Nasce il 17 settembre 1939 ad Addis Abeba (Etiopia); si trasferisce prima a Padova, poi a Napoli e infine a Roma, dove nel 1959 consegue la maturità scientifica presso il liceo Righi; nel 1966 si laurea alla Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza”. Successivamente, nel 1967, consegue l’abilitazione all’esercizio della professione ed è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con la matricola n. 1929.
Dal 1965 al 1967 frequenta e acquisisce esperienza presso lo studio dello zio Antonio Valente, nato a Sora il 14 luglio 1884, figlio dell’ing. Vincenzo, e tra l’altro membro dell’Associazione Tecnica Italiana per la Cinematografia (ATIC) dal 1947 al 1975, nonché docente di Scenotecnica e Scenografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dal 1935 al 1968. Dopo la laurea frequenta lo studio di progettazione e calcolo di strutture sito a Velletri (RM) dell’ing. Marcello Zani, figlio dell’ing. Ubaldo, Capo dell’Ufficio Tecnico di tale comune, nel quale acquisisce esperienza, specializzandosi nella progettazione e nel calcolo delle strutture in cemento armato e ferro. Proprio a Velletri si trasferisce, poi, presso la madre, maestra di piano al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, e senza il padre, tenente colonnello dei Bersaglieri, caduto in combattimento a Cheren (Eritrea) il 17 marzo 1941.
Negli anni 1967, 1968 e parte del 1969, in collaborazione con l’ing. Marcello Zani, redige il progetto architettonico della struttura – con relativi calcoli e direzione dei lavori – di Palazzo Pennacchi Nello in via S. Giovanni, di Palazzo B. Lungarini in via A. Mammucari, di Palazzo Argenti in via dei Volsci, e di quattro palazzi della Società Daniela I in viale Oberdan a Velletri, tutti ultimati ed utilizzati.
Nello stesso periodo progetta, sempre a Velletri, la struttura in calcestruzzo armato, con relativi calcoli e direzione lavori, della palazzina di Adolfo Gualtieri in viale Oberdan. L’anno seguente, oltre ai precedenti compiti, lavora anche al progetto architettonico di tre palazzi in via XXIV Maggio (1970) e di due palazzine di Pennacchi-Andreoni in via dei Volsci, simili ma più piccole dei precedenti fabbricati.
Negli anni che vanno dal 1972 al 1980 redige a Velletri i progetti architettonici e quelli delle strutture in calcestruzzo armato con relativi calcoli, e la direzione dei lavori, di: due palazzine della Cooperativa Milleluci in via S. Alba, con interrato a box auto, tre piani e sottotetto; tre palazzine in viale Diaz – proprietà LEM – Cupellaro, due delle quali composte da piano interrato a box auto e da tre piani ad appartamenti, e la terza simile alle precedenti, ma più piccola; due palazzine in via S. Alba, di proprietà Tondi, composte da un piano interrato destinato a garage/magazzino, dai piani terra ad uffici e da due residenziali, tutte ultimate; una palazzina, composta da piano seminterrato, tre piani ed attico in via A. Mammucari, proprietà Monaco; due palazzi della Società Immobiliare Orti Ginnetti, sempre in via A. Mammucari, con due piani interrati di garage/magazzini, quattro piani ed attico destinati ad abitazione; una villa in via dei Fienili, proprietà Baltera Bocchioni, composta dai piani seminterrato, terra e primo; altra villa, in via dei Cinque Archi, composta dai piani seminterrato, terra e primo di Anna Rita Conte, da tempo ultimate e abitate; un’abitazione in località Ceppeta per Franco Sambucci.
Dal 1969 è iscritto col n. 119 all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Velletri con la qualifica di architetto e, successivamente, all’Albo dei Periti della Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale. Nello stesso periodo apre un proprio studio di architettura, urbanistica e strutture in cemento armato, e continua con l’insegnamento di Matematica e Scienza chimiche, fisiche e naturali, che lo impegna dal 1967; insegnamento per il quale ottiene l’abilitazione il 22 agosto 1973, avendo superato l’esame di abilitazione indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Il 17 febbraio 1970 è incaricato, insieme all’ing. Silvio Cremonini, di procedere alla progettazione urbanistica del Piano di Zona – legge 167 – di Velletri, completo di tutte le opere di urbanizzazione, tipologie edilizie e profili architettonici, da svilupparsi su una superficie di duecentoquindicimilaottocento mq e per quattromilacento abitanti, con una densità di centonovanta ab/ettaro; il piano è approvato da tutti gli Organi competenti e successivamente realizzato, ma con riduzione, per motivi economici, della superficie sopraelevata pedonale.
Il 23 settembre 1971 è ritenuto idoneo ed inserito per la sezione “Edilizia”nell’Albo nazionale dei progettisti per il programma decennale di costruzione di alloggi per lavoratori, predisposto ai sensi dell’art. 3 lett. c) della legge 60/1963 (II concorso); poi, l’11 novembre 1972, consegue analoga idoneità nella sezione “Strutture e Calcoli di Stabilità”.
Nel 1972 entra a far parte del gruppo di progettazione del Consorzio Roma per la specialità “Edilizia” e la redazione dei progetti architettonici riguardanti il palazzo contraddistinto con il n. 1 e per metà di quello con il n. 7, ambedue nel citato Piano di Zona di Velletri, entrambi dotati di piano terra a portici e di cinque piani residenziali e servizi. Nello stesso anno viene nominato Assessore all’Edilizia del Comune di Velletri, incarico svolto per oltre un anno.
L’8 settembre 1981 è iscritto, con due diversi provvedimenti, all’Albo della Cassa per il Mezzogiorno: con il primo bando alla specializzazione “Edilizia”, e con il secondo a collaudatore per le specializzazioni “Edilizia e Cemento Armato” e “Lavori Stradali, Ferroviari e Gallerie”. La Cassa per il Mezzogiorno lo incarica di effettuare il collaudo tecnico-amministrativo di un’industria sanitaria a Patrica (FR), poi è inserito in una Commissione di controllo di un precedente collaudo di un’industria farmaceutica di Campoverde (LT); seguono altre due nomine in qualità di vicepresidente in altrettante Commissioni: una riguardante l’ampliamento del cementificio di Barletta e l’altra in corso d’opera di bacini di accumulo e distribuzione d’acqua alle aziende agricole (comizi), ricadenti nel Consorzio di bonifica di Matera.
Il 12 marzo 1986, con delibera del Consiglio Comunale di Velletri, è approvata la lottizzazione Società Agricola Veliterna (SAV), da lui progettata, completa di tutte le opere di urbanizzazione e dei progetti architettonici, da realizzarsi su un terreno di trentatremilaseicentocinquantasei mq. Lottizzazione, da tempo ultimata ed utilizzata, che consta di: sei palazzine di tre tipi edilizi diversi, tutte con piano seminterrato destinato a box auto, tre piani residenziali e piano sottotetto; due palazzine simili alle precedenti, con la sola differenza del piano terra destinato ad attività commerciali; due palazzine, simmetriche tra loro, con piano interrato (box auto), piano seminterrato (magazzini), piano terra (attività commerciali) e due piani residenziali.
In seguito riduce i suoi incarichi di progettista e di direttore dei lavori per svolgerne numerosi altri, come Consulente Tecnico d’Ufficio per il Tribunale di Velletri o consulente di parte, come perito per la Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale, e, inoltre, prima come membro di Commissione di un arbitrato, poi con incarico di Presidente per l’arbitrato tra il Comune di Ariccia (RM) e un privato cittadino.
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