AR Magazine 125-126
Luigi Moretti. Forma struttura, poetica della modernità
L’Archivio Moretti Magnifico è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio nel 2019 e anche per questo AR MAGAZINE ha deciso di dedicare un volume a questo patrimonio archivistico inedito e straordinario che, tra disegni di progetto, schizzi, testi, fotografie, film, cartoline e lettere, rappresenta una risorsa di inestimabile valore per lo studio del moderno italiano e completa il materiale del Fondo Luigi Moretti già presente all’Archivio Centrale dello Stato.
Con l’immensa operazione di digitalizzazione – che ha reso possibile l’acquisizione di circa 40.000 materiali di vario formato e tipologia custoditi dall’architetto Tommaso Magnifico, nipote di Luigi Moretti – l’Ordine Architetti Roma ha voluto dare un contributo importante alla cultura del progetto in Italia attraverso lo sguardo di un grande Maestro.
Questo volume è un racconto su Luigi Moretti che dalla scuola romana di architettura giunge al parametrismo che ha anticipato numerose tematiche e poetiche del contemporaneo: l’architettura parametrica – come concetto architettonico-filosofico-spaziale – è stata difatti creata da Moretti prima di Zaha Hadid.
Si tratta di un percorso editoriale che parte dal rapporto di Luigi Moretti con la storia – come chiave per scoprire il presente – e si sviluppa affrontando i progetti disegnati e costruiti, i sogni realizzati e quelli che non si sono concretizzati; le riflessioni sulla scienza e sulla matematica a servizio dell’architettura nell’ottica di costruire un progetto a scala territoriale; il rapporto tra arte e architettura – con la galleria Spazio – e la costante analisi delle strutture profonde che regolano il fare architettura; la narrazione, la scrittura, i numerosissimi testi inediti presenti in archivio, le parole impresse su quaderni e taccuini, sui fogli densi di schizzi e disegni; la rivista Spazio che prefigura e anticipa molti dei temi cari anche a Bruno Zevi: tutto ciò è presente nei documenti d’archivio, una incredibile vitalità e un eccezionale eclettismo che confermano l’importante ruolo di Luigi Moretti nella storia dell’architettura italiana.
I numerosi contributi pubblicati nel numero doppio di AR MAGAZINE affrontano queste e altre tematiche che emergono dallo studio dell’Archivio Moretti Magnifico:
Maria Grazia D’Amelio e Tommaso Magnifico delineano il profilo – profondo, progettuale e familiare – del Maestro romano descrivendo il progetto per il Foro Italico e Magnifico anche il progetto per Tabgha sul lago Tiberiade; Erilde Terenzoni, referente dell’Ordine per gli Archivi, Andrea Soffitta e Silvia Nigro, che si sono occupati materialmente della digitalizzazione, descrivono l’Archivio come una narrazione aperta che va oltre i progetti; Luca Ribichini affronta il tema della scuola romana, approfondendo alcune opere come il Teatro Imperiale e l’edificio Esso all’EUR; Crescenzo Paolo Di Martino e Anna Rita Conte presentano il Fondo Luigi Moretti presso l’Archivio Centrale dello Stato; William J. R. Curtis, storico dell’architettura di fama internazionale, permette di approfondire i temi relativi all’Accademia della Scherma al Foro Italico; Alessandra Muntoni descrive le suggestioni archeologiche nell’architettura di Moretti, dagli studi su Villa Adriana ai progetti costruiti; Paolo Portoghesi, intervistato da Luca Ribichini, racconta del suo rapporto con il Maestro romano, parlandoci anche della rivista Spazio e del legame tra Moretti e Zevi; Annalisa Viati Navone approfondisce il tema del Barocco in Moretti, anche alla luce degli scritti inediti presenti nell’Archivio; Andrea Bentivegna si focalizza sul film dedicato a Michelangelo, con la regia di Charles Conrad e Luigi Moretti; Antonio Schiavo affronta l’astrazione e la concretezza nell’immagine architettonica, tra razionalismo e libertà espressiva; Rosalia Vittorini ricerca la “perennità di una forma” nel fare progettuale, dallo studio attento dei basamenti alle dinamiche linguistiche dell’Accademia della Scherma; Carmen Andriani descrive la spazialità e la struttura di un’architettura inquieta; Antonella Greco ci proietta all’interno della galleria Spazio, fondata da Moretti con la collaborazione costante di Michel Tapié de Celeyran, celebre critico d’arte francese; Flavia Brustolin continua ad approfondire le tematiche legate alla galleria, tra arte e architettura; Paolo Verdeschi, autore del restauro della villa La Saracena a Santa Marinella, approfondisce il delicato tema della conservazione del moderno, per preservare i capolavori del ‘900 e riportarli a nuova vita; Fulvio Irace descrive in modo puntuale i progetti di Moretti per Milano, attraverso i numerosissimi schizzi inediti presenti in Archivio; Alfonso Femia porta la narrazione verso il contemporaneo, da Milano al complesso del Watergate a Washington; Flavio Mangione approda alla poesia parametrica.
Conclude il volume Patrik Schumacher (Zaha Hadid Architects), architetto di fama internazionale e inventore con la Hadid della nuova era dell’architettura parametrica su scala planetaria: attraverso l’intervista di Zaira Magliozzi, Schumacher permettere di studiare l’attualità critica di Moretti, proiettando nel futuro ciò che è stato prefigurato nel XX secolo.
Un numero importante di AR Magazine che delinea il genio e la poetica di Luigi Walter Moretti, alla ricerca della sua eredità culturale presente nel grande Archivio Moretti Magnifico, digitalizzato dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia per dare un contributo alla storia dell’architettura e poter affrontare in modo consapevole il nostro presente, attraverso lo sguardo di un grande architetto romano capace di scrivere, costruire, prefigurare operativamente il futuro.