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13 Marzo 2020

Emergenza Covid19: dai servizi dell’Ordine all’attività professionale. Le informazioni utili per gli architetti

di Redazione OAR

Dallo svolgimento dell’attività professionale alle modalità per fruire dei servizi offerti dall’Ordine, a partire dalla formazione. L’emergenza Coronavirus ha cambiato per tutti il modo di vivere e di lavorare. Ecco una raccolta di alcune informazioni utili per gli architetti.

Attività e servizi dell’OAR

Con una circolare pubblicata sul sito (LINK) l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia ha comunicato le modifiche a orari e servizi offerti. Qui una breve sintesi delle novità introdotte. 1) Sono sospese le attività formative frontali, ma restano a  disposizione sul sito OAR i numerosi FAD per la formazione a distanza. Prorogato al 31/12/2020 il termine per il ravvedimento operoso. 2) L’apertura al pubblico degli uffici dell’Ordine sarà limitata al mercoledì ore 9-13 e 14.30-16.30, ma solo previa prenotazione via email all’indirizzo: protocollo@architettiroma.it – con un aggiornamento rispetto a quanto contenuto nella circolare sopra citata; assicurata la continuità di tutti i servizi. 3) Le consulenze saranno sempre prenotabili sul sito, ma si svolgeranno al telefono. 4) Nessuna sanzione per il ritardato pagamento della quota OAR 2020 fino a data a destinarsi. 5) Al momento nessuna interruzione è prevista per i cantieri pubblici e privati. Attenzione alle limitazioni di orario per gli uffici tecnici della PA.

L’attività professionale: il Dpcm

Il decreto varato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Dpcm 11 marzo 2020 – affronta tematiche rilevanti per l’attività dei professionisti. Stabilisce in particolare che: tutti gli spostamenti effettuati per necessità lavorative possono essere svolti; i cantieri non hanno subito alcuna restrizione relativamente a orari e giorni lavorativi. All’articolo 1 comma 7 – nello specifico – si fissano «misure urgenti per il contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale» in ordine alle attività produttive e professionali. Tra le raccomandazioni di particolare interesse per gli architetti – la cui attività non ha subito alcuna limitazione pur rimanendo valide le norme generali – si segnalano quelle del punto d), che prevede si «assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale»; e del punto e) in cui si raccomanda che «siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali». Per una informazione completa, in ogni caso, si rimanda alla lettura del DPCM.

(FN)

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