50 ANNI DI PROFESSIONE

Sigismondi Gianfranco
Sigismondi Gianfranco
Sigismondi Gianfranco

Gianfranco Sigismondi nasce a Roma il 7 aprile 1934 ed inizia gli studi presso la scuola elementare cattolica S. Filippo Neri per volontà della famiglia che vuole sottrarlo alla formazione paramilitare dei “balilla” all’epoca obbligatoria nelle scuole pubbliche; dal 1945, dopo la guerra, prosegue la sua formazione alla Scuola Media Augusto ed al Liceo Scientifico Statale C. Cavour. Si laurea alla Facoltà di Architettura della “Sapienza” Università di Roma, nel 1963; nello stesso anno consegue l’abilitazione all’esercizio della professione e si iscrive all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con la matricola n. 1540.

Fin da giovanissimo rivolge il proprio interesse alle vicende istituzionali e politiche del Paese svolgendo un ruolo di iniziativa e di partecipazione civile ai movimenti di opinione studenteschi dell’epoca. Prima di laurearsi collabora come disegnatore in una pluralità di Studi professionali di ingegneria e di architettura, e dopo l’abilitazione professionale, trova un rapido inserimento al lavoro con progettazioni edilizie ed urbanistiche insieme all’arch. Alessandra Sonnino, sposata nel 1963 dopo aver condiviso il percorso universitario. Contemporaneamente assume incarichi di insegnamento presso scuole parificate e nella Facoltà di Ingegneria della “Sapienza” Università di Roma dove, tra gli anni 1965-75, è assistente con i professori Giulio Pediconi, Antonio Piraino e Giorgio Pacini. La sua spiccata passione per l’esercizio della professione lo porta presto in evidenza in incarichi rappresentativi dell’Ordine, dove viene più volte eletto a far parte del Consiglio Direttivo a partire dal 1975 e fino al 1985, quando viene eletto Presidente, carica che ricoprirà per quattro mandati consecutivi fino al 1992.

La sua elezione a Presidente dell’Ordine avviene in un momento particolarmente difficile di trasformazione del Paese che trova terreno fertile nei movimenti studenteschi della Facoltà di Architettura con i “fatti di Valle Giulia”, nelle forti tensioni sindacali dell’edilizia dell’epoca a cospetto di uno sconsiderato e disordinato sviluppo edilizio legale ed abusivo, comunque speculativo e squalificato. Contemporaneamente, in tale contesto, il Comune di Roma gli conferisce l’incarico di Dirigente Superiore Tecnico. I due ruoli apicali consentono una proficua ed intensa collaborazione fra l’Istituzione capitolina e l’Ordine. Merita ricordare il più grande concorso che il Comune di Roma abbia mai indetto, che, riguardando circa 80 Piani Particolareggiati di risanamento dei nuclei sorti spontaneamente, occupa non meno di 700 professionisti romani. L’Ordine finalmente pubblica e diffonde presso tutti gli iscritti, e presso tutti gli Organismi addetti all’attività edilizia, il “Libro Azzurro”, raccolta sistematica di tutte le delibere in materia edilizia ed urbanistica, togliendo agli apparati tecnici comunali il privilegio di esserne i soli conoscitori, mettendo troppo spesso in difficoltà l’attività di libera professione. Si organizzano una molteplicità di manifestazioni per confronti, dibattiti, informazione ed aggiornamenti; si tutela, sostiene e promuove la presenza degli architetti nella Pubblica Amministrazione; si istituisce presso la sede dell’Ordine un servizio legale di assistenza agli iscritti per la tutela di interessi e rapporti privatistici, amministrativi, urbanistici, fiscali e pensionistici. L’aggiornamento professionale trova la sua giusta soluzione con l’istituzione del Centro Studi dell’Ordine con l’instancabile impegno di Renata Bizzotto. Si istituisce la figura annuale del Decano dell’Ordine tesa ad evidenziare presso la pubblica opinione l’impegno civile ed artistico profuso dai colleghi più anziani, ed in tale occasione si coinvolgono le Istituzioni per fare il punto sulle ricadute sociali del mestiere dell’architetto e sull’immagine della città.
Nella gestione dell’Ordine, si raggiungono accantonamenti economici, che pur in presenza di una quota di iscrizione modesta, possono consentire di acquisire al patrimonio una sede di proprietà, liberando i bilanci dall’onere dell’affitto. Aspetti giuridici ed istituzionali sconsigliano tale iniziativa alla quale si sopperisce con un’instancabile pressione sull’Amministrazione Capitolina chiedendo di rendere disponibile, nel proprio patrimonio in disuso, un immobile idoneo allo scopo. Tali richieste conducono all’acquisizione dell’attuale sede di piazza Manfredo Fanti che tutt’oggi consente, con dignità, lo svolgimento dei compiti istituzionali ed un’attiva partecipazione alle manifestazioni artistiche e culturali della città.

Contemporaneamente la sua attività trova spazio in numerosi incarichi pubblici con ruoli sia professionali che di rappresentanza partecipando, in qualità di membro, a Commissioni e gruppi di lavoro per la definizione di tematiche relative all’assetto urbanistico ed edilizio della città di Roma e per l’assegnazione di incarichi professionali.
In particolare si ricorda, tra gli anni ‘71 e ‘83, la partecipazione quale membro effettivo alle Commissioni per il Comune di Roma: Commissione per l’Arredo Urbano, Commissione Edilizia, Commissione Urbanistica, Commissione per i Vecchi Rioni. Partecipa alla Commissione di concorso per il Centro direzionale di Frascati, alla Commissione per il concorso ACER “Quale periferia per Roma Capitale” e alla Commissione di appalto concorso per il Teatro dell’Opera di Avellino. Merita inoltre citare la presenza nel gruppo di lavoro per il centro espositivo e congressuale di Roma, nel gruppo di lavoro per il riuso delle sale cinematografiche dismesse, così come nel Comitato per la realizzazione del nuovo centro annonario.
Negli anni successivi è chiamato a fornire consulenze tecniche per Comune di Roma – Italia ‘90 (1988-89), Banca d’Italia (1996), Istituto Romano Beni Stabili SpA (1996) e Banca delle Marche (1997).
Non mancano le partecipazioni alle Commissioni per l’esame di laurea e per l’abilitazione all’esercizio della professione alla Facoltà di Architettura e le relazioni a convegni e seminari con temi inerenti l’urbanistica ed il patrimonio storico-architettonico della città.
Accanto alle progettazioni urbanistiche ed architettoniche, ed ai numerosi studi sul territorio con le sue emergenze, negli anni la sua attività è anche rivolta alla progettazione di imbarcazioni da piccolo diporto fino a megayacht.

La lunga esperienza amministrativa e dirigenziale oltre che professionale lo vede tuttora attivo in qualità di Vicepresidente dell’ASSO.N.A.T. – Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici – aderente a CONFCOMMERCIO dopo aver ricoperto, negli ultimi anni, il ruolo di Presidente della Marina di Punta Ala SpA di Grosseto.
Prosegue la sua attività professionale associato con i figli Pier Paolo e Pier Angela ed in stretto rapporto con un consolidato gruppo di collaboratori esterni.

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