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27 Maggio 2025

Giornata Legalità 2025. Buona amministrazione, rigenerazione, socialità: l’evento a Casal di Principe

Si è svolta il 23 maggio - in memoria della strage di Capaci - l’ottava edizione dell’evento organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma, quest’anno in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Caserta - Il confronto tra rappresentanti istituzionali, docenti universitari, amministratori locali, professionisti, realtà associative dai temi della buona amministrazione alla rigenerazione urbana

Un cammino fisico e simbolico ha aperto, lo scorso 23 maggio, l’ottava Giornata della Legalità promossa dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, quest’anno in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Caserta. Un evento dal forte valore civile e professionale che si è svolto a Casal di Principe, presso la Casa don Diana – dedicata al prete assassinato dalla camorra il 19 marzo 1994 – , in un bene confiscato alla criminalità organizzata e oggi luogo di memoria e azione concreta contro l’illegalità. La giornata è iniziata con una passeggiata collettiva nella periferia cittadina, tra spazi urbani restituiti alla collettività e rigenerati grazie a interventi pubblici: dal commissariato della polizia locale alla sede della protezione civile, fino a parchi pubblici e spazi d’incontro ricavati da beni sottratti all’organizzazione criminale. Un percorso tra luoghi che raccontano la rinascita di un territorio ferito, oggi esempio di riscatto civico e progettazione consapevole.

La Giornata della Legalità 2025 è stata dedicata al tema – che ha dato il titolo all’evento –  «Effetti sul territorio del cattivo e del buon governo – La funzione pubblica quale base di progresso sociale», ed è stata pensata come un’occasione per riflettere sul ruolo dell’amministrazione pubblica nella trasformazione dei territori, partendo dal principio che la legalità non è solo il rispetto delle norme, ma una cultura radicata nella responsabilità e nel bene comune. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata, tra rappresentanti istituzionali, docenti universitari, amministratori locali, professionisti e realtà associative. Il confronto ha spaziato dai temi della buona amministrazione alla rigenerazione urbana, dall’impatto delle politiche pubbliche nei territori alla centralità degli spazi sottratti alla criminalità come luoghi di nuova socialità e identità collettiva.

La scelta di celebrare la Giornata della Legalità – come ogni anno – il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, e in un luogo simbolico come Casa don Diana, ha assunto un significato preciso: riaffermare limpegno costante per una società fondata su giustizia, partecipazione e trasparenza. Per gli architetti, in particolare – come è emerso dalle riflessioni e dagli interventi che si sono susseguiti – la legalità passa anche attraverso il progetto: pensare e costruire spazi pubblici accessibili, inclusivi, sicuri, è un atto concreto di contrasto al degrado e alle disuguaglianze. L’evento ha dimostrato come il contributo del mondo ordinistico e della progettazione possa incidere positivamente sui territori, trasformando la memoria in azione e l’etica in pratica. Un appuntamento ormai consolidato, che da otto anni rinnova l’impegno degli architetti italiani a farsi sentinelle di legalità e custodi della dignità urbana.

A inquadrare la giornata è stato Christian Rocchi, componente del Comitato donore per il 23 maggio dellOrdine degli Architetti PPC di Roma e provincia – formato anche da Maurizio Artale, Francesco Clementi, Cinzia Esposito, Renato Natale, Luigi Savina, Franco La Torre – che si è occupato del coordinamento scientifico dell’evento. «Siamo arrivati all’ottava edizione della Giornata della Legalità che il Comitato organizza ogni anno. E, come per le precedenti, abbiamo voluto legare l’evento a un tema specifico: quest’anno abbiamo scelto di riflettere sullimportanza degli amministratori pubblici, evidenziando gli effetti del buon e del cattivo governo sul territorio. Non è un caso che abbiamo scelto Casal di Principe. Ogni edizione della Giornata viene dedicata a chi ha dato tutto sé stesso per i temi che affrontiamo, e in particolare per il contrasto alla criminalità organizzata. Ma non siamo qui solo per ricordare chi ha sacrificato la propria vita per la legalità: vogliamo anche riconoscere e valorizzare l’impegno di chi, ancora in vita, continua ogni giorno a migliorare i nostri spazi e le nostre città».

Qui la video intervista a Christian Rocchi

Per Renato Natale, ex sindaco di Casal di Principe, è importante ribadire il «valore simbolico del luogo in cui si è svolto l’evento, Casa don Diana», bene confiscato alla camorra e diventato un presidio di legalità: proprio per rafforzare questo valore il convegno è stato preceduto da una passeggiata nell’area, nella periferia del comune del Casertano, alla scoperta di strutture – dal commissariato della Polizia locale alla nuova sede della Protezione Civile – spazi e parchi pubblici sorti in beni sottratti alla criminalità organizzata. «Casal di Principe è un esempio importante. Negli ultimi dieci anni abbiamo lavorato molto su questo territorio, portando avanti interventi di rigenerazione urbana, investendo tempo, risorse ed energie per restituire dignità a una città che era stata profondamente segnata. Abbiamo riqualificato spazi pubblici, creato parchi, dotato la città di servizi essenziali, anche in aree secondarie, proprio per garantire a tutti i cittadini una qualità della vita migliore. Quella che vediamo oggi è una comunità che ha saputo risollevarsi. Non solo grazie al lavoro delle Forze dellOrdine e della magistratura, ma soprattutto grazie alla crescita di una straordinaria società civile. Lo dimostrano le tante esperienze che oggi incontriamo, le associazioni culturali, le realtà che ogni giorno lavorano sul territorio». Casal di Principe, un tempo simbolo del potere criminale, ha concluso, «è oggi un esempio concreto di riscatto e di buona amministrazione, reso possibile dalla collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini».

La video riflessione di Renato Natale

Il tema scelto per quest’anno, «Effetti sul territorio del cattivo e del buon governo», ha sottolineato Franco La Torre – figlio di Pio La Torre, parlamentare assassinato dalla mafia nel 1982 -, «è particolarmente attuale. Mi piace ricordare le parole di mio padre: quando il governo, in tutte le sue articolazioni — nazionale, regionale e locale — non riesce a rispondere in modo adeguato alle istanze della cittadinanza, lascia dei vuoti. E quei vuoti vengono riempiti, spesso, da poteri criminali che si sostituiscono allo Stato nell’erogazione dei servizi, nel lavoro, nelle opere pubbliche. Ecco perché è fondamentale riflettere su questi temi, perché la legalità non si afferma solo con la repressione, ma anche garantendo diritti, presenza dello Stato e partecipazione. La buona amministrazione è il miglior antivirus contro l’illegalità».

La video pillola con Franco La Torre

La sessione mattutina della giornata ha vissuto altri momenti di grande interesse, dalle parole di S.Em. Cardinale Don Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, intervenuto con un videomessaggio , all’approfondimento di Enrico Carloni, professore ordinario di Diritto Amministrativo Università di Perugia, su tema «etica dell’amministrazione pubblica e le ricadute
nei territori».

A portare il punto di vista dei professionisti in tema di legalità, ruolo degli architetti, rigenerazione urbana, sono stati, all’apertura della sessione pomeridiana, i rappresentanti del mondo ordinisitico, a partire dal presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Roma, Alessandro Panci: «La legalità è un tema che ci riguarda da vicino, anche nella nostra professione – ha detto -. Come architetti, siamo spesso coinvolti in ambiti — come quello degli appalti pubblici — che, purtroppo, possono essere soggetti a infiltrazioni mafiose e pratiche opache. Per questo è fondamentale mantenere alta lattenzione e segnalare tempestivamente le situazioni che non rispettano trasparenza e correttezza. Ma il nostro contributo alla legalità si esprime anche in un altro modo, altrettanto concreto: attraverso il ruolo che possiamo giocare nella rigenerazione urbana. Sappiamo bene che dove c’è degrado è più facile che si sviluppino fenomeni malavitosi. Per questo motivo stiamo lavorando, anche come Ordine, alla proposta di legge sulla rigenerazione urbana, con l’obiettivo di definire strumenti normativi efficaci per individuare le aree su cui intervenire. Stiamo chiedendo che tra i criteri di selezione siano inclusi indicatori chiari legati al disagio sociale e al degrado urbano. Una piazza ben curata, accessibile, vissuta dai cittadini, è uno spazio che favorisce l’incontro, il senso di comunità, e scoraggia la presenza di fenomeni criminali. La qualità degli spazi pubblici è una delle leve più potenti per costruire città più sicure, coese e vivibili».

Il video con le parole di Alessandro Panci

Raffaele Cecoro, presidente Fondazione Arce Ordine degli Architetti di Caserta, ha ricordato ancora una volta come il focus di questa giornata «sia stato rivolto agli amministratori pubblici», anche se, purtroppo «oggi non ovunque si registrano esempi positivi: quotidianamente arrivano notizie di amministratori coinvolti in situazioni incresciose, anche in Campania. La strada da percorrere è ancora lunga. Tuttavia, vedere così tante persone presenti dimostra che le coscienze si stanno risvegliando, che qualcosa si sta muovendo. È un segnale importante. Il legame con gli Ordini professionali — e con gli architetti in particolare — è diretto. Gli Ordini sono amministrazioni pubbliche non economiche, e chi li governa ha il dovere di farlo in modo etico e virtuoso. Anche un Ordine professionale, così come ogni singolo professionista, può incidere sulla qualità della vita sociale di una città». Larchitetto, ha concluso, «ritengo sia una sentinella della legalità sul territorio. È una parte, anche se piccola, di un ingranaggio più grande. Ma è una parte fondamentale per diffondere e promuovere una cultura della legalità».

La video intervista integrale a Raffaele Cecoro

Il riferimento alla realtà di Casal di Principe come luogo simbolico è al centro del ragionamento di Lorenzo Busnengo, consigliere OAR con delega ai rapporti con le pubbliche amministrazioni «Abbiamo visitato luoghi che un tempo erano espressione del potere criminale e che oggi sono stati restituiti alla collettività grazie a percorsi di rigenerazione urbana e sociale. Abbiamo visto esempi concreti di valorizzazione urbana: la nuova sede della polizia locale, la sede della protezione civile, attrezzature pubbliche e parchi finalmente fruibili, progettati per essere spazi a disposizione di tutte le fasce d’età, in particolare dei bambini e delle famiglie. Si tratta di aree che, partendo da una condizione di forte degrado — sia sociale che fisico — sono oggi tornate a essere luoghi di servizio e di comunità».

Qui il video con Lorenzo Busnengo

Significativa anche la presenza di rappresentanti di altri ordini professionali come Cristiano Guernieri, presidente Ordine Architetti di Mantova, e Raffaele Fusco, presidente Federazione Ordini Architetti del Piemonte e Valle d’Aosta: siamo qui per testimoniare – hanno rimarcato – il significato profondo della Giornata della Legalità e il valore simbolico di questi spazi, sottratti alla criminalità organizzata e restituiti alla comunità grazie all’intervento di enti pubblici». Come architetti, hanno proseguito, «abbiamo la responsabilità — e anche gli strumenti — per dare nuova vita a beni che in passato erano gestiti dalla criminalità, ma che oggi possono essere restituiti a chi ne ha davvero bisogno. Anche questo è il senso profondo della nostra professione: contribuire a trasformare, con etica e visione, uneredità negativa in unoccasione di riscatto e sviluppo».

Qui il video con Cristiano Guernieri e Raffaele Fusco

A completare la giornata i tavoli di confronto su «Il Buon Governo, linteresse pubblico e linteresse privato: due strumenti di progresso spirituale e materiale del paese», con rappresentanti delle istituzioni e amministratori locali – tra cui Ottavio Corvino, sindaco di Casal di Principe, e Francesco Emilio Borrelli, vicepresidente Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e su altri illeciti agro alimentari -, e su «Il non governo del territorio incubatore di illegalità», con le esperienze dal mondo delle associazioni. La giornata – dopo il minuto di silenzio in onore dei caduti per la difesa della legalità alle 17:58, ora della strage di Capaci – si è chiusa con il videomessaggio di Raffaele Cantone, Procuratore della Repubblica di Perugia e le conclusioni a cura del Comitato d’onore per il 23 maggio dell’OAR. (FN)

di Francesco Nariello

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