50 ANNI DI PROFESSIONE

Calza Bini Alessandro
Calza Bini Alessandro
Alessandro Calza Bini

Alessandro Calza Bini nasce a Roma il 7 giugno 1936 da una famiglia di architetti e pittori. Conseguito il diploma di maturità al Liceo Classico Mamiani frequenta la Facoltà di Architettura di Roma dove si laurea nel 1962. L’anno successivo, conseguita l’abilitazione all’esercizio della professione, è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con la matricola n. 1566.

Durante gli studi universitari è parte di un gruppo di studenti e laureandi culturalmente omogeneo e coeso intenzionato a sviluppare la propria azione di rinnovamento trasferendola dal campo universitario a quello della pratica architettonica e urbanistica contemporanea.
Il gruppo fonda nel 1958 l’ASeA – Associazione Studenti e Architetti che si propone di “… stimolare nella scuola un vivo dibattito e una chiara presa di coscienza sui più scottanti problemi culturali della realtà architettonica” e di operare nell’Università e nella professione per il cambiamento degli schemi di studio e di progettazione degli interventi sul territorio e sull’architettura. L’ASeA (soci fondatori Lucio Barbera, Sergio Bracco, Alessandro Calza Bini, Enrico Fattinnanzi, Massimo La Perna, Claudio Maroni, Gianfranco Moneta, Giorgio Piccinato, Vieri Quilici, Manfredo Tafuri e Massimo Teodori) privilegia con enfasi la collegialità nella ricerca e nella progettazione, individuando nel lavoro di gruppo una nuova qualità formativa e professionale, testimoniata da un prodotto nel quale siano indistinguibili gli apporti dei singoli. Per l’ASeA le questioni da dibattere, sempre a partire dall’analisi della contemporaneità, si pongono in continuità con quelle ereditate dal Movimento moderno, “… alle cui premesse morali, sociali e culturali è necessario riallacciarsi in termini storici”.
Inevitabilmente si viene a creare uno scontro con i docenti della Facoltà, legati ad una superata visione della formazione e della funzione dell’architetto; in ragione di tale scontro e dell’appoggio fornito al nascente movimento studentesco, l’Associazione acquista consensi ed anche una certa notorietà.
Così, mentre l’attività dell’ASeA finisce con il confluire, quale autonoma e originale componente culturale, in un movimento di opinione (formato da studenti ma anche da professionisti) che inizia ad organizzarsi proprio in quella precisa fase temporale, via via che i membri del gruppo si laureano, nasce l’esigenza di organizzarsi in forma associata per esercitare la ricerca e la professione e si costituisce l’AUA – Architetti Urbanisti Associati – nella sede di via Tiepolo 21, con l’adesione, oltre al gruppo fondatore, di Maurizio Moretti, Stefano Ray e Bernardo Rossi Doria.
Il gruppo, organizzato in una particolare forma associativa, al fondo sempre fortemente ideologizzata in senso contestativo anti-privatistico, non persegue prioritariamente finalità di lavoro professionale, ma non rifiuta le occasioni che si presentano, considerandole momenti di verifica del lavoro di ricerca. Le occasioni sono caratterizzate da una certa omogeneità della domanda, generalmente costituita da soggetti e organizzazioni della sinistra: Amministrazioni comunali, Assessorati, Enti pubblici, movimento cooperativo. Generalmente si rifugge dalle proposte dei privati: progettare una “palazzina” romana, di quelle che disseminavano i quartieri borghesi in crescita o “trasformavano” i quartieri degli anni ’20 raddoppiandone le cubature, è considerato un cedimento inaccettabile al mercato.

Il principale impegno dell’AUA è la progettazione dell’intervento del Consorzio Solidarietà Sociale nel Piano di Zona Vigna Murata, un complesso di oltre 1.000 alloggi che vengono progettati in costante dialogo con i futuri utenti, raccogliendone le esigenze e traducendole in soluzioni progettuali “personalizzate”. Tra i progetti realizzati vi sono una residenza cooperativa in Anzola dell’Emilia (Bologna), un grattacielo a Latina, il rifacimento di un edificio commerciale nel centro storico di Ascoli Piceno; tra i concorsi si segnalano, tra gli altri, il progetto del nuovo ospedale di Venezia e il progetto del Centro direzionale di Fano, che impegnano il gruppo negli anni 1962-65.

Dallo scioglimento consensuale dell’AUA, nel 1965, nascono tre gruppi professionali, due dei quali nel 1967 si riuniscono costituendo la CoPER Srl – Progettazione e Ricerca – uno dei primi gruppi professionali italiani che nasce con struttura interdisciplinare, associando architetti, ingegneri, sociologi ed economisti.

E’ amministratore unico della CoPER e partecipa, come progettista e direttore dei lavori, a numerosi interventi nell’ambito dei Piani di Edilizia Economica e Popolare a Roma, Ancona, Terni, Rieti e Perugia.
A Roma assume la direzione dei lavori per l’edificio del Consorzio di Cooperative Galileo ‘67 (207 alloggi) nel Piano di Zona Casal de’ Pazzi, che è progettato con il metodo già sperimentato per il complesso di Vigna Murata, in un rapporto strettissimo, defatigante ma appagante, con i destinatari degli alloggi, che si mantiene durante tutta la fase di costruzione.
Nel settore della progettazione urbanistica e territoriale dirige il gruppo di lavoro che cura, nell’ambito della campagna promozionale svolta dallo IASM per dotare tutti i Comuni del Mezzogiorno di un proprio strumento urbanistico, i nuovi Programmi di Fabbricazione dei Comuni del versante pescarese del Gran Sasso d’Italia (Farindola, Civitella Casanova, Montebello di Bertona, Villa Celiera), di Introdacqua e Pettorano sul Gizio in provincia dell’Aquila e di San Polo de’ Cavalieri (Roma). Cura, con i colleghi S. Bracco e C. Maroni, la redazione del Piani Particolareggiati di Narni Scalo e di Borgo Bovio nel Comune di Terni e collabora con il padre Giorgio alla redazione del PRG di Bernalda Metaponto e del Piano Particolareggiato del centro di Bernalda (Matera).

Nel 1971 i soci della CoPER, che sono cresciuti in numero e qualità di apporti interdisciplinari con l’ingresso degli architetti M. Morichi, H. Suarez e G. Stacchi e degli economisti D. Cuzzi, G. Cosentino e R. Amaduzzi, si costituiscono in Cooperativa di produzione e lavoro aderente alla Lega Nazionale delle Cooperative; è nominato Presidente e manterrà il ruolo fino al 1975.
Dal 1972 al 1975 è assistente dell’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Liguria per l’organizzazione del settore abitativo di competenza regionale, nel delicato periodo di passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni.

Dal 1975 la sua attività professionale si svolge prevalentemente come dirigente d’azienda. Fino al 1982 è Direttore commerciale e responsabile dell’analisi economica delle commesse della NOVA – Società cooperativa di lavoro – impresa edile romana con oltre 800 addetti che realizza notevoli interventi infrastrutturali, edilizi e di restauro a Roma e in provincia.
Dal 1982 al 1984 è assistente del Presidente dell’INTERCOOP, Società di impiantistica e trading che opera nel Nord Africa e nell’Est europeo, curando il controllo della gestione aziendale.
Dal 1984 al 1989 è dirigente e capo-commessa all’ISPREDIL, istituto di promozione edilizia dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili – ANCE, dirigendo, nell’ambito dell’attività dell’Istituto, numerose attività tra le quali si segnalano: il coordinamento degli interventi di riattazione dai danni del terremoto del 1984 nei Comuni della Val di Comino (Frosinone); lo studio ed implementazione organizzativa, in collaborazione con l’Associazione tra le Casse di Risparmio, di strumenti finanziari alternativi per il finanziamento dell’edilizia residenziale.
Nel 1990 è Direttore generale della ICARO, Società consortile costituita da alcune grandi Imprese per la promozione di interventi infrastrutturali nei settori ferroviario, stradale, acquedottistico e fognario.
Dal 1992 al 2003 è Presidente e Amministratore delegato dell’APE Srl – Analisi e progettazione economica, coordinando importanti commesse pubbliche e private tra le quali il monitoraggio del Quadro Comunitario di Sostegno 1989-93 per conto del Ministero del Bilancio ed il progetto “Formazione Manageriale Edilizia nel Mezzogiorno” finanziato dal Ministero per l’Università.

In anni più recenti partecipa ai progetti europei FINESTRA nell’ambito del Programma Europeo RECITE II (2000-2002) e PAGUS per il Programma Europeo INTERREG IIIC (2003-2006), rivestendo sempre il ruolo di coordinatore tecnico; nel primo caso, coordina, per conto della Regione Umbria, il gruppo di lavoro internazionale sul tema della mobilità urbana ed extraurbana, nel secondo e per conto del Comune di Terni, il gruppo di lavoro internazionale sul tema della mobilità nei centri storici.

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