Sull’ordinamento si convoca un’ assemblea consultiva straordinaria.
Il prossimo 28 novembre l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia indice un’assemblea straordinaria degli iscritti sul tema di grande portata inerente al ridisegno degli ordinamenti professionali.
Il disegno di legge presentato dal Ministro della Giustizia Nordio e dal Ministro del Lavoro Calderone, muove i suoi passi da esigenze che hanno radici nella verifica dello stato attuale delle varie professioni e del loro confronto con reali problemi odierni. In buona sintesi, i principi su cui si fonda il disegno di legge sono: la presa d’atto della diminuzione del numero dei professionisti ordinamentati, e quindi dell’attrattività delle professioni; il loro rapporto con tecnologie innovative come per esempio l’intelligenza artificiale che sta dilagando come mezzo di semplificazione del lavoro; la necessità di tornare a sottolineare il valore sociale delle professioni; il loro percorso formativo e abilitativo; il riassetto delle competenze per eliminare le sovrapposizioni; e il riassetto del sistema di rappresentanza elettorale.
Trattare una riforma degli ordinamenti delle professioni di interesse sociale, significa ragionare sul loro motivo di esistenza.
Si vuole con l’assemblea straordinaria, aprire ad un dibattito ampio sulla base di un’analisi non solo delle sfide che le professioni si trovano ad affrontare oggi, che sono un po’ quelle enunciate dal ddl e smarcate come principi, ma si vuole fare chiarezza sul senso stesso delle professioni ordinamentate: quale sia lo scopo assegnato loro dal legislatore nei principi istituzionali e costituzionali e come questi siano cambiati durante l’arco di oltre 1 secolo di vita; quali siano state le basi che hanno portato alla loro istituzione e il perché si sia ritenuto di modificarle anche recentemente durante il Governo Monti.
Da una parte, cosa siamo chiamati ad essere, per cosa siamo nati, cosa siamo diventati e quale trasformazione ulteriore il legislatore si prepara a fare e, dall’altra, il cambiamento degli strumenti a nostra disposizione che permettono le professioni di ottenere quegli obiettivi che lo stato ci consegna: se siamo operatori di garanzia sociale, come eravamo inizialmente, abbiamo bisogno di alcuni strumenti, se siamo imprese come ci è stato detto nel 2011 allora ne servono altri.
I principi ispiratori di un disegno di legge, infine, devono sempre muovere dai principi fondamentali della costituzione: solidarietà sociale, tutela di ambiente e patrimonio, miglioramento progressivo del paese, rimozione degli ostacoli che impediscono la partecipazione dei cittadini alla vita della nostra società.
Dall’assemblea tireremo infine una sintesi che verrà portata in discussione più ampia in sede di incontro e confronto con le altre professioni e che utilizzeremo per le azioni che si riterranno più opportune.
La partecipazione alla vita politica dell’ordine, al fine di poterci confrontare su un tema così importante, è essenziale.
