50 ANNI DI PROFESSIONE

Ranucci Pietro
Ranucci Pietro
Ranucci Pietro

Pietro Ranucci nasce a Roma nel 1937 e qui si laurea presso la Facoltà di Architettura della “Sapienza” nel 1962. Lo stesso anno consegue l’abilitazione all’esercizio della professione e nel 1963 si iscrive all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con la matricola n. 1527.

Dal ‘64 al ‘74 lavora come funzionario urbanista presso l’Ufficio Speciale del Piano Regolatore del Comune di Roma partecipando alla definizione delle controdeduzioni alle osservazioni al nuovo PRG, alla redazione del PP n. 1/bis EUR, che firmerà nel 1970 con la collega arch. F. Borgiotti, alla variante al Piano per il reperimento delle aree per gli asili-nido, ai lavori per la variante generale del ‘74 ed ai primi studi e ricerche per l’avvio della progettazione del Sistema Asse Attrezzato, pubblicati sulla rivista Capitolium del ‘68.

Parallelamente, dal ‘64 al ‘73, è assistente volontario presso la Cattedra di Materie Giuridiche del prof. avv. G. Delli Santi e nel ‘73 vince il concorso per assistente ordinario alla Cattedra di Urbanistica del prof. M. Coppa presso la Facoltà di Architettura della “Sapienza”. Da professore incaricato, stabilizzato in ruolo dal ‘79, in Materie Giuridiche, poi Diritto e Legislazione Urbanistica ed Edilizia, diviene professore associato, dapprima in Diritto Urbanistico e poi, dal ‘89, in Urbanistica presso la Facoltà di Architettura di Valle Giulia. Dal ‘92 si trasferisce all’Università “Roma Tre” divenendo quindi titolare del Laboratorio di Progettazione Urbanistica e Direttore del Laboratorio di Urbanistica per la Ricerca applicata. Dal Dipartimento di Progettazione e Scienze dell’Architettura, è nominato Responsabile Scientifico per numerose ricerche convenzionate, come nel caso della ricerca Elaborazione di scenari urbanistici integrativi-alternativi sull’insediamento dell’Ateneo nel settore urbano Ostiense – Valco S. Paolo del 1996.

Dal ‘99 è membro di varie Commissioni didattiche e di Giunta di Facoltà e di diverse Commissioni giudicatrici. Dal 2003 è membro del Dipartimento di Studi Urbani di “Roma Tre”, ed è nominato Responsabile scientifico per convenzioni di ricerca quali la VAS per il Piano Strutturale del Comune di Montalto Uffugo (Cosenza) e per l’ATER – Comune di Roma per un Programma di Sperimentazione sulla qualità ecosistemica dell’abitare relativo ai tre Contratti di Quartiere Primavalle – Torrevecchia, Corviale e Quarticciolo (2006). Numerosi master lo vedono docente sui temi della progettazione urbana, della pianificazione urbanistico-territoriale e ambientale, del restauro architettonico e del recupero edilizio urbano e ambientale, dell’esercizio professionale e del diritto dell’ambiente. Nell’a. a. 2008-2009 insegna nel modulo di Urbanistica presso il Laboratorio di Restauro Urbano diretto dal prof. Michele Zampilli.
Dal 2009 è collocato in quiescenza.

Negli anni numerosi sono gli incarichi da CTU per la redazione di perizie penali e civili, su temi di carattere edilizio, urbanistico ed espropriativo per le Preture di Palestrina e di Frascati (Roma), per le Procure di Civitavecchia (Roma) e di Latina, per i Tribunali penali di Catanzaro e di Cosenza, per i Tribunali civile e penale e per la Corte d’Appello di Roma, per il Tribunale civile di Perugia.

Svolge inoltre un’intensa attività nel campo della pianificazione territoriale, urbanistica e della progettazione edilizia, ottenendo incarichi da parte di Enti comunali e partecipando, spesso con esito positivo, a numerose gare.
Dal ‘92 al ‘93 svolge attività di consulenza presso l’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio per i lavori di elaborazione di una proposta di legge urbanistica organica, dello schema generale del Regolamento Edilizio tipo e di alcune leggi di sub-delega alle Province in tema di tutela ambientale. Nel ‘92 è nominato membro del Comitato Scientifico del Parco Regionale Urbano di Aguzzano a Roma e nel ‘93 è membro esperto in Urbanistica e Beni Culturali nel CTS per l’Appia Antica, sino al ‘95. Dal ‘97 è nominato dal CNAPPC membro della Commissione interna per la riforma della Legge Urbanistica Nazionale.

Partecipa attivamente ad Associazioni culturali, professionali e convegni; è membro effettivo di IAED, CIRPS, AIU, CIRTER, dal ‘85 al ’95 del Consiglio di Amministrazione di quest’ultimo e della Sezione Lazio dell’INU per la quale coordina un gruppo nazionale di circa trenta esperti partecipando alla rubrica L’esperto risponde del Sole-24 Ore e programma i dossier sui temi della pianificazione urbanistica, della legislazione regionale urbanistica comparata e del sistema delle autorizzazioni, dei permessi, dei nulla osta etc. Nel ‘99 il Consiglio Direttivo dell’INU lo nomina coordinatore del secondo gruppo di lavoro dell’Osservatorio Nazionale sulla legislazione regionale e dal 2006 al 2011 è membro del CNAPPC con la nomina di Responsabile del Dipartimento Ambiente e Territorio.

Particolarmente attento alle questioni e alle problematiche relative alla professione, nel ‘94 è eletto nel Consiglio del proprio Ordine professionale. È direttore di AR e tra gli anni ‘95 – ‘97 è Presidente del Ce.S.Arch., avviando i primi corsi di aggiornamento professionale. È poi rieletto fino al 2005, assumendo la carica di Segretario dell’Ordine e, ancora direttore di AR fino al 2002. Dal 2000, in seno all’Ordine di Roma, promuove e coordina, svolgendo parte della docenza, i due seminari annuali di preparazione all’Esame di Stato; svolge docenza nelle materie dell’Urbanistica, dei Beni Culturali ed Ambientali anche per numerosi Enti tra i quali ECIPA, FORMEZ, CIRTER, Telecom, Imbar.
Nel 2005 è eletto al CNAPPC e nel 2006 è nominato membro della Commissione per la definizione di nuove figure manageriali in materia ambientale. Nel 2014 è nominato dal proprio Ordine professionale membro del CTS per la formazione continua obbligatoria e membro della Commissione provinciale per la determinazione dell’indennità di esproprio per i Comuni della provincia di Roma.

La sua attività professionale è riconducibile a tre fasi successive. La prima lo vede funzionario urbanista, quando le prime conoscenze di diritto urbanistico ed edilizio e le esperienze concrete dell’amministrazione dell’urbanistica completano e stimolano le riflessioni teoriche. La seconda fase entra a pieno titolo nella docenza universitaria e nello specifico settore dell’Urbanistica, ambito disciplinare prescelto, ma con prevalenti aspetti di specializzazione didattica, ponendo in relazione lo studio della produzione normativa e regionale nella materia con gli obiettivi della docenza. La terza fase vede, per molti versi, la rinuncia agli approfondimenti sul versante giuridico, ormai dominio incontrastato di giuristi e avvocati, per dedicarsi più proficuamente alla progettazione urbanistica facendone risaltare il ruolo guida nella costruzione “funzionale e formale” della città, nonostante il Diritto ed i Tribunali Amministrativi. Questo periodo è caratterizzato da un’attività professionale più presente nel confronto nazionale per i progetti di pianificazione generale ed attuativa, ispezionando i nuovi modelli dei Piani Strutturali ed Operativi e talune esperienze di pianificazione paesistico-ambientale regionale e provinciale.

“La successione dei citati periodi professionali ha avuto, come sembra evidente, il filo rosso continuo dell’Urbanistica nei suoi tre fondamentali momenti: la costruzione normativa, la Pianificazione e la Progettazione. Ed il percorso si è sviluppato in decenni di profonda trasformazione nei contenuti, nelle forme e negli effetti del prodotto “tipizzato” del Piano/Progetto. Nei “contenuti”, profondamente mutati dalla mera fisicità (proprietà, quantità) del Piano/Progetto al suo attuale valore (qualità) pluritrasversale (storia, risorse naturali, ascolto, tempo, paesaggio etc.). Nella “forma” in quanto le richiamate trasversalità hanno preteso modalità costruttive del Piano/Progetto del tutto nuove ed estremamente complesse, flessibili nel Tempo, nello Spazio e nel Diritto. Immancabilmente, quindi, negli “effetti” sulla trasformazione urbano-territoriale, all’interno della quale trasformazione la “gestione” ha assunto un ruolo di dovuta preminenza rispetto ai meri atti pianificatori e progettuali.

La complessità dei contenuti, delle forme e degli effetti non può non suggerire ai nostri studenti e giovani professionisti che l’avventura professionale in urbanistica/ambiente (perché questa unità è ormai inscindibile) è strutturata nei due insopprimibili campi di una cultura generale urbana e territoriale ed in taluni specialismi che rispondono ad obiettivi di natura fisico-scientifica e socio-economica non trascurando i necessari aspetti finanziari e gestionali. Sicuramente il primo campo è riconducibile all’esperienza universitaria, se si ha attenzione e fortuna nella scelta del percorso, mentre il secondo campo non può consolidarsi se non all’interno di un continuo aggiornamento professionale. Questo oggi è un’opportunità e non un “impedimento” a lavorare”.

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