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Architettura
02 Dicembre 2025

Gestione progetti complessi: processi di riqualificazione e rigenerazione urbana. Il seminario all’Inail

Focus sul progetto per la nuova Piazza Augusto Imperatore, con l’architetto Francesco Cellini, progettista dell’intervento vincitore del concorso internazionale del 2006 - Primo appuntamento della tre giorni organizzato in collaborazione con OAR e OIR

Un’occasione di riflessione e formazione dedicata alle trasformazioni della città, alla gestione dei progetti complessi e alla capacità – oggi più che mai cruciale – di governare processi lunghi, interdisciplinari e regolati da un quadro normativo spesso stratificato e non sempre lineare. In questo quadro si è aperto all’Auditorium Inail, nel quartiere Eur a Roma, il primo dei quattro seminari del ciclo formativo «La gestione dei progetti complessi: attori, responsabilità e coordinamento multidisciplinare», promosso da Inali in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, nell’ambito del XXVI Convegno annuale della Consulenza tecnica per ledilizia (Cte).

Focus del seminario inaugurale – dal titolo  «i processi di riqualificazione e rigenerazione urbana», con il coordinamento scientifico di Alessandro Panci, delegato OAR alle Politiche Nazionali -, è stato il caso emblematico della nuova Piazza Augusto Imperatore, frutto del concorso internazionale del 2006 e oggi simbolo di un percorso lungo ormai vent’anni, con diversi interventi che ne hanno ricostruito il contesto storico e progettuale e con la partecipazione di Francesco Cellini, architetto, presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca e progettista dell’intervento vincitore (in team) del concorso di progettazione.

L’evento è iniziato con i saluti istituzionali di Lorenzo Busnengo, vicepresidente OAR, Giorgio Martino, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, e Antonello Cocca, coordinatore generale della Consulenza Tecnica per l’Edilizia di Inail. Alessandro Panci ha introdotto il senso dell’evento con una riflessione sulla capacità della filiera progettuale di dialogare, condividere responsabilità e costruire qualità in contesti complessi, soprattutto in aree di pregio storico-urbanistico. A seguire gli interventi di Marco Maria Sambo, direttore editoriale di AR Magazine, dedicato all’inquadramento urbanistico e storico della piazza, e dell’architetto Paolo Verdeschi. Il racconto della trasformazione di un luogo centrale di Roma si è connesso alla relazione di Roberta Maria Dal Mas, docente di Restauro alla Sapienza e consigliera OAR, che ha ripercorso le fasi storiche evolutive del Mausoleo di Augusto.

Il progetto della nuova Piazza Augusto Imperatore

A centro della giornata la partecipazione di Francesco Cellini, presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca e progettista (in team) dell’intervento vincitore del concorso del 2006 per la nuova piazza Augusto Imperatore. L’architetto ha ricostruito la lunga e complessa vicenda progettuale. «Il progetto, molto interessante e impegnativo, è cominciato vent’anni fa. In proposito – ha detto Cellini – è importante spiegare come un intervento che, in teoria, non sarebbe stato così complesso, sia diventato passo dopo passo sempre più difficile e oneroso per una serie di questioni non intrinseche alla progettazione, ma per fatti esterni: interventi di vincolo, contraddizioni tra diversi tipi di vincoli, paure che hanno modificato le cose, incertezze continue. Tutto ciò determina, in questa Città e in questo Paese, uno sviluppo lentissimo delle attività progettuali, in cui, se cerchi di tenere la rotta nell’interesse della qualità, i tempi si allungano e diventa una fatica disumana e fuori da ogni controllo».

La video riflessione di Francesco Cellini

Roberta Maria Dal Mas, docente di Restauro alla Sapienza e consigliera OAR, ha riportato l’attenzione – come detto -, sempre in riferimento a piazza Augusto Imperatore, sul rapporto tra storia e progetto, evidenziando la natura stratificata del contesto romano. «È interessante ricucire le varie trasformazioni che il Mausoleo ha subito prima di approdare al progetto attuale. Un tema stimolante, perché la rigenerazione – e più in generale la trasformazione – è una costante della città di Roma e dei tessuti storici italiani. Roma, in particolare, è una città estremamente stratificata, e la prima grande sfida è confrontarsi con le preesistenze: sfida che si era posta già nel momento della liberazione del Mausoleo nel periodo fascista e che si è riproposta oggi nel progetto contemporaneo».

L’intervista a Roberta Maria Dal Mas

La giornata è chiusa con il caso studio dedicato alla riqualificazione dellHotel Bulgari, presentato da Denis Tessaro e Giulia Mognon di FILA Solutions SpA SB, con un focus sulle strategie per mantenere le superfici nelle operazioni di rigenerazione.

Concorsi, qualità e quadro normativo: la riflessione di Lorenzo Busnengo

A allargare lo sguardo, al di là delle complessità, alla necessità di garantire qualità e continuità nei processi, era stato – nel suo intervento a apertura dei lavori, il vicepresidente OAR, Lorenzo Busnengo, sottolineando come «i processi di riqualificazione e rigenerazione urbana, nel cuore del centro storico della Capitale, siano trasformazioni che durano anni con una complessità elevatissima che va dagli aspetti archeologici a quelli procedurali e normativi, fino alla qualità del progetto». Anche su questo fronte, quindi, «è sempre più fondamentale il ricorso al concorso di progettazione: strumento democratico e diffuso che permette di individuare il progetto migliore». L’Ordine degli Architetti di Roma sostiene lo strumento concorsuale anche mettendo a disposizione la piattaforma telematica CAN, Competition Architecture Network, per la pubblicazione dei bandi e la gestione di tutte le procedure. «Anche Piazza Augusto Imperatore nasce da un concorso» – ha ricordato Busnengo. L’obiettivo, ha proseguito, «è che il professionista possa seguire tutto il processo – dalla fase preliminare alla direzione lavori – perché la continuità garantisce qualità. Serve però un quadro normativo chiaro: oggi è difficile orientarsi, dal DPR 380 alle norme urbanistiche risalente al 1942, strumenti nati per città in espansione, quando l’espansione ormai non esiste più. Oggi servono sostituzione e rigenerazione. Ma senza un quadro normativo chiaro, tutto diventa più complesso».

Il ciclo di seminari prosegue oggi, 2 dicembre, e domani, 3 dicembre, nell’ambito del XXVI Convegno annuale della Consulenza tecnica per l’edilizia (Cte) dell’Inail, con incontri dedicati alle trasformazioni urbane, al project management, alledilizia sanitaria e alla scuola come sistema progettuale articolato, sempre presso l’Auditorium Antonio Maglio a Roma. Per saperne di più: LINK (FN)

Video interviste e fotografie di Francesco Nariello

di Francesco Nariello

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