Prospettive per il 2026
Gli anticorpi che ci salveranno!
Abbiamo da poco affrontato un’assemblea straordinaria dedicata all’ordinamento delle professioni
ordinamentate.
Si è detto che, in occasione della delega al Governo data dal Parlamento secondo quanto disposto
dall’art. 76 della Costituzione, manchi del tutto l’analisi di quanto successo negli anni passati
proprio nel settore delle professioni.
L’assemblea straordinaria, aperta da un’importante partecipazione del dott. Renato Natale,
sottolinea proprio la necessità di mettere a fuoco i fondamenti sui quali si poggia il senso
dell’esistenza stessa delle professioni ordinamentate, che si inseriscono all’interno del patto sociale
fondante il nostro Paese. Quel patto che fa della solidarietà e della coesione sociale il sistema
principale a cui tendere in via progressiva attraverso l’attività parlamentare.
Negli ultimi decenni invece abbiamo visto come il sistema scelto per la gestione economica del
Paese, che secondo i dettami costituzionali avrebbe dovuto portare benefici progressivi per la nostra
società, ha portato ad un forte degrado sia dell’ambiente che della mentalità sociale. Ci siamo
affidati a sistemi spesso algidi che nulla avevano a che fare con il bene comune e, cosa ancora più
deleteria, abbiamo insegnato ai cittadini che alla base della nostra convivenza non ci fossero i valori
della solidarietà, ma valori negativi come lotta degli uni contro gli altri, la competizione e non la
cooperazione; il profitto che deve venire sopra ogni cosa, in sintesi dell’ avere a tutti i costi, anche a
costo di distruggere, piuttosto che “essere”, del cooperare e tutelare la cosa comune.
Questa educazione all’avere, alla competizione e alla lotta è arrivata come un’onda anomala
sull’educazione di diverse generazioni e ha procurato un profondo senso di egoismo che alla fine ha
modificato in modo sostanziale il nostro modo di pensare. Non conta la sostanza,conta l’apparire
anche se questo significa spesso delinquere o prevaricare: questa è la deriva superficiale che oggi
viene seguita.
Tanti anni fa leggevo su una rivista scientifica di come negli Stati Uniti, facesse più “audience” sul
New York Times un articolo di una top model rispetto ad un articolo di un ricercatore che aveva
fatto una scoperta essenziale nel settore medico e che avrebbe significato la salvezza di migliaia di
vite. Questa deviazione della mentalità pubblica derivata chiaramente dal sistema commerciale
dipendente dagli “opinion leader”, è del tutto scollegata dalle reali capacità di miglioramento del
paese. Migliorare o peggiorare la situazione reale non importa al sistema di mercato neoliberista
adottato e questo continua ad essere un dogma difficilmente scardinabile. Tutti noi siamo visti non
come esseri umani, ma come consumatori. Gli effetti di tale sistema economico sul clima a scala
globale sono disastrosi, eppure ancora non siamo in grado di mettere un punto fermo e continuiamo
a sacrificare il nostro bene comune sull’altare del profitto. Tutto dipende dai soldi e dagli affari, con
buona pace del degrado dell’ambiente in cui viviamo.
Quest’ottica ha fortemente deviato l’intera società mondiale, portandola su una carta valoriale
basata sul conflitto, sulla lotta per il profitto e sulla competizione, che spesso, come abbiamo detto,
ha portato fortissimi danni ambientali e allastessa salute dell’essere umano. Questa logica, definita
in un sistema economico neoliberista, ha portato al collasso dell’intero pianeta, non rendendo ormai
sostenibile l’impronta umana.
Siamo in pieno cambiamento climatico con sconvolgimenti che portano a movimenti di intere
popolazioni che lasciano luoghi ormai invivibili per l’estremo calore e per mancanza d’acqua; gli
eventi climatici estremi sono ormai una costante e non un’eccezione; tanti territori prima abitati
sono ormai inondati dall’innalzamento dei mari; la contaminazione dei suoli e dell’aria fa 7 milioni
di morti l’anno in tutto il mondo. Solo in Italia nel 2024 si sono registrati 351 eventi metereologici
estremi. Persino in città occidentali come New York si stanno prendendo provvedimenti contro le
periodiche inondazioni derivanti da eventi estremi: il progetto Dryline dello studio Big è proprio
indirizzato a contenere le inondazioni. Nel disastro ambientale l’architettura può diventare uno
strumento fondamentale di contenimento degli effetti innestati dai cambiamenti climatici.
Questi sono gli effetti della logica economica alla quale i nostri governanti hanno affidato la nostra
convivenza sociale.
Ed è la stessa logica che ha modificato a caduta tutto ciò che veniva visto come un ostacolo al libero
mercato: ivi compresi i sistemi di garanzia sociali espressi dal sistema ordinistico.
Fortunatamente a questo modo di fare si sono ribellati tanti pezzi della nostra società.
L’educazione, impartita soprattutto dalle famiglie ai nostri figli, affonda le sue radici nella
solidarietà umana ed è resiliente alle ondate anomale che indicano strade contrarie all’altruismo e a
considerare il bene comune appannaggio di tutti e non terra di conquista da violare, deturpare,
contaminare e violentare per prevalere a tutti i costi sugli altri. Questa logica illogica, non rispettosa
dell’ambiente e degli esseri umani visti come strumenti e non come fini, deve essere abbandonata a
favore di un nuovo sistema di convivenza che sia anche più aderente ai nostri dettami costituzionali.
È un obiettivo di grande caratura che ha bisogno di un grande impegno da parte di quante più
persone possibili e che deve poter contare su forze diverse. Tutto questo non per poter cambiare
ottica sui principi che hanno ispirato le riforme sugli ordinamenti professionali dal 2007 ad oggi, e
che sono solo il frutto di un credo che si è rivelato essere dannoso e sbagliato, ma per poter tornare
a modificare il nostro mondo attraverso la cura nei confronti del bene comune e attraverso
l’altruismo: non dobbiamo pensare di essere un pezzo staccato della società, ma dobbiamo pensare
diessere un meccanismo organico dove ogni pezzo fa il suo lavoro indirizzato al miglioramento
dello stato delle cose e senza che questo significhi distruggerne altre.
Bene comune ed altruismo sono i veri anticorpi che ci permetteranno di riparare tutto il nostro
organismo Paese, affinché ogni nostra azione produca un effettivo miglioramento per tutti. In
quest’ottica anche gli ordinamenti professionali, e i professionisti che incarnano il loro senso,
torneranno ad avere il loro senso originario e la sola valenza per i quale sono nati: la garanzia che
tutte le azioni dei professionisti siano rivolte esclusivamente al bene comune. L’altruismo è ciò che
contraddistingue i servizi di un professionista: mettere in secondo ordine il proprio bene rispetto a
quello di tutti, arrivando alcune volte, come abbiamo visto nel caso di Medici all’interno degli
ospedali e architetti, ingegneri, periti edili e geometri per l’adeguamento delle strutture ospedaliere
in occasione del Sars-Covid 19, a mettere in gioco anche la propria stessa vita.
Altruismo e tutela del bene comune sono i veri anticorpi che ci salveranno dalla distruzione del
nostro ambiente e che ci permetteranno di tornare a mettere al centro l’essere umano mettendo
finalmente in secondo ordine il consumatore!
Buon 2026.
