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24 Ottobre 2025

Aggiornamenti dal Tavolo tecnico Regione Lazio sul Regolamento Genio Civile

Riaperto il confronto sul nuovo regolamento sismico regionale tra le federazioni degli ordini e collegi del Lazio con i funzionari tecnici apicali del Genio Civile Regionale, 

alla presenza della consigliera regionale Micol Grasselli.

Presente al tavolo per l’Ordine degli Architetti PPC di Roma Marco Campagna | Consigliere OAR delegato della Commissione Quadro normativo urbanistico ed edilizia.

Tale regolamento costituisce un documento di primaria importanza nell’ambito della funzione legislativa della Regione, in quanto disciplina le modalità di rilascio delle autorizzazioni sismiche, le modalità dei relativi controlli e, non da ultimo, gli interventi edilizi considerati non rilevanti ai fini della pubblica incolumità, nonché quelli che non sono soggetti ad alcun adempimento sismico.

La nuova versione del testo andrà a sostituire quello esistente, che rimane sostanzialmente immutato in quanto a struttura generale, distribuzione degli articoli e concetti chiave generali, con elementi di novità dirimenti nella vita di tutti i giorni dei professionisti tecnici.

L’articolo 8, oggi relativo ad interventi privi di rilevanza, verrà ampliato ad una più vasta casistica di opere che, tra l’altro, non saranno espressamente soggette ad alcun adempimento presso il Genio Civile nè soggette a preventiva istanza sismica. Ovviamente rimangono inalterati i dovuti titoli edilizi.

Verrà introdotto un nuovo articolo che potremmo definire “intermedio” tra quello che disciplinerà le opere non soggette ad alcun adempimento e quelle invece soggette agli obblighi di autorizzazione sismica. Si tratta di una nuova categoria di opere per le quali verrà comunque reso obbligatorio un deposito, ma i relativi progetti non saranno oggetto di rilascio di autorizzazione né saranno soggetti a sorteggio: in sostanza, saranno solo progetti depositati in archivio, dai quali si attingerà solo nel caso in cui si riscontrino problemi o danni connessi alle strutture realizzate in virtù di questo deposito.

Molto dibattuto l’art. 13-bis del nuovo regolamento, che andrà a disciplinare le modalità di deposito degli adempimenti previsti dall’art. 34-bis, comma 3-bis, del DPR 380/01 (come innovato dal decreto “Salva Casa”) e, conseguentemente, l’art. 36-bis che ne richiama la disciplina. Tale articolo prevede di dover produrre un progetto strutturale in caso di tolleranze costruttive o di accertamento di conformità, se l’immobile si trova in zona sismica al momento del deposito dell’istanza.

A parere dei rappresentanti dei tecnici, è logico che l’obbligo di deposito debba seguire la zonizzazione sismica in vigore all’epoca dell’abuso, e non quella vigente ad oggi, altrimenti l’adempimento appare svuotato del suo senso pratico: si rischia di introdurre una procedura estremamente complessa e costosa anche per gestire difformità o tolleranze quasi impercettibili o ininfluenti sulla statica e sulla sicurezza.

È stato rappresentato, altresì, che altre Regioni che hanno già legiferato in materia seguendo questa logica. La questione sollevata può sembrare secondaria ma non lo è, in quanto dal 2003 il Lazio ha completamente rivoluzionato la mappa del rischio sismico, incrementando i livelli per molte zone, tra cui metà della superficie della Capitale.

Gli esponenti del Genio Civile, invece, sostengono che l’obiettivo della legge sia quello di tutelare la sicurezza; dunque, la verifica deve seguire la zonizzazione sismica vigente, proprio al fine di conoscere lo stato di vulnerabilità sismica delle aree che al momento attuale possono intendersi a rischio, al di là di quale fosse la prescrizione normativa all’epoca della costruzione.

La Regione ha comunicato di aver formulato un quesito in tal senso al Ministero delle Infrastrutture e al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; pertanto, eventuali ulteriori tavoli tecnici nel merito verranno convocati all’esito di tale quesito.

di Giulia Villani

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