La maggior parte degli edifici in muratura, dal rinascimento in poi, comprese le Chiese, hanno un disperato bisogno di interventi profondi.
Spesso gli interventi sono esclusivamente di superficie ed inerenti il restauro delle facciate, trascurando la profonda comprensione dello stato di salute delle strutture dell’edificio.
Il parco edifici della nostra area storica ha in media 4 secoli di vita, alcuni di più alcuni di meno.
Sono costruiti in muratura portante, spesso costituita da pezzame tufaceo con un legante a base di calce, che con facilità perde tutta la sua capacità di coesione e che, ritirandosi, può lasciare dei vuoti tra un blocco di tufo e l’altro.
Non è raro trovare delle crepe sulle piattabande o delle cavillature generalizzate che seguono il perimetro dei pezzi di tufo che costituiscono la muratura portante.
Ormai, prima di mettere anche un solo kg in più per mq, è necessario studiare lo stato di salute dell’edificio. Alcuni sono ormai al limite e basta poco per farli venire giù. È il caso della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami per esempio con i puntoni delle capriate che lavoravano al loro limite ed è bastato poco per farli cedere.
Questi edifici peró hanno una grande tolleranza e parlano a chi sa ascoltare e raccontano il loro stato di salute.
La Diagnostica ci permette invece di avere delle certezze, di assegnare delle priorità di intervento e avere una base certa su cui progettare gli interventi. Tutto questo per cercare di evitare la perdita di un bene culturale che è una perdita di conoscenza e di identità del nostro dna culturale. Gli edifici che hanno secoli di vita, infatti, si portano appresso un bagaglio di informazioni spesso importantissime. Sono la Nostra identità su cui basare la coscienza futura. Ma se cadono per un niente figuriamoci in caso di terremoto.
A Roma, dopo il terremoto di L’Aquila, è stato stimato dalla facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia che, con la stessa magnitudo di sisma, a Roma l’80% degli edifici del centro storico avrebbe danni ingenti.
Immaginatevi il centro storico di Roma pressocchè demolito.
La nostra stessa anima di cittadini romani verrebbe cancellata in un colpo solo.
C’è necessità di diagnostica, di sapere quale sia la salute degli edifici e bisogna aiutarli a resistere alla vecchiaia, dandogli anche più strumenti di resistenza ai terremoti.
Questo per salvaguardare la nostra stessa identità di cittadini romani, e preservare un bene comune universale: Roma.
