Luciana Menozzi nasce a Genova il 17 aprile 1928.
Dopo gli studi classici si laurea in architettura a Roma e ottiene l’abilitazione all’esercizio professionale nel 1958.
L’anno successivo si iscrive all’Ordine professionale degli Architetti di Roma.
Fin dagli anni dell’università, in un periodo ricco di impegno civile e di tematiche sociali, svolge una serie di studi e ricerche con Ludovico Quaroni, tra cui le indagini sulla struttura urbanistica e sulle particolari abitazioni contadine di Grassano (Matera), per incarico della “Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla”.
Nel 1959 partecipa al concorso CEP per le Barene di S. Giuliano a Venezia (capogruppo Ludovico Quaroni), in cui il gruppo vince il II premio ex aequo.
Nel 1961 ottiene una borsa di studio biennale del Ministero della Pubblica Istruzione, da svolgersi presso la Facoltà di Architettura di Firenze con Ludovico Quaroni, sul tema “il Quartiere”.
Negli anni 1959-65 lavora come progettista al Centro Tecnico per la Produttività di Roma (Confcommercio), compie vari viaggi in Europa (Francia, Inghilterra, Svezia) per studiare le nuove espansioni urbane e le influenze dei nascenti centri commerciali ed è docente dei corsi di perfezionamento per laureati organizzati dalla Cassa per il Mezzogiorno.
Inizia intanto una collaborazione impegnata e fruttuosa con Luigi Pellegrin, e la formazione architettonica e culturale di quegli anni sarà la base sempre presente nel suo insegnamento universitario.
Su proposta di Ludovico Quaroni, nel 1971-72, inizia l’attività di docente nella Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, con l’insegnamento di Storia della Critica d’Arte, poi di Storia dell’Architettura Contemporanea come Professore Associato. Dall’anno 2000-01 al 2005-06, raggiunta l’età pensionabile, è Professore a contratto.
Dal 1986, è anche docente di Restauro Architettonico, poi del Laboratorio di Restauro. Negli anni 1998-99 e 1999-2000, è docente di Restauro Urbano nel Laboratorio di Sintesi Finale, Dipartimento Città Mediterranea.
I suoi interessi didattici sono sempre stati rivolti all’analisi critica della progettazione architettonica contemporanea, alle correnti di pensiero che l’affiancano, alle avanguardie artistiche, dando spazio alle utopie progettuali viste quali elementi propulsori di sviluppo.
Il suo impegno nei riguardi del restauro è indirizzato al restauro conservativo, ritenendo che il rispetto per la storia e gli eventi che hanno contribuito alla configurazione del manufatto ne impongono un oculato rispetto, volto al mantenimento di tutto quello che ci è giunto, con eventuali interventi innovativi per rendere vitali testimonianze preziose.
Negli anni 1978-80 è capogruppo nei corsi di formazione Formez per la Regione Calabria nel settore dei Beni Architettonici.
Come direttore dell’Istituto di Critica, dal 1980, dispone tra l’altro la compilazione di una Mappa storico-culturale dei secoli XV-XVIII in Calabria, con la partecipazione dell’Institute for the Arts and Humanistic Studies della Pennsylvania State University (USA); costituisce un Dottorato di Ricerca in Conservazione delle Risorse Architettoniche e Ambientali coordinato con il Politecnico di Milano; in collaborazione con Marcello Fabbri, Antonella Greco, Enrico Valeriani cura il Convegno internazionale e la Mostra “L’immagine della Comunità – Adriano Olivetti”, con ricerca antologica degli scritti, anche inediti. Rappresenta al MPI l’Università di Reggio Calabria per la costituzione di un nuovo Corso di laurea in Analisi e tutela dei Beni Architettonici e Ambientali, che verrà successivamente istituito.
Con Eugenio Battisti, nel 1982, inizia una intensa partecipazione a viaggi di studio e a ricerche nel mondo mediorientale (si ricordano in particolare gli studi sulla città di S. Giovanni d’Acri in Israele) e nord-africano, interessi che occuperanno fino ad oggi gran parte della sua attività.
Diviene responsabile scientifico per l’Ateneo di Reggio Calabria dei Congressi internazionali di Studio sulle Utopie, con scadenza triennale, ed è socio fondatore dell’AISU (Associazione internazionale di Studi Utopici), con Eugenio Battisti, Giuseppa Saccaro del Buffa, Bruna Consarelli, Marcello Fagiolo, Francesco Battisti.
Dal 1996 al 2002 è responsabile del progetto “Restauro architettonico e recupero funzionale del complesso denominato ‘Palazzo Manzioli’ ad Isola d’Istria” (Slovenia): restauro dei tre edifici storici, progetto di collegamento degli stessi e costituzione e direzione di un centro di formazione per il restauro. Il progetto nasce da una convenzione tra il Ministero degli Affari Esteri Italiano – Cooperazione allo sviluppo – e il Dipartimento Città Mediterranea di Reggio Calabria.
Dal gennaio 2005 a fine dicembre 2008 è capoprogetto italiano di “Etude, sauvegarde, valorisation des villes oasis en Tunisie. Intervention pilote à Nefta” nell’ambito del programma “Sahara Sud”, convenzione tra il MAE e il Dipartimento Città Mediterranea di Reggio Calabria: restauro e rimessa in uso di una grande abitazione tradizionale per didattica e ricerca; formazione per il recupero delle città oasi rivolta a laureati in architettura tunisini (master biennale), diplomati e operatori nei settori edilizio e agrario.
Dall’anno 2000 al 2005 è Delegato del Rettore per i rapporti internazionali dell’Ateneo di Reggio Calabria e fa parte del settore di studio della CRUI per il bacino del Mediterraneo.
L’interesse dimostrato dai giovani studenti calabresi e la possibilità di stimolarli verso indirizzi di studio non sempre presi in esame, l’hanno spinta a rimanere nell’Ateneo di Reggio Calabria anche quando ha avuto proposte di trasferimento.
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