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17 Aprile 2024

Architetti inventori del Made in Italy

La Giornata del 15 aprile è stata celebrata alla Casa dell’Architettura con un incontro che ha messo in luce il valore di marchi e brevetti come fulcro della innovazione, facendo emergere le difficoltà di riconoscimento delle donne inventrici, ma rilevando anche segnali positivi dell’avvio di un network tra fondazioni e dal dialogo tra professionisti e aziende.

La peculiare attitudine al bello e alla creatività identifica gli architetti come protagonisti di quel sistema di competenze, originalità e qualità che corrisponde al concetto di “Made in Italy”, soprattutto per la predisposizione a interpretare il rapporto fra tradizione e novità, sintesi e progetto: la figura dell’architetto inventore è stata al centro del convegno “Invenzione Italia” organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma (OAR), fino a configurarsi come prototipo del profilo professionale che dovrebbe emergere dal nuovo Liceo del Made in Italy, recentemente istituito.

Parliamo di Made in Italy perché noi architetti ne siamo parte” ha dichiarato Alessandro Panci, Presidente OAR, rivendicando l’apporto dell’architettura italiana alla creazione di valore a livello internazionale. “Condizioniamo la qualità della vita delle persone. Non possiamo farlo bene se non conosciamo quello che è il nostro pregresso culturale. (…) Dobbiamo avere questa piena consapevolezza e trasmetterla anche verso l’esterno”.

Aperto dai saluti in video del Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Adolfo Urso, l’evento si è svolto in occasione della Giornata Nazionale che da quest’anno celebrerà l’eccellenza produttiva e manifatturiera italiana, e ha riunito alla Casa dell’Architettura esponenti delle istituzioni, tra cui Paola Frassinetti (da remoto), Sottosegretario Ministero Istruzione e Merito (MIM), Federico Mollicone, onorevole, proponente Disegno di Legge di Istituzione 15 aprile, e Svetlana Celli, Presidente Assemblea Capitolina; rappresentanti delle Fondazioni di architettura degli Ordini di Catanzaro, Chieti Pescara, Milano, Napoli; professionisti, come Loredana Guglielmetti, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) e Tanya Scalia, Agenzia Spaziale Italiana (ASI); soggetti del mondo imprenditoriale, in un confronto incentrato sui processi all’origine del Made in Italy, analizzati dal punto di vista di chi formula le idee che veicolano conoscenze e frammenti di immaginario, innescando l’innovazione.

Brevettare le idee per valorizzare la creatività

Il filo conduttore è stato il riconoscimento del valore dei beni immateriali attraverso il brevetto, uno strumento in grado di far conoscere il contributo dei singoli inventori e di facilitare la diffusione di ogni idea originale, proteggendola da attribuzioni arbitrarie e contraffazioni. Il deposito dei brevetti e la registrazione dei marchi avvantaggiano anche le aziende con cui i professionisti si relazionano in ambito edilizio, rendendo più snelle le procedure di certificazione che garantiscono il Made in Italy di materiali, componenti e soluzioni tecnologiche.

Le donne inventrici, secondo le statistiche, stentano ancora ad utilizzare il brevetto, che invece può aiutare a far emergere la loro genialità: in Italia solo una su dieci domande di deposito di invenzioni è presentata da una donna – anche perché spesso il riconoscimento del contributo femminile nello sviluppo di nuovi prodotti si ferma alla fase della ricerca. Nel suo intervento, Roberta Bocca, Vice presidente OAR, Coordinatrice Commissione Parità di Genere, ha sottolineato: “Sebbene negli ultimi decenni siano stati compiuti alcuni progressi, è necessario fare di più per rafforzare l’inclusività nel campo dei brevetti. La promozione delle donne nella scienza e nell’innovazione è un fattore chiave per la futura sostenibilità e competitività del Made in Italy”.

La sessione mattutina di “Invenzione Italia” – primo appuntamento del programma Inventori di futuro, che l’OAR svilupperà nei prossimi dodici mesi – ha coinvolto studenti delle superiori, che i relatori hanno cercato di stimolare, invitandoli a proporsi come inventori e a depositare le proprie creazioni per trasformarle in opportunità di affermazione professionale. Marcello Mele, docente, membro Commissione PLANS OAR, ha approfondito i concetti di invenzione e innovazione nell’ambito della proprietà industriale, illustrando la differenza tra brevetto, ovvero il titolo che “permette a chi ha creato una invenzione di poterla produrre e commercializzare (…)”, caratterizzato da “novità, liceità, attività inventiva, industrialità”, e modello di utilità, che si configura come adattamento o perfezionamento di un prodotto esistente.

L’OAR dalla parte degli inventori

L’Ordine degli Architetti di Roma negli ultimi anni ha rivolto grande attenzione alla “cultura della proprietà intellettuale in Italia”, con iniziative mirate a incentivare l’attività degli inventori, in base al presupposto che l’invenzione rientra nell’habitus dell’architetto: in particolare, nel corso di quest’anno, in parallelo al servizio di consulenza gratuita su brevetti e marchi, verrà avviato l’incubatore Lympha per sostenere la nascita di startup di architettura e design. Il numero 122 di AR Magazine, pubblicato nel 2020, ha documentato in un unico volume gli esiti della call su “Brevetti, Marchi e Modelli” aperta agli iscritti, lanciata nel 2019 dall’OAR in collaborazione con l’Associazione “Il Valore delle Idee”.

Intervenendo nella sessione pomeridiana del convegno “Invenzione Italia”, Marco Maria Sambo, Segretario OAR, Direttore AR Magazine, ha preso spunto dai contenuti di AR Magazine 122 per condurre una riflessione sulla capacità dei visionari dell’architettura – dai designer del passato agli inventori contemporanei – di prefigurare gli sviluppi della scienza e della società: “Quando i rappresentanti di Superstudio ragionavano negli anni ’70 sui circuiti neurali e sulla destrutturazione dell’immagine, sulla percezione e sull’immaginario utopico, nessuno poteva pensare a quell’epoca che attraverso il cellulare o indossando occhiali futuristici avremmo potuto vedere, oggi, la realtà virtuale, la realtà aumentata. E adesso parliamo anche di intelligenza artificiale. (…) L’innovazione si intreccia sempre con il futuro possibile e con la dinamica della forma”.

Inventori di futuro verso il 15 aprile 2025

Il bilancio positivo della Giornata del Made in Italy alla Casa dell’Architettura – che dal 6 giugno al 7 luglio  ospiterà anche la mostra “Inventori di futuro” – è stato tracciato dal coordinatore scientifico Paolo Anzuini, Consigliere OAR, Coordinatore Commissione Internazionalizzazione, che, da presidente de “Il Valore delle Idee” il 15 aprile di due anni fa aveva depositato la proposta per l’istituzione di una giornata dedicata a inventori e beni immateriali, concretizzatasi nella legge 27 dicembre 2023 n. 206, art. 3.

Evidenziando il risultato di avere ospitato il confronto tra le esperienze delle Fondazioni di architettura – che lascia intravedere la nascita di un vera e propria rete di territori – e di avere fornito uno spaccato del rapporto tra brevetto di invenzione e produzione industriale, di cui storicamente si alimenta il Made in Italy, Anzuini ha indicato la direzione intrapresa dall’OAR con l’obiettivo di condividere il “valore immateriale” prodotto degli architetti – che in effetti determinano un’ampia fetta del corrispettivo economico stimato per il marchio di qualità italiana (circa 2000 miliardi di dollari nel 2023 – fonte brandirectory.com):  “Oggi celebriamo la Giornata del Made in Italy avviando Inventori di futuro, un progetto che durerà 364 giorni e avrà la sua ideale chiusura il 15 aprile 2025”, a conclusione di una serie di eventi che continueranno a promuovere la tutela dell’opera d’ingegno.

Per approfondimenti sul sito OAR:

“Inventori di futuro”: i brevetti per l’identità creativa

L’OAR prepara il lancio dell’incubatore Lympha

Call OAR su “Brevetti, Marchi e Modelli”

AR Magazine 122, “Invenzioni romane. Brevetti, marchi, modelli, design del XXI secolo / Roman Inventions. Patents, trademarks, models, design of the XXI century

Scarica gratuitamente AR Magazine 122

di Francesca Bizzarro

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