50 ANNI DI PROFESSIONE

Igliozzi Rinaldo
Igliozzi Rinaldo

Nasce ad Alatri, in provincia di Frosinone, nel 1940 e si laurea alla Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza”, con una tesi sul progetto di un impianto di rifornimento autostradale, relatore Ludovico Quaroni. Consegue l’abilitazione all’esercizio della professione nel 1969 e, dall’anno successivo, è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con la matricola n. 2298.
È progettista e costruttore, esperto di cantieristica e sismicità, oltre che consulente tecnico per l’edilizia e consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Roma.

Dopo la laurea svolge la sua attività progettuale riguardante la progettazione di impianti autostradali, autogrill e stazioni di servizio presso diversi studi professionali, soprattutto a Roma, ma anche a Milano e a Venezia.
Negli anni 1970 e 1971 progetta e realizza circa trenta case a schiera al Lido di Roma – Ostia.
Fino agli anni ’90 progetta, costruisce in proprio e conclude la vendita di circa trecento unità immobiliari, curando di persona tutti gli aspetti finanziari e quelli relativi alla cessione, con tutta la clientela con la quale conserva ottimi rapporti fino ad oggi.

Un esempio dell’attività condotta negli anni Settanta – Ottanta è rappresentato dal Complesso residenziale “Le Terrazze” a Montecchio, in provincia di Terni, costituito da centoventi appartamenti. In questo complesso i diversi corpi di fabbrica affiancati, ognuno di quattro piani, sono realizzati con struttura in cemento armato e rivestimento in intonaco. I prospetti sono caratterizzati dalla presenza di gruppi di finestre a prevalente sviluppo verticale e balconi aggettanti con ringhiere metalliche.

Altro esempio è il Complesso edilizio “Il Clivo” sito in via Circonvallazione – piazza della Libertà ad Alatri (FR), costruito negli anni che vanno dal 1987 al 1990, costituito da un piano terra a destinazione commerciale, da piani superiori che accolgono appartamenti in linea autonomi di varia grandezza e uffici e studi professionali (anche con segreteria centralizzata dotata di telefono). Inoltre, vi sono box privati e locali accessori. In questo caso il complesso è costituito da un unico corpo di fabbrica, con andamento degradante verso la piazza principale, realizzato con struttura in cemento armato, rivestimento in intonaco e copertura a doppio spiovente. Il prospetto principale è connotato al piano terra da un portico, dietro il quale è possibile notare la sequenza di vetrate a tutt’altezza, che sostiene una grande balconata raggiungibile da una scala esterna sulla piazza, e dalla presenza di ampie balconate con ringhiere metalliche ai piani superiori. L’angolo destro dell’edificio al piano terra appare svuotato e su di esso è applicata un’ampia vetrata con un sottile montante in coincidenza dello spigolo.

Progetta altre trecentoquaranta unità immobiliari, tra le quali le più interessanti sono rappresentate da un complesso edilizio a Trevi nel Lazio (FR) dei primi anni Settanta, corrispondente a circa un centinaio di appartamenti con vista sulla vallata, e dal Complesso residenziale “Le Viste” a Montecchio (TR) degli anni Settanta – Ottanta.

Il singolare progetto del complesso di Trevi prevede quattro distinti corpi di fabbrica di otto piani che si affiancano lungo la strada carrabile, su un terreno scosceso, realizzati in calcestruzzo di cemento armato e rivestimento in intonaco, con copertura a falde inclinate. Il piano terra, adibito a garage, è caratterizzato da alti pilotis che sostengono tre livelli destinati a residenze con balconi laterali, sui quali si imposta un piano completamente aperto destinato a portico, su cui insistono altri due livelli di residenze e un piano mansardato di superficie inferiore ai piani sottostanti, degradanti verso la vallata. Il prospetto principale è fortemente caratterizzato dall’orizzontalità dei balconi continui che rigirano anche sui prospetti laterali, dai grandi vuoti dei portici e del piano intermedio completamente libero. La copertura a spiovente è anch’essa incisa dai tagli orizzontali delle finestrature.

Il progetto del Complesso “Le Viste” conta dieci corpi di fabbrica da realizzarsi in cemento armato, con rivestimento in intonaco e con copertura a tetto, distribuiti intorno a una piazza centrale. Ogni fabbricato presenta un piano terra su pilotis che sostiene due piani destinati a residenze caratterizzati da balconate continue. Anche in questo caso, i prospetti esterni verso valle sono contraddistinti da balconi orizzontali, mentre i prospetti degli edifici collocati più a monte presentano grandi logge al centro.

I prospetti degli edifici sulla piazza, invece, presentano una maggiore compattezza ai piani inferiori e una balconata continua al piano attico.
Per circa dieci anni si occupa di interventi e di ristrutturazioni seguiti ai terremoti che hanno colpito l’Umbria e le Marche, acquisendo notevole esperienza in materia di costruzioni in zona sismica.
A seguito dell’evento calamitoso verificatosi nel 1997 esegue centoquaranta sopralluoghi presso edifici collassati, redigendo altrettante schede tecniche, ritenute le migliori per tecnica e chiarezza linguistica dal Comune di Camerino (MC). Progetta, quindi, anche i lavori di riparazione dei danni e di miglioramento sismico (legge 61/1998) corredati dal Piano della Sicurezza (D.L. 494/1996) relativamente a fabbricati nel centro storico dei Comuni di Camerino, San Ginesio, Muccia, Mogliano, tutti in provincia di Macerata, e altri siti.
La sua più recente attività come consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Roma consiste in circa venti consulenze con rilievi per contenziosi relativi all’edilizia residenziale.

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