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26 Gennaio 2022

Assoluto che rende superflua a se stessa l’architettura

«Adalberto Libera, il cui neoclassicismo, più che realismo magico o razionalismo lirico, si configura fin dalle prime prove come una nativa ispirazione, istintivamente addestrata a sottrarsi a intellettualistiche tortuosità, naturalmente, felicemente capace di aggirare la fatica creativa per pervenire senza sforzo apparente alla forma pura, all’assoluto.


A quell’assoluto che rende superflua a se stessa, la stessa architettura».

Franco Purini

©Giuseppe Felici

Nelle fotografie:
Palazzo dei Congressi; Adalberto Libera; Roma, 1938-1954

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