la capacità di fare rete» è stato il presidente OAR, Alessandro Panci, ricordando come «la qualità sia sempre legata al progetto di architettura, un principio per sostenere il quale l’Ordine sostiene con forza il ricorso ai concorsi di progettazione». Lo testimonia, nel caso di FAR 25, il lancio delle call per la realizzazione di installazioni temporanee in alcune aree del territorio urbano»
Qui un brano dell’intervento di Alessandro Panci
La sessione mattutina della giornata conclusiva del FAR, ha ospitato il confronto sul tema del collettivo nel progetto contemporaneo. La rivista About: che, nel suo primo numero, «The Collective», riflette sul valore delle pratiche condivise, del lavoro interdisciplinare e delle collaborazioni che attraversano l’architettura, ha dialogato con Fosbury Architecture, collettivo che esplora nuovi modi di fare architettura – ispirandosi sin dal nome a Dick Fosbury, l’atleta che (superando l’asticella di schiena) rivoluzionò per sempre la storia del salto -, con la lecture di Claudia Mainardi aperta a visioni ibride e modalità operative emergenti.
Qui la video riflessione di Claudia Mainardi
E la video pillola con Alessandro Valenti, editor in chief About:
La premiazione della Call for Projects 2025
Al centro della giornata l’assegnazione dei premi e delle menzioni speciali per la Call for Projects 2025, che hanno coinvolto i Municipi IV e V, per progetti di installazioni da collocare nelle aree di Piazza Riccardo Balsamo Crivelli (Quartiere Casa Bruciato, Municipio IV) e Piazza dei Mirti (Quartiere Centocelle, Municipio V). Ben 51 i progetti pervenuti e che la giuria formata da Nina Artioli, Gianluca Peluffo, Roberto Cremascoli e Claudia Ricciardi ha esaminato e giudicato. Il progetto vincitore per l’area di Piazza Balsamo Crivelli, Quartiere Casal Bruciato, Municipio IV è stato «NODO APERTO», realizzato dal team con capogruppo Nicola Auciello (architetto), Paola Costanza Papakristo (sociologa), Sara Varcasia (andropologa); gli studenti: Elisa Aloisi, Alessandro Arnold, Simone Carnevali, Giulia Di Giannantonio, Valerio Di Santo, Andrea Fabietti, Elena Fierro, Marco Sabino Onofri, Federica Pieralisi, Carlo Renato Popescu, Carlotta Pucci, Francesca Pia Reale, Virginia Ricotta, Luca Rieder, Elena Sambucci, Arianna Sordi, Seynabou Thiam, Cristiana Tranchini. «Il progetto – si legge nelle motivazioni della giuria – si inserisce nell’area di progetto articolando un dialogo con lo spazio esistente, permettendo un uso inedito della piazza. La struttura proposta accoglie, infatti, diverse attività d’uso, potendo inoltre essere implementato sia dimensionalmente che funzionalmente. La giuria ha apprezzato, inoltre, la composizione del team, essendo questo eterogeneo sia in termini di competenze professionali che di esperienza.». Oltre al progetto vincitore, la giuria ha ritenuto meritevoli di menzioni i progetti individuati attraverso i seguenti titoli: «FINTO LABIRINTO»; «MIND THE GAP», «MAYA», «CAROSELLO». (Per maggiori dettagli e informazioni su tutti i progetti premiati leggi l’articolo di approfondimento LINK)
Le tavole del progetto vincitore
Il progetto vincitore per l’area di Piazza dei Mirti, nel Quartiere Centocelle, Municipio V, è stato «MAMMAROMA», proposto da gruppo formato da Simone Barbi, Emanuele Cremona, Davide Fabbro d Giacomo Montiani (capogruppo). La giuria, in questo caso, «ha apprezzato la forza rappresentativa della proposta in termini di immagine e possibilità di uso collettivo. Relativamente al luogo, la struttura proposta è capace di segnalare e diventare un elemento riconoscibile per la comunità. La versatilità della soluzione proposta permette di immaginare una molteplicità di configurazioni e di utilizzi». Oltre al progetto vincitore, la giuria ha ritenuto meritevoli di menzioni i progetti indicati con seguenti titoli: «MOMO», «MIRA’RI», «EXEDRA», «PICCOLA BIBLIOTECA ROTONDA», «SCALE E SERPENTI». (Per maggiori dettagli e informazioni su tutti i progetti premiati leggi l’articolo di approfondimento LINK)
Le tavole del progetto vincitore
Qui alcuni contributi video relativi ad alcuni progetti premiati e menzionati (interviste Call a cura di Giulia Villani)
Progetto NODO APERTO vincitore Piazza Riccardo Balsamo Crivelli
Progetto CAROSELLO, menzione Piazza Riccardo Balsamo Crivelli, collettivo Oblò: Pierfrancesco Lisi, Gaia Solazzo, Anahita Rahimi Vishteh, Sofia Salvicchi, Marta Volpe
Progetto MAYA, menzione Piazza Riccardo Balsamo Crivelli; team: Arianna Trotta, Sara Riefoli, Riccardo Martino
Dopo le premiazioni si sono svolti i due talk che hanno portato avanti la riflessione sulle politiche urbane, a partire dalle «partnership con i territori», segno distintivo fondamentale di FAR, con il collegamento da remoto con Massimiliano Umberti, presidente Municipio Roma IV e Annarita Leobruni, Vice Presidente Municipio Roma IV, ed il panel sulle «Politiche OAR per la città», con Sergio Scalia, assessore all’urbanistica del Municipio V, Lorenzo Busnengo, consigliere OAR con delega ai rapporto con le pubbliche amministrazioni e Carlo Zaffina, Coordinatore SOT.
Prima delle premiazioni, invece, Edoardo Capuzzo Dolcetta, architetto e fondatore – insieme a Damiano Ranaldi di Aut Aut Architettura – ha parlato di Edicola: comunità in rete, l’installazione presente durante FAR 25nel giardino della Casa dell’Architettura.
Le lecture internazionali
Ospiti della sessione pomeridiana di FAR sono stati due architetti di caratura internazionale Giancarlo Mazzanti dalla Colombia e Tatiana Bilbao dal Messico, entrambi portatori di un concetto di architettura come strumento di inclusione sociale, con una visione fortemente etica e sociale.
Progetti come biblioteche e scuole pubbliche a Medellín, usati come motori di trasformazione urbana e coesione sociale, soprattutto in aree marginalizzate, e una riflessione sull’architettura con particolare riguardo al ruolo della dimensione sociale e comunitaria nei progetti architettonici sono stati al centro della lecture di Giancarlo Mazzanti. L’incontro con Mazzanti è stato l’ultimo appuntamento dei ciclo «Conversazioni sulla pratica del progetto», a cura di Claudia Ricciardi, consigliera OAR, che ha promosso il racconto del progetto di architettura – inteso come ricerca, sperimentazione spaziale e indagine figurativa – attraverso una serie di lecture che hanno coinvolto architetti internazionali: nei prossimi giorni la pubblicazione dell’intervista integrale con Giancarlo Mazzanti e del dialogo critico con Daniele Frediani, architetto e ricercartore.
Qui le video pillole con Giancarlo Mazzanti e Daniele Frediani
Nella sua lecture Tatiana Bilbao ha portato in rassegna alcuni dei suoi progetti più famosi, sottolineando – tra l’altro – l’approccio improntato al dialogo con le comunità locali e e le istituzioni pubbliche per co-progettare soluzioni abitative flessibili e adatte ai contesti sociali ed economici specifici. Nei prossimi giorni la pubblicazione dell’intervista integrale con Tatiana Bilbao.
Qui la video pillola con Tatiana Bilbao
Tatiana Bilbao Estudio, insieme a MAIO Architects, ha guidato la progettazione architettonica del Padiglione della Santa Sede «Opera Aperta» alla 19esima Biennale Architettura di Venezia, che ha ottenuto la menzione speciale. Sul tema, a FAR, è interventio Cristiano Grisogoni, Del Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano e coordinatore Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia.
Il video con Cristiano Grisogoni
La serata è proseguita con aperitivo e Dj set, cui è seguita – a chiusura del Festival – la performance di Francesca Heart con la video installazione «Twirls». (FN)
Video interviste di Francesco Nariello