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30 Gennaio 2023

Ricostruzione post-sisma, aree interne, un testo unico per l’urbanistica: i temi caldi del confronto tra i candidati alla Regione Lazio

La ricostruzione post-sisma dei centri distrutti dal terremoto del Centro Italia. Ma anche la questione delicata dello spopolamento delle aree interne. E poi: la semplificazione delle procedure amministrative, la rigenerazione di borghi e periferie urbane e lo sviluppo e la manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica, la transizione energetica e le immancabili occasioni per Roma e per l’intera regione, che potrebbero spalancarsi a partire dalle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dai grandi eventi, quali il Giubileo del 2025 e quello del 2033 e, infine, dall’eventuale realizzazione a Roma dell’Expo 2030.

Tanti i temi approfonditi nel dibattito scaturito nell’ambito dell’incontro pubblico tenutosi alla Casa dell’Architettura, sede dell’Ordine degli Architetti di Roma, lo scorso 23 gennaio. A rispondere sono i candidati alla presidenza della Regione Lazio: Donatella Bianchi, Alessio D’Amato, Sonia Pecorilli, Rosa Rinaldi e Francesco Rocca, sollecitati dalle domande del giornalista de La Stampa, Paolo Festuccia e dei presidenti degli Ordini degli Architetti di Roma, di Frosinone e Latina, rispettivamente Alessandro Panci, Paolo Vecchio e Massimo Rosolini (assenti i presidenti degli Architetti di Rieti, Fabrizio Miluzzo e di Viterbo, Giorgio Saraconi, a causa dell’impossibilità di raggiungere Roma per il maltempo).

«Le scelte che verranno portate avanti nel nostro territorio sono fondamentali perché da sempre gli architetti hanno un ruolo di carattere sociale, progettano spazi della vita pubblica, dell’abitare, del vivere e del lavorare. Questo ruolo noi lo vogliamo condividere non solo con gli architetti, ma con tutte le comunità», ha esordito Alessandro Panci, spiegando il motivo che ha portato l’OAR ad organizzare l’incontro, elencando subito dopo le questioni che gli Ordini hanno voluto portare al centro dell’attenzione dei candidati, quali la «ricostruzione delle aree colpite dal sisma, perché a distanza di anni un’emergenza c’è ancora; la valorizzazione dei borghi e il fenomeno dello spopolamento». E poi le «grandi opportunità per la Capitale, il Giubileo 2025 e quello del 2033, e, non per ultimo, l’Expo 2030 per capire qual è la prospettiva legata alla candidatura».

Il video dell’incontro

Le riflessioni sulla ricostruzione post-sisma del 2016 prendono le mosse da un quesito cruciale: “Costruire per chi?”. Una domanda legata all’esodo delle popolazioni dopo la distruzione e che non può essere scissa dai temi della valorizzazione di quei territori e delle strategie che si vorranno mettere in campo per la ripresa delle attività e della vita economica, sociale e culturale dei centri da ricostruire. Rendere appetibili i territori per porre un freno al fenomeno dello spopolamento delle aree interne, già messo a dura prova anche dalla crisi demografica, lavorando sui servizi, sulla mobilità e il trasporto pubblico, sul turismo, è un altro dei temi cruciali su cui i candidati sono stati invitati e dare risposta.

L’esigenza di semplificazione delle procedure amministrative è pressoché un leitmpotiv del confronto, da cui è emersa la necessità di arrivare a definire un testo unico in materia urbanistica, che inglobi anche la dimensione della rigenerazione urbana, giungendo ad un quadro normativo unico e coerente. Ma, collegata al tema dello snellimento delle procedure, è emersa forte anche la necessità di rafforzare gli uffici tecnici delle amministrazioni con personale qualificato. Un nervo scoperto, riportato all’attenzione proprio dal Pnrr.

Rigenerazione non solo delle aree interne, dei centri della dorsale appenninica, custodi di una cultura millenaria, ma anche delle aree marginali delle nostre città, anche tenendo conto delle riflessioni nate dai cambiamenti arrivati con l’immediato post-pandemia. Trasversale la questione dell’efficienza energetica, chiamata in causa anche dalle esigenze connesse alla riqualificazione dei borghi e delle case di edilizia pubblica, che vede protagoniste del dibattito le comunità energetiche rinnovabili, anche come soluzione al problema non trascurabile della povertà energetica.

Ovviamente, immancabile il confronto sul ciclo dei rifiuti e sul termovalorizzatore che passa per i nuovi compiti e poteri affidati al commissario del Governo, il sindaco Roberto Gualtieri. Ma si è parlato anche delle economie legate alla costa e al mare, da valorizzare anche in chiave turistica, senza trascurare gli aspetti ecologici, l’erosione delle coste e il dissesto idrogeologico.

di Mariagrazia Barletta
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