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Architettura
06 Ottobre 2020

Una nuova visione per una Roma resiliente. Si scaldano i motori per Spam 2020

Di Redazione OAR

Anteprima SPAM alla Casa dell’Architettura alla presenza del Sindaco di Roma Virginia Raggi, dell’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Luca Montuori, del Presidente di Eur spa Alberto Sasso e del Presidente dell’Ordine degli Architetti Flavio Mangione.

 “Oggi è un giorno importante – afferma Flavio Mangione, Presidente OAR – perché parte la seconda edizione di un Festival che abbiamo fortemente voluto allo scopo di rimettere l’architettura al centro del dibattito sul futuro della Capitale. Da Parigi a Copenhagen, fanno scuola realtà come la Citè d’Architecture o il Danish Architecture Center, nella capitale d’Italia in una stretta partnership tra il Comune di Roma e Ordine degli Architetti, può prendere sempre più forza e valore la Casa dell’Architettura che con questo festival si apre alla città e per più di una settimana offrirà occasioni di confronto e dibattito su temi del futuro delle città e di Roma”.

Un confronto tra le massime istituzioni di Roma e l’Ordine degli Architetti di Roma per ribadire la necessità di risorse speciali per la Capitale, ma soprattutto di una progettualità basata sui reali bisogni dei cittadini. E proprio NEEDS è il tema di SPAM – Settimana del Progetto di Architettura nel Mondo, tra città resiliente e cambiamenti climatici.

“Il territorio italiano è continuamente vittima di fenomeni fisici e metereologici che si trasformano lentamente ed a cui dobbiamo reagire con una gestione oculata ed attenta della città” commenta Roberto Grio, direttore di SPAM che ha aperto i lavori con un incontro studiato in partnership con Change, festival dell’architettura che vede l’Ordine in co-partnership con Maxxi e Open City Roma, supportato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIBACT.

Un nuovo modo di pensare alla città strettamente connessa ai suoi abitanti.

“Negli ultimi 50 – 60 anni, Roma si è espansa in maniera spontanea, accantonando urbanistica ed architettura. Da qui le carenze infrastrutturali – spiega Virginia Raggi – Le periferie sono dormitori dove l’assenza di servizi ha determinato l’impossibilità di vivere i luoghi durante il giorno, se non in minima parte”.

E proprio l’urbanizzazione senza logica sociale, infrastrutturale e di trasporto pubblico ha indetto l’amministrazione capitolina ad avviare il programma RenvenTIAMO Roma “Per rifunzionalizzare ciò che non funziona più ed è stato abbandonato, ma che deve divenire stimolo a lavorare per ricreare tessuto urbano e sociale – prosegue il Sindaco Raggi – E’ un’esercitazione per trasformare l’esistente in senso green, sostenibile, inclusivo e resiliente, come già in atto nelle esperienze di San Giovanni di Dio e Polo Flaminio (Link), in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma”.

Una visione nuova di Roma che si sta disegnando nel tempo non più come un oggetto astratto che deve far girare l’economia, ma come sistema dei bisogni della cittadinanza. Questa la nuova mission per Luca Montuori, da ricercare nella città edificata colma di occasioni.

SPAM è anche occasione progettuale per proporre esperienze concrete alla città. I tre workshop interesseranno il quartiere dell’Eur, sorto con una vocazione innovativa e che oggi diventa punto di partenza per una sperimentazione che ci traghetti verso il futuro prossimo.

“Un brainstorming che ha l’ambizione di realizzarsi – rivela Alberto Sasso – L’Eur è un ottimo quartiere in cui intervenire perché è una base urbanisticamente ed architettonicamente evoluta. Proprio il fatto che non sia stato terminato il progetto originario, lo ha reso strettamente connesso con il resto della città”.

Tutti concordi nell’acquisire nuovamente una idea di città a lungo termine, che trasformi le criticità in opportunità, anticipando cambiamenti e costruendo un rapporto uomo – ambiente non aggressivo.

Nel perseguire questo obiettivo risulta prezioso il ruolo dell’architetto che può strutturare un sistema di interventi tesi al comfort, alla sicurezza ed all’accessibilità, da realizzare nella città a breve distanza e nei quartieri che oggi risultano alla ricerca della vivibilità perduta, come ha osservato Lucia Martincigh del Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre. 

(GV)

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