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22 Marzo 2023

Fiano Romano punta sul Castello Orsini Ottoboni: il racconto del primo concorso pubblicato su CAN 

Incontro tra progettisti, amministrazione comunale e Ordine degli Architetti di Roma e provincia per illustrare l’iter procedurale seguito e gli sviluppi futuri - Inaugurata la mostra dei progetti presentati - I vincitori: «Una grande opportunità, soprattutto per i giovani architetti»

Il recupero e la valorizzazione di una parte rilevante del Castello Orsini Ottoboni, a Fiano Romano, è stato il primo concorso di progettazione pubblicato, espletato e concluso su CAN Competition Architecture Network, la piattaforma telematica messa a punto dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia. Il racconto dell’esperienza concorsuale – che si è completata in tempi rapidi, garantendo la massima partecipazione – è stata al centro di un evento organizzato presso lo stesso castello ducale lo scorso 18 marzo, che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti: dai progettisti vincitori all’amministrazione committente, dal responsabile unico del procedimento (Rup) ai rappresentanti della commissione giudicatrice. E che ha preceduto l’inaugurazione di una mostra che raccoglie tutte le proposte progettuali presentate per il bando.

Il convegno «Concorsi di progettazione. L’esperienza del Castello Ducale Orsini a Fiano Romano» – con il coordinamento scientifico di Claudia Ricciardi, consigliere OAR e delegata ai concorsi – si è inserito in più ampio progetto di promozione culturale del concorso di progettazione che l’Ordine di Roma sta sostenendo «con l’obiettivo che questa procedura non sia intesa come un evento eccezionale, ma sempre più come uno strumento ordinario attuativo degli interventi di trasformazione della città». 

Il concorso – ha spiegato Ricciardi nel suo intervento di presentazione – «è una procedura sicuramente virtuosa che opera attraverso la comparazione tra progetti e non tra fatturati o opere simili già realizzate. Mette al centro la qualità quale principio cardine di qualsiasi intervento strategico e concreto sul tessuto urbano. E, per farlo, si basa su una serie di elementi che lo caratterizzano – qualità della giuria, trasparenza, massima apertura, democraticità, rispetto delle tempistiche – ma anche sulla necessità di inserirsi in una lucida programmazione, sia a breve che a lungo termine, che porti a concretizzare una visione sul futuro della città. Altra parola chiave è, inoltre, opportunità: innanzitutto quella di riflettere, cogliendo  punti di forza e criticità, su temi ed esigenze che vengono posti dalla pubblica amministrazione. Il concorso permette di rispondere in termini progettuali al quadro esigenziale che viene prospettato e che riflette le ‘necessità’ del committente pubblico o privato. Ma è anche una opportunità di partecipazione per tutti, a partire dagli studi emergenti, che possono utilizzare il concorso come laboratorio di ricerca e indagine, o come un ‘ascensore’ per confrontarsi con le successive fasi di progettazione fino alla realizzazione dell’opera».  L’OAR, ha poi concluso, «sostiene il concorso di progettazione su un duplice binario: operativo, con la messa a disposizione della piattaforma telematica CAN (su cui quello di Fiano Romano è stato il primo bando pubblicato) e con il supporto alle amministrazioni appaltanti; e culturale, raccontando e divulgando procedure, esiti, progetti»: su questo piano si inserisce la mostra delle proposte progettuali presentate per il concorso, sia nel primo che nel secondo grado – allestita nelle sale nobili del Castello Orsini-Ottoboni – e che rappresenta un momento di condivisione con la cittadinanza.

Ad aprire il convegno, allargando lo sguardo allo scenario in cui si inseriscono le procedure concorsuali, sia nel quadro nazionale che in riferimento al contesto locale, è stato il presidente OAR, Alessandro Panci, «Con la disponibilità economica che oggi abbiamo a disposizione, attraverso il Pnrr e non solo, è necessario mettere a punto una seria programmazione per non rischiare di spendere tanto senza avere un ‘ritorno’ nel tempo. Nel caso del recupero e della valorizzazione del secondo piano e della torre circolare del Castello ducale Orsini-Ottoboni a Fiano Romano, tuttavia, sappiamo che l’intervento è inserito nell’ambito di un programma molto più vasto e che permetterà di ridare vita a spazi del Castello inutilizzati». L’Ordine, ha poi ribadito, sostiene il concorso di progettazione – in particolare in due gradi – «con l’obiettivo di renderlo sempre più una procedura ordinaria: per questo supporta le amministrazioni che decidono di una su questo strumento, affiancandole e metodo a disposizione la nova piattaforma telematica».  Panci ha infine sottolineato come le problematiche che nascono durante l’iter concorsuale non nascono dall’attività dai progettisti e delle imprese, ma quasi sempre sono di carattere burocratico: finanziamenti sospesi, nullaosta delle soprintendenze, verifiche ed approfondimenti che finiscono per allungare le tempistiche».

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco del Comune di Fiano Romano, Davide Santonastaso, «per avere attivato una procedura concorsuale che ha chiesto ai professionisti di offrire un contributo progettuale su un elemento essenziale della nostra città, come il Castello ducale. L’obiettivo è che diventi un volano culturale e di sviluppo scoio-economico per Fiano e per il suo centro storico. Le opere oggetto del concorso – per la cui realizzazione serviranno, ovviamente, i finanziamenti necessari – si inseriscono in un programma già avviato che ha visto l’inserimento della biblioteca comunale nel primo piano del Castello, dove ospitiamo anche una scuola: il progetto nuovo punta ad aprire nella struttura spazi dedicati alle nuove generazioni in un percorso di recupero complessivo del centro storico del paese» 

A presentare il progetto vincitore è stata Giorgia Colombo, giovane architetto, capogruppo della compagine premiata di cui fanno parte anche Claudio Colombo, Michele Grazzini e Andrea Tonazzini

Qui la video intervista

«Il castello – ha spiegato Colombo – è uno dei capisaldi dell’architettura di Fiano Romano e simbolo del paesaggio fianese. Il progetto, in particolare, prevede il recupero del secondo piano del Castello, attualmente abbandonato per instaurare all’interno un nuovo centro delle arti e della cultura per il comune. Nello specifico, parte del secondo piano ospiterà nuovi laboratori didattici e aule studio che completeranno l’offerta culturale legata alla biblioteca già in funzione al primo piano del Castello. Nell’altra parte del secondo piano ci sarà, invece, la possibilità di avere uno spazio polifunzionale per mostre ed esposizioni. Uno dei cardini del progetto è senza dubbio la Torre, visibile da tutta la piana del Tevere e simbolo del Castello: attualmente non accessibile, verrà corredata di una nuova scala elicoidale che permetterà di raggiungere il piano di copertura soprastante da cui poter vedere dall’alto tutta la città e la campagna circostante. Ulteriore punto di interesse del progetto è il nuovo punto ristoro, che sarà posizionato al primo piano, sulla terrazza panoramica del Castello».

La progettista ha poi rimarcato l’efficienza che ha caratterizzato la procedura, che si è svolta in tempi rapidi e senza intoppi: «Ci siamo confrontati con un nuovo sistema, la piattaforma tematica (CAN) messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti di Roma, che ha funzionato molto bene. Si è data la possibilità a gruppi di architetti più giovani di partecipare liberamente al concorso senza restrizioni legate a requisiti economici e finanziari. Questa è una grande opportunità offerta anche alla fascia di professionisti più giovani, che troppo spesso si confrontano con procedure che richiedono composizioni di raggruppamenti molto complesse e articolate, escludendo parte dei possibili concorrenti. Un grande vantaggio che la piattaforma dell’OAR ha offerto e che speriamo continui a offrire in futuro».

Nel corso del convegno hanno raccontato la propria esperienza, offrendo un quadro completo sulla procedura concorsuale portata a compimento – oltre a Giorgio Scarchilli, direttore Area Concorsi OAR – anche Maria Lobaccaro, architetto e Rup del concorso; Giancarlo Curcio, ingegnere, dirigente tecnico del comune di Fiano Romano e presidente della giuria; Alfonso Giancotti, architetto, docente e componente della giuria. (FN)

Fotografie e video intervista di Francesco Nariello; montaggio e post produzione video intervista a cura di Giuseppe Felici

di Francesco Nariello
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