50 ANNI DI PROFESSIONE

Maroni Claudio
Maroni Claudio
Maroni Claudio

Claudio Maroni nasce a Roma il 6 maggio 1936. Si iscrive alla Facoltà di Architettura di Valle Giulia nel 1956 e, nel 1963, si laurea, consegue l’abilitazione all’esercizio della professione ed è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con il n. 1565.

Già dal 1958, ancora studente, lavora presso lo Studio di Ludovico Quaroni dove collabora con Lucio Barbera all’elaborazione del Padiglione Italiano di “Italia ‘61”. Sono gli anni in cui alla Facoltà di Architettura “… non veniva più assegnato, in dotazione singola, un tavolo da disegno con cassetto e lucchetto. Si disegnava in aula con la riga a T e poco dopo con il parallelineo; da poco erano comparsi i primi portamine ed il temperamine a campana; la penna era di tipo graphos, poco più tecnica del pennino ad intingere. Non erano ancora apparsi i rapidograph …”.
Negli stessi anni costituisce con altri studenti e laureandi (Lucio Barbera, Sergio Bracco, Alessandro Calza Bini, Enrico Fattinnanzi, Massimo La Perna, Gianfranco Moneta, Giorgio Piccinato, Vieri Quilici, Manfredo Tafuri e Massimo Teodori) un gruppo culturalmente omogeneo e coeso che intende sviluppare un’azione di rinnovamento nell’ambito universitario e in quello della pratica architettonica e urbanistica.

Nel 1958 con il gruppo citato fonda l’ASeA – Associazione Studenti e Architetti, che privilegia con enfasi la collegialità nella ricerca e nella progettazione, individuando nel lavoro di gruppo una nuova qualità formativa e professionale testimoniata da un prodotto nel quale siano indistinguibili gli apporti dei singoli. Per l’ASeA le questioni da dibattere, sempre a partire dall’analisi della contemporaneità, si pongono in continuità con quelle ereditate dal Movimento Moderno. L’inevitabile scontro che si viene a creare con i docenti della Facoltà, legati a una superata visione della formazione e della funzione dell’Architetto, e l’appoggio fornito dall’Associazione al nascente movimento studentesco le fanno guadagnare consensi e notorietà. L’attività dell’ASeA finisce per confluire, quale autonoma e originale componente culturale, in un movimento di opinione formato da studenti, ma anche da professionisti.
Poi, via via che i membri del gruppo si laureano, ci si organizza in forma associata per esercitare la ricerca e la professione e nel 1961 nasce l’AUA – Architetti Urbanisti Associati, uno dei primi ‘Studi’ romani apparsi negli anni Sessanta. Vi aderiscono, in un secondo tempo, anche M. Moretti, S. Ray e B. Rossi Doria. L’AUA, fortemente ideologizzata in senso contestativo anti-privatistico, pur non perseguendo prioritariamente finalità di lavoro professionale, non rifiuta le occasioni che si presentano, considerandole momenti di verifica del lavoro di ricerca. Tra esse emerge una certa omogeneità della domanda, generalmente costituita da soggetti e organizzazioni della sinistra: Amministrazioni comunali, Assessorati, Enti pubblici, movimento cooperativo sia di abitazione sia di produzione e lavoro. Il principale impegno dell’AUA consiste nella progettazione dell’intervento del Consorzio Solidarietà Sociale nel PdZ Vigna Murata, un complesso di oltre mille alloggi, progettati in costante dialogo con i futuri utenti. La conduzione della fase progettuale, la consistenza economica e le finalità professionali dell’intervento danno origine a innumerevoli discussioni e soluzioni tipologiche e planimetriche, che contribuiranno in modo determinante, nel 1965, alla controversa conclusione dell’esperienza AUA. Negli anni 1962-65 il gruppo realizza anche progetti per importanti concorsi: il nuovo ospedale di S. Giobbe a Venezia; il gerontocomio di Treviso; il Centro direzionale di Fano (progetto vincitore); sedie e poltrone per “La Rinascente”; un liceo-ginnasio, un istituto d’arte e abitazioni su un’area adiacente al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (II premio); il PP di Villa Savoia a Roma e la mostra a Palazzo Braschi per la sistemazione di Villa Doria Pamphilj, entrambi su incarico di Italia Nostra. Realizza inoltre alcune costruzioni, tra cui un edificio misto nel centro storico di Ascoli Piceno, che nel 1969 riceverà il premio regionale IN/ARCH delle Marche. Intanto Maroni collabora con gli architetti C. Aymonino e L. Anversa alla redazione del PdZ di Tor de’ Cenci a Roma (1964).

Dallo scioglimento consensuale dell’AUA nascono tre gruppi professionali. Nel 1965 si costituisce lo Studio B.Qu.Te.Mar (Barbera, Quilici, Teodori e Maroni), che, in collaborazione con quello di L. Anversa, coordinatrice del gruppo, progetta i villaggi turistici Valtur di Ostuni (Brindisi) e di Isola Capo Rizzuto (Crotone), vincitori nel 1969 rispettivamente del premio nazionale INARCH e di quello regionale della Calabria. Lo stesso gruppo partecipa poi al concorso nazionale per la sistemazione viaria e ambientale della valle della Caffarella, in collaborazione con G. Castelnuovo, A. Calza Bini, F. Pratesi e l’archeologo L. Quilici.

Nel 1967 si costituisce la Società CoPER – Consulenze Programmi Edilizia Residenziale Srl, con struttura interdisciplinare, che associa architetti, ingegneri, sociologi ed economisti. Nel 1971 la Società si trasforma in CoPER – Progettazione e Ricerca, cooperativa a responsabilità limitata. Dal 1971 al ‘76 il gruppo si amplia e si occupa della progettazione e della direzione dei lavori di numerosi interventi di edilizia economica nell’ambito di PEEP a Roma, Ancona, Terni, Rieti e Perugia.
Dal 1970 al ‘73 è responsabile tecnico per il Consorzio Regionale delle Cooperative dell’Umbria (Edilcoper Umbra) nell’ambito del Comitato Tecnico Nazionale Abitcop.

Nel 1976 lascia la CoPER e fino al 1982 è socio e membro della Cooperativa di produzione e lavoro NOVA aderente alla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue con il ruolo di Direttore dell’ufficio progetti, dove collabora con gli architetti H. Lugo Suarez e R. Roia. L’ufficio in quel periodo è impegnato sia nella progettazione urbanistica convenzionata dell’area di Aguzzano a destinazione di PRG residenziale trasformata poi, con onerose compensazioni, in Parco regionale, sia di edifici residenziali nei PdZ di Casilino, Laurentino, Tor Bella Monaca, Albano-Pavona e Fiano (Roma), Latina da realizzare con tecniche di prefabbricazione e di industrializzazione edilizia quali il coffrage tunnel, tecnologia già sperimentata in alcuni progetti della CoPER.

Nel 1983, insieme ad altri soci, costituisce lo IASPE, poi STT (Servizi Tecnici Territoriali), Società e struttura tecnica partecipata dell’Istituto Autonomo Cooperativo Abitazione Lazio, organismo di coordinamento operante nel settore dei servizi per l’edilizia, svolgendovi la sua attività professionale fino al 1986, quando costituisce BHM Studio Associato con gli architetti M. Bonistalli, V. Hinna Danesi, e la Società BHM Srl.
La BHM, la cui attività si protrarrà fino al 2013, si occupa in particolare di interventi urbanistici riguardanti le “Regole per l’Edificazione” per l’attuazione di alcuni PdZ di Roma e del Lazio già approvati e svolge anche attività di progettazione residenziale e di servizi per le Cooperative di abitazione e di produzione e lavoro e, successivamente, per Imprese di costruzione fruenti di assegnazioni in alcuni PdZ di Roma.

Negli anni 1979-91 è membro esterno della Commissione Tecnica Edilizia del Comune di Roma.

Condivide i lavori svolti nelle varie strutture cui partecipa (STT – IASPE, BHM Studio Associato, BHM Srl) con V. Hinna Danesi, già socio della CoPER, avvalendosi per l’espletamento dell’attività professionale, in tempi e durata diversi, della collaborazione degli architetti L. Di Virgilio Francione, S. Ambruzzi, G. Marchiò, e per lungo tempo, dell’arch. F. Serantoni e della grafica A. Paoluzzi.

Parte della lunga carriera è dedicata all’insegnamento alla Facoltà di Architettura di Roma come assistente volontario presso la Cattedra di Composizione architettonica II del prof. L. Quaroni (1966-71) e all’Istituto Statale d’Arte di Civitavecchia dove insegna Disegno architettonico e dirige i Laboratori di falegnameria e metalli (1967-76).
Collabora a studi e ricerche in ambito urbanistico ed edilizio relativamente ad interventi di edilizia economica e popolare. E si ricordano: la redazione dell’indagine conoscitiva sui PdZ nel Comune di Roma (1976), con A. Montenero, F. Sanvitto, P. Vicentini, B. Cussino; il volume L’attuazione dei piani di edilizia residenziale pubblica. Roma 1964-1987, con L. Buffa, A. Montenero, M. Picciotto, P. Vicentini (1979); il volume Progetto Sole con H. Lugo Suarez (1979); la partecipazione, per la Coop. NOVA, alla II Mostra Convegno sull’Energia tenutasi a Bari, presso lo stand del Movimento Cooperativo di Produzione e Lavoro (1979).

L’archivio è conservato presso lo Studio dell’architetto, che ne è il referente.

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