50 ANNI DI PROFESSIONE

Paleologo Bianca
Paleologo Bianca
Paleologo Bianca

Bianca Paleologo nasce a Roma nel 1935 ove si laurea in Architettura nel 1962 presso l’Università di Roma “Sapienza”. Nello stesso anno si abilita alla professione e, nel 1963, si iscrive all’Albo degli Architetti PPC di Roma e provincia con la matricola n. 1534.

Numerose attività formative post-laurea, così come la partecipazione a meeting e congressi internazionali hanno nel tempo aggiornato ed arricchito il suo bagaglio culturale.
Si richiamano tra le prime i seminari del Centro Studi della Federazione Nazionale delle Cooperative di lavoro sulle politiche abitative (1967-69) ed il Corso di Specializzazione in Tecniche Urbanistiche per le aree metropolitane dell’Università di Roma nel 1975-76.
Tra le seconde si ricordano i congressi e i seminari dell’ISOCARP (Association Internationale des Urbanistes) a Guadalajara Mexico nel 1991, a Cordoba nel 1992, a Glasgow nel 1993, a Praga nel 1994, a Jerusalem nel 1996, ad Azores nel 1998, ad Utrecht nel 2001, ad Athens nel 2002 e ancora a Geneva nel 2004, a Bilbao nel 2005, a Istanbul nel 2006, ad Antwerp nel 2007 e a Lisbona nel 2008; a cui si aggiungono i Congressi Energia, Ambiente, Innovazione Tecnologica tenuti tra l’Università di Roma “Sapienza” e l’Universidad Central de Venezuela (Caracas 1989-95; Roma 1992; Rio de Janeiro 2005).

Nel 1996 si ricorda la presentazione del Piano di recupero e riqualificazione urbanistica delle zone sorte abusivamente in località Acilia, (RM) per conto del Ministero dei Lavori Pubblici come contributo italiano a UN-HABITAT II – Conferenza delle Nazioni Unite sugli Insediamenti Umani di Istanbul.

La sua attività di progettista è molto ampia ed articolata, un’attività in cui cerca costantemente di compenetrare aspetti molto differenti e all’apparenza eterogenei del mestiere dell’architetto: dall’urbanistica all’edilizia fino alla ristrutturazione e all’arredamento di interni. La sua attività è legata non tanto ad una aprioristica accettazione dell’assunto del Bauhaus “dal cucchiaio alla città”, né alla varietà degli incarichi che pur caratterizza il lungo corso della sua attività professionale, quanto al bisogno di rispondere in forma coerente alle richieste di servizio alla società che sono implicite alla funzione dell’architetto.
Nel suo lungo percorso professionale si possono riconoscere quindi più fasi fra loro interconnesse.

Dopo un primo periodo (1962-65) in cui sviluppa soprattutto progetti di architettura a Roma, dal 1965 al 1978 opera come architetto progettista nel Ministero delle Poste – Direzione Centrale Lavori e Impianti: qui ha occasione di sviluppare da una parte, sia nella fase progettuale che realizzativa, il piano della meccanizzazione postale in Italia, dall’altra, i temi legati alla modernizzazione degli edifici postali. Fra l’altro, di questa esperienza sono testimonianza le ricerche che svolge sulle tipologie e la distribuzione delle attrezzature postali a Roma come elementi di caratterizzazione degli spazi pubblici e dei servizi strategici della città.
Sono quindi numerosi i progetti di edifici postali svolti tra gli anni ’60 e ’80 in diverse città di Italia: Gallipoli (Lecce) nel 1963, Comiso (Ragusa) nel 1964, Arnara ed Acuto (Frosinone) nel 1986, Boville Ernica (Frosinone) nel 1987, Supino (Frosinone) nel 1988 ed Arce (Frosinone) nel 1989.

Dal 1978 si apre una nuova, intensa fase della sua attività professionale, rivolta in particolare alla pianificazione e progettazione urbana e alla rigenerazione insediativa. Nel suo studio di via Paraguay crea le condizioni per molteplici collaborazioni con architetti e ingegneri italiani e stranieri e per stages di formazione di laureati e laureandi. L’attenzione prevalente è alla progettazione di edifici pubblici, di piani e progetti urbanistici.
Con il PRAXIS “Istituto di Studi e ricerche Territoriali”, di cui è responsabile dagli anni ‘80 affianca all’attività progettuale esperienze interdisciplinari legate a studi e valutazioni di carattere ambientale, tra cui si richiamano l’inserimento dei collettori di adduzione all’impianto di depurazione di Roma sud sulla destra del Tevere del 1984 e le Valutazioni di Impatto Ambientale della strada Cinquefrondi – Cittanova (Reggio Calabria) nel 1983 e della strada a scorrimento veloce Mormanno – Scalea (Cosenza) del 1993.
Sono di particolare interesse anche le attività legate a specifici settori di intervento, come il Progetto Integrato di sviluppo turistico e culturale del territorio di Sepino in Molise (1992) e gli studi sulla riorganizzazione e il potenziamento delle attività turistiche nel nuovo PRG di Roma del 2004.

Partecipa da sola e in collaborazione a molti concorsi sia nazionali che internazionali tra cui: concorso nazionale per il Piano Regolatore del Comune di Santo Stefano di Camastra (Messina, 1963); concorso internazionale per il Ministero delle Poste ad Addis Abeba (1964); concorsi nazionali per il Centro Direzionale di Latina (1972), e per le Università di Cagliari (1972) e della Calabria (1973); concorso internazionale di idee per la sistemazione de Les Halles a Parigi (1975); appalto concorso per la predisposizione degli Studi urbanistici per il trasferimento e consolidamento degli abitati di Cardeto e Roghudi (Reggio Calabria, 1980) a seguito dell’alluvione del 1972-73; appalto concorso per la progettazione, costruzione e manutenzione della sede unica del Consiglio Regionale della Calabria a Reggio Calabria (1984); appalto concorso per la costruzione della nuova sede del Centro elettronico della Cassa Depositi e Prestiti – Ministero delle Finanze – a Roma (1986); concorso nazionale “La casa più bella del mondo” per nuove tipologie abitative (1988); concorso internazionale “Vivienda Ciudad” per la sistemazione della Diagonal di Barcellona (1989); appalto concorso per la realizzazione di un parco termale attrezzato ai fini turistici in località Difesa Mitoio del Comune di Lamezia Terme (Catanzaro, 1992).
Fra gli edifici si ricordano Casa Caputi e Casa Imbesi a Reggio Calabria, il Palazzetto dello Sport di Polistena (Reggio Calabria) e le sedi di servizio per l’Arma dei Carabinieri di Gambarie (Reggio Calabria, 1990), di Gallina (Reggio Calabria) e di Gubbio (Perugia) realizzate nel 1991.
Fra i Piani Regolatori e gli studi urbanistici si ricordano i Piani Regolatori dei Comuni di Agnana Calabra, Antonimina, Montebello Jonico, Bova Marina, Gerace, Marina di Gioiosa Jonica, S. Giorgio Morgeto, S. Alessio d’Aspromonte, Scido, Siderno, in provincia di Reggio Calabria e Castrovillari, Rossano, Spezzano della Sila, in provincia di Cosenza; il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare di Scido (Reggio Calabria, 1972); il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare di Rossano (Cosenza, 1977); il Piano per il recupero delle zone sorte abusivamente a Roma (Acilia,1982); il Piano di Recupero del centro storico di Rossano e Polistena (1978); il Piano Particolareggiato e definizione dei progetti di intervento del lungomare di Siderno (1991); il Piano Strutturale di Pisticci (Matera, 2002); il Piano del Parco archeologico della Valle dei Templi (Agrigento, 2003).

L’arredamento rappresenta un ulteriore campo della sua attività indagato con continuità e passione anche se in modo più intimo e personale, quasi fuori dall’impianto più strutturato del suo Studio professionale, ma comunque ricco di spunti innovativi e volutamente alimentato dalla propria tradizione familiare e dall’amore per la casa e il suo comfort. Non è un caso che abbia raccolto nel libro Cucina tradizionale di Calabria, Gangemi Editore, Roma 1999, ricordi, esperienze e sapori della cucina di questa Regione.

Nelle molte esperienze sviluppate in numerose città (Roma, Napoli, Reggio Calabria) e ambienti naturali, tra cui una villa sulle pendici dei Nebrodi (Messina) e una a Santa Trada (Reggio Calabria) proiettata sullo Stretto di Messina, l’attenzione è sempre posta alla conservazione del rapporto con l’intorno (si vedano i villini neoliberty a Reggio Calabria o Palazzo Zampaglione a Riviera di Chiaia a Napoli) e alla riorganizzazione degli spazi interni ove, immedesimandosi nella cultura e nelle esigenze della committenza, il “vecchio”, costituito dai mobili antichi e dalle stesse reminiscenze familiari, trova un’inedita collocazione con il “nuovo” dei quadri e degli oggetti, ma anche degli impianti tecnologici, in uno spazio dell’abitare confortevole, accogliente e pratico.

Il ritratto del profilo è di Piero Guccione (1984).

L’archivio dei progetti, dei piani e degli studi e ricerche del PRAXIS è conservato presso lo Studio dell’architetto, che ne è il referente.

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