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Architettura
07 Agosto 2020

Invenzioni: il percorso culturale di AR Magazine 122. «Roma propulsore di creatività per rilancio Paese»

di Redazione OAR

Soluzioni innovative nei campi dell’architettura, dell’arredo urbano, del design: dagli interni alla moda, dagli oggetti di uso quotidiano al food, fino ai dispositivi digitali. La capacità di «progettare un futuro possibile» è il tratto distintivo delle «invenzioni» brevettate dagli architetti romani nel XXI secolo, raccolte e presentate nel nuovo numero (122) di AR Magazine, la rivista semestrale dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, che – tracciando una traiettoria che amplia a tutto tondo la riflessione sulla creatività, aprendo e chiudendo il cerchio intorno a Roma – rilancia il ruolo della Capitale come possibile centro propulsore del design in Italia.

Si tratta di un «percorso culturale» che parte proprio dalle idee degli architetti romani, che hanno presentato le loro proposte per una Call organizzata dall’OAR, una mostra e una conferenza alla Casa dell’Architettura (Qui l’articolo pubblicato sul sito: LINK).

Dalla posata multiuso «Forky» a «Resistoffa», materiale composito innovativo e plasmabile, dal  giocattolo indossabile «Abbee» alla bottiglia a struttura quadrupla per liquidi diversi. E, ancora: lo schermo solare eolico invisibile per edifici e grattacieli, il celebre «dissuasore urbano» (sempre opera di un architetto romano), l’ombrello con sistema richiudibile a scomparsa «Rain/In» e il «Cittacolato», tavoletta di cioccolato brevettata che riproduce quartieri urbani. Sono alcune delle invenzioni – segnalate solo a titolo esemplificativo, tra le numerose proposte significative raccolte – pubblicate su AR Magazine 122.

La Capitale al centro del dibattito sul design contemporaneo

«È un numero importante della rivista – afferma Marco Maria Sambo, direttore di Architetti Roma Edizioni e AR Magazine – che ci rende orgogliosi della nostra progettualità, romana e internazionale, e che delinea una incredibile capacità inventiva, in grado di contribuire a rilanciare il nostro Paese». Ciò che più colpisce – prosegue – «è la grande quantità di invenzioni romane che ritroviamo nella Storia del moderno fino ai nostri giorni, cosa che mette la nostra Capitale al centro del dibattito sul design contemporaneo. Dalle automobili Fiat, modelli 500 e 600 di Dante Giacosa, agli elementi di prefabbricazione di Luigi Pellegrin; dalle sperimentazioni progettuali di Maurizio Sacripanti, ai sistemi progettuali contemporanei ideati dall’Isia Roma Design, dallo IED Roma, dall’ADI Lazio, passando per le mostre sul design al Museo MAXXI di Roma».

Guardare al futuro attraverso la lente della creatività

Ma dove conduce, in una prospettiva futura, la riflessione sulla capacità creativa? «Studiare e analizzare le invenzioni contemporanee – spiega Sambo – «vuol dire sostanzialmente guardare al futuro e comprendere come sia possibile, attraverso il design, attraverso l’ingegno e la creatività, modificare il nostro mondo, migliorare la qualità delle nostre vite, costruendo anche un approccio sostenibile, rispettoso dell’ambiente e del nostro territorio». I brevetti d’invenzione – in questo senso – «rappresentano uno dei temi fondamentali del nostro tempo. Attraverso i brevetti possiamo progettare nuove mascherine che ci proteggano dal Covid19, oppure studiare elementi che consentano ad una semplice maschera da immersione di trasformarsi in apparecchio da utilizzare nelle terapie intensive; fino ai grattacieli, alle città, da un cucchiaio alle navicelle spaziali della Nasa».

Un percorso indispensabile

 «L’ingegno italiano – conclude il direttore – è la chiave per guardare al nostro domani. Non è un fatto secondario, perché dobbiamo ricominciare a costruire sostanza culturale e innovazione. Le pandemie e i cambiamenti climatici ci impongono questo necessario cambio di passo. Riscoprire l’ingegno può rappresentare il vero propulsore per rilanciare l’Italia nel mondo. La nostra Capitale, Roma, può essere al centro di questo cambiamento virtuoso».

(FN)

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