Un laboratorio aperto e partecipato sul dialogo tra cinema e architettura, tra spazio urbano e racconto visivo, con otto giorni di proiezioni, talk, mostre, incontri e dibattiti. La quarta edizione di Proiezioni – quest’anno con il titolo «La città come scenografia del quotidiano» -, la rassegna curata e ospitata dalla Casa dell’Architettura, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, in occasione della Festa del Cinema di Roma, ha offerto una riflessione ampia e plurale sul modo in cui le città – Roma in primis – vengono rappresentate, narrate e vissute attraverso lo sguardo del progetto e della macchina da presa. Nel corso della settimana, architetti, registi, artisti, studenti e studiosi si sono confrontati su temi attraversano la narrazione urbana, la memoria, le arti visive, l’immaginazione progettuale, restituendo un mosaico di esperienze e di visioni che confermano la centralità della sede dell’OAR come spazio di confronto culturale. La manifestazione, a chiusura di un ricco programma iniziato il 20 ottobre, ha vissuto negli ultimi tre giorni una chiusura di grande intensità, con un susseguirsi di appuntamenti che hanno coinvolto un pubblico numeroso e partecipe.
Ad accompagnare la rassegna le mostre dedicate al rapporto tra cinema, arte e memoria urbana: «Claudia. La Forza di una Voce», omaggio a Claudia Cardinale; «Collage Vaticano» di Remo Remotti; e «Cinecalendario. Un anno al cinema».
A tracciare un primo bilancio di Proiezioni 25 è stata Claudia Ricciardi, direttrice della Casa dell’Architettura: «Si è conclusa una settimana densa di incontri, talk e proiezioni che hanno indagato il profondo legame tra architettura e cinema, tra la città e la sua rappresentazione – ha detto -. La Casa dell’Architettura si è trasformata in una piazza, in uno spazio pubblico di dialogo, dove professionisti, artisti e cittadini hanno condiviso idee e visioni. Questa è la vocazione della Casa: non è solo la casa degli architetti, ma la casa dell’architettura, aperta a tutti i cittadini, a tutti coloro che vogliono riflettere sul valore etico, politico e culturale del progetto, e sulle sue intersezioni con altre discipline». Nel caso di Proiezioni, in particolare, «l’indagine si concentrata sulle numerose e interessanti intersezioni con il cinema e le arti visive. Roma, in questa edizione, è stata osservata come corpo vivo, come attore protagonista del racconto urbano e umano». È una esperienza – ha concluso Ricciardi – che rafforza la nostra convinzione nel ruolo della cultura come strumento di costruzione collettiva».
Il video di Claudia Ricciardi
La valenza istituzionale e culturale di una manifestazione come Proiezioni e il suo inserimento nell’ambito delle attività portate avanti dall’Ordine degli Architetti di Roma sono al centro della riflessione di Lorenzo Busnengo, vicepresidente OAR. «Il ruolo dell’Ordine – e della Casa dell’Architettura – è proprio questo: lavorare per il bene della collettività, promuovendo una cultura della qualità progettuale. Proiezioni nasce per creare connessioni tra discipline diverse, ma accomunate da una stessa tensione verso la qualità e l’innovazione». In questo senso, «il parallelo tra concorsi di progettazione e concorsi cinematografici è stato significativo: entrambi sono strumenti che valorizzano, in modo diverso, l’impegno e la capacità di proporre visioni delle città e del vivere quotidiano». I concorsi di progettazione, in particolare, ha proseguito Busnengo, «rappresentano una garanzia di trasparenza e democraticità, perché permettono di premiare la qualità e scegliere le migliori soluzioni per la trasformazione degli spazi urbani».
In chiusura una riflessione sulla posizione dell’Ordine degli Architetti di Roma sulle sale cinematografiche dismesse, che costituiscono luoghi di cultura, condivisione e memoria, il cui potenziale non può essere disperso. «La collaborazione tra la Casa dell’Architettura e la Festa del Cinema di Roma ribadisce con forza la centralità del tema ‘Cinema’ nella politica che l’OAR porta avanti. Un impegno iniziato con il convegno ‘La carica dei 101’ (LINK), proseguito con l’evento ‘Il recupero delle sale cinematografiche – Dal dire al fare’ (LINK), che ha generato un dibattito di livello nazionale tra istituzioni, operatori del settore e professionisti, come emerso nel recente servizio di Tg2 Dossier su Rai2 (LINK) che riprende la posizione e le proposte avanzate dall’Ordine di Roma».
La riflessione di Lorenzo Busnengo
Le giornate conclusive: un viaggio tra immaginazione, giovani visioni e memoria
24 ottobre – Immaginazione, concorsi e il fiume di Roma
Il programma di venerdì 24 ottobre ha aperto la tre giorni conclusiva dai Proiezioni 25 con il talk «Il potere assoluto dell’immaginazione» – un confronto tra Frame x Frame, società di post-produzione, con Alice Antognozzi, Marco Geracitano e Marco Panci, vincitrice del David di Donatello per Siccità di Paolo Virzì, e Atelier Crilo, con Cristian Farinella e Lorena Greco, studio di visualizzazione architettonica, moderati da Valerio Palmieri, docente dell’Università Roma Tre – incentrato sull’immaginazione come strumento di creazione condiviso tra architetti e registi.
Il racconto dell’esperienza di Frame x Frame
La video pillola di Cristian Farinella di Atelier Crilo
A seguire, si è svolto il talk dal titolo «Concorsi a confronto», che ha messo in parallelo – mettendo in luce differenze ma anche punti in comune – concorsi di progettazione e festival cinematografici, con Tania Innamorati, The 48 Hour Film Project Italia, il regista Alain Parroni e l’architetto Luca Galofaro, moderati dal vicepresidente OAR, Lorenzo Busnengo.
La riflessione di Alain Parroni sui concorsi cinematografici
Le parole di Tania Innamorati
Il punto di vista di Luca Galofaro sui concorsi di progettazione
In parallelo, presso la sala Monitor P, è stato presentato il Cinecalendario di Sebastiano Barcaroli, viaggio attraverso l’universo cinematografico, con un film consigliato per ogni giorno dell’anno.
La video intervista a Sebastiano Barcaroli
La giornata di è chiusa con il «Il fiume e la città», un’indagine sul Tevere come corpo vivo e simbolico della Capitale, con il regista Angelo Loy, il fotografo Davide Curatola Soprana e l’architetta Sabrina Monreale. In chiusura, la proiezione del documentario «Nel Tempo di Cesare», di Loy, che ha raccontato la vita dei pescatori di anguille del Tevere, restituendo un ritratto poetico e realistico della città e del suo fiume.
La video pillola di Angelo Loy
25 ottobre – Il cinema come architettura in movimento
Il cinema come architettura visiva che racconta la percezione degli spazi, attraverso scenografie e scelta delle inquadrature. Questo il tema del sabato di Proiezioni che indaga il rapporto tra lo spazio e la macchina da presa. Un confronto tra i giovani studenti del Centro Sperimentale guidati da Leonardo Giancotti e Gabriele Nunzio Limitone a confronto con il regista Luigi di Capua e l’architetto Roberto Pantaleoni di orizzontale.
Il video di Giancotti
VIDEO
Una passeggiata introspettiva con Eleonora Danco che, nel film «N-EGO», abbina identità, a volte fragili, a volte dirompenti, a scenari urbani. Una ricerca continua nel mondo degli adulti che tra conflitti, debolezze, affermazioni del sé, si muovono e si raccontano su sfondi urbani e non. Rimane un mistero se siano le persone a scegliere i luoghi o il contrario.
La video intervista ad Eleonora Danco (di Giulia Villani)
26 ottobre – Pasolini, Remotti e la Roma della memoria
L’ultima giornata di Proiezioni 2025 ha reso omaggio a due figure emblematiche, in modo differente, del rapporto tra arte e Roma: Pier Paolo Pasolini e Remo Remotti. Nel talk «Pasolini e Mamma Roma: un’assurda e squisita mistione», gli architetti Jacopo Costanzo e Matteo Anastasi, della rivista Panteon, hanno analizzato il legame tra l’opera pasoliniana e lo spazio urbano, illustrando il numero della rivista dedicato al poeta, scrittore e regista di cui si celebra il 50° anniversario della morte (avvenuta il 2 novembre 1975).
La video pillola con Matteo Anastasi
La proiezione del documentario «Ho rubato la marmellata. Vita di un artista politicamente scorretto», dedicato a Remotti, è stato l’occasione di raccontare l’ironia e l’irrequietezza di un artista poliedrico, in dialogo con la figlia Federica Remotti.
La video intervista a Federica Remotti
La chiusura della rassegna, dopo le riflessioni ed i ringraziamenti di Claudia Ricciardi, direttrice Casa dell’Architettura – che ha ribadito come Proiezioni 25 abbia centrato l’obiettivo di essere un «ponte tra architettura e arti visive, luogo aperto al dialogo interdisciplinare e alla costruzione di una cultura del progetto contemporanea, inclusiva e condivisa» -, è stata affidata, alla proiezione – in una sala centrale gremita – di «Mamma Roma», capolavoro pasoliniano con Anna Magnani, nel segno della memoria e di una visione unica sulla città. (FN)
Video interviste e fotografie di Francesco Nariello
Intervista a Eleonora Danco di Giulia Villani