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Architettura
21 Ottobre 2019

Visione sulle città del futuro: ripartire dai concetti di famiglia, salute, ambiente

La lecture di Gerard Loozekoot di UNStudio nella sessione pomeridiana della giornata di Spam dedicata all’Architettura Visionaria - Incontro 1vs1 tra Domenico De Masi e Valerio Barberis - L’impegno dell’OAR sui concorsi di progettazione

“Se si chiede a chiunque cosa sia importante nella vita, inizierà rispondendo: la famiglia. E se gli si domanda cosa sia rilevante per la sua famiglia, al primo posto della lista ci sarà, probabilmente, la salute. Quando pensiamo a cosa fare per il futuro, quindi, dobbiamo iniziare a chiederci cosa possiamo creare per favorire la buona salute e per costruire le città attorno alle esigenze e ai modi di vivere delle persone. Considerando che per famiglia non si intende solo quella di nascita, ma la comunità di cui si fa parte, la squadra di lavoro. Pensare a comunità e valori, a come vivere e lavorare insieme nel modo migliore, sono – dal nostro punto di vista – le chiavi di lettura per dare forma al futuro attraverso la progettazione”.

Sono le parole di Gerard Loozekoot, architetto partner UNStudio – lo studio olandese fondato da Ben van Berkel e Caroline Bos, con sedi ad Amsterdam, Shanghai, Hong Kong, Francoforte – che nella sua lecture ha illustrato con efficacia, attraverso progetti e spunti di riflessione, cosa significhi avere una visione in architettura, rispondendo in pieno al tema della settima giornata tematica di Spam incentrata sull’architettura “visionaria”. A completare il programma ci sono stati l’incontro tra il sociologo e professore emerito alla Sapienza, Domenico De Masi e Valerio Barberis, assessore ad Urbanistica, Ambiente, Economia circolare di Prato; ed il focus con Andrea Iacovelli e Mattia Darò sui concorsi di progettazione.

Loozekoot: Ci ispiriamo alla natura, alle tecnologie, ai mondi immaginari

“Elaborare un pensiero su cosa è veramente importante quando si lavora sugli edifici e sulle città”, è il punto di partenza di ogni progetto secondo Gerard Loozekoot di UNStudio: “Non importa se vivi negli Usa, in Medio Oriente o in Europa. Se si definisca la propria architettura classica, spirituale o futuristica. Quello che conta è lavorare per creare città e opere funzionali, realizzare progetti di elevata qualità affinché le persone possano fruire di nuovi spazi pubblici e sentirsi parte della comunità in cui vivono”. A UNStudio, spiega l’architetto ospite a Roma, “convivono professionisti di oltre 25 nazionalità. La capacità di farsi comprendere e di dialogare con culture diverse, per noi, è un aspetto fondamentale in architettura”. Trai progetti citati ci sono l’Erasmus Bridge (1996), il ponte di oltre 800 metri che attraversa il fiume Maas connettendo le aree settentrionali e meridionali di Rotterdam, il Mercedes-Benz Museum (Stoccarda, 2006), il masterplan per Arnhem Central (1996-2015) hub dei trasporti della città olandese.

E’ necessario, ha continuato Loozekoot “ripensare il modo in cui costruiamo le città e rimodelliamo gli spazi esistenti. Bisogna tenere conto dei cambiamenti che hanno influenzato la vita delle persone, con tempi lavorativi sempre più flessibili che hanno modificato anche il rapporto con gli spazi stessi”. Altro tema cruciale, quello ambientale: “capire la natura significa adottare un approccio diverso. Si tratta di una questione di sopravvivenza: nel 2030 ci sono città che rischiano di non esistere più, si pensi al Qatar o a Singapore. Non possiamo limitarci a progettare masterplan: fare architettura verde significa anche tenere conto di flora e fauna. In diversi nostri progetti abbiamo verificato che il costo di edifici eco-sostenibili non è troppo più alto rispetto a costruzioni tradizionali”.

La riflessione dell’architetto si è poi spostata sul tema dell’innovazione. “Crediamo nella tecnologia, nell’uso dei sensori, nell’utilizzo dei dati per andare nella direzione giusta – ha detto -: guardiamo molto ai meccanismi in base ai quali funziona la natura come ispirazione per impostare il funzionamento degli edifici che progettiamo”. E ancora: “Siamo sempre più spesso a contatto o immersi in realtà immaginarie: videogiochi, realtà virtuale, effetti speciali hollywoodiani. Anche questi ‘mondi’ possono essere fonti di ispirazione”. Infine, una considerazione su Roma: “L’architettura deve essere in grado di avere una visione, senza delegare alle istituzioni, alla politica, agli amministratori. Chi progetta le città deve avere voce in capitolo. In questa ottica, bisogna ragionare per Roma: la città deve lottare contro la realtà attuale. Creare le condizioni per un ambio di marcia. E’ necessario creare il giusto humus. E agli architetti spetta il compito di comunicare l’impatto potenziale dei loro progetti”.

De Masi: Come sarà Roma nel 2030?

I contraccolpi di una mancanza di visione per Roma li ha messi in luce Domenico De Masi, sociologo e professore emerito della Sapienza: “Nel 2030 – ha osservato – ci saranno nel mondo circa 600 città con più di un milione di abitanti. Di queste, solo una quarantina saranno, in termini sociologici, delle ‘città mondo’, le quali – a prescindere da fattori come popolazione o superficie -, avranno una influenza planetaria nel loro settore. Pensiamo a Città del Vaticano, che con solo 870 abitanti si rivolge a 1,4 miliardi di cattolici a livello globale; oppure a Las Vegas sul fronte dell’intrattenimento. La domanda è: Roma farà parte di questa lista?  Sulla base dei parametri che usiamo in sociologia, ci sono molte probabilità che non ce la faccia. In parte proprio per la presenza di città del Vaticano”. Il problema, però, conclude De Masi, è che “non ci sono idee: bisogna cambiare approccio”.

Barberis: ecco il piano di forestazione urbana

Una impostazione decisa, che lascia trasparire un’idea di città, è quello adottata a Prato. Con una strategia complessiva di cui fa parte il progetto di forestazione urbana, coaudiuvato dal neurobiologo Stefano Mancuso e dall’architetto Stefano Boeri. “Prato – ha affermato Valerio Barberis, assessore ad Urbanistica, Ambiente, Economia circolare del comune toscano – è una città di 200mila abitanti, con il 24% di popolazione straniera, la più numerosa comunità cinese d’Europa in proporzione agli abitanti, i più grandi distretti del tessile e del pronto moda a livello europeo, un comparto tecnologico Ict importante, una zona di produzione agricola. E’ una città che ha al suo interno vive dinamiche e complessità fuori scala rispetto alla dimensione. Per questo c’era bisogno di un ragionamento più complessivo, con nuovi paradigmi, che tenesse insieme temi come la rigenerazione dell’esistente e l’ambiente”. Tra i tasselli principali, appunto, c’è il piano di forestazione urbana. “La città dei sogni è di sicuro più sana. Una città del futuro è con tanti alberi, con la natura che si riappropria di un nuovo significato e nella quale la forestazione urbana acquisisce il significato di un rinnovato rapporto tra uomo e natura stessa. Dove il costruito diviene un pezzetto di una visione più ampia fatta di greenways, aree verdi, luoghi di incontro”.

I concorsi di progettazione promossi dall’OAR

Eppure qualcosa si muove, anche a Roma. A parlare dei concorsi di progettazione –  a procedura aperta in due gradi – promossi dall’Oar per la Capitale sono stati Andrea Iacovelli, consigliere dell’Ordine e responsabile “Area concorsi”, e Mattia Darò: dal bando per la riqualificazione architettonica-funzionale del “Centrale del Foro Italico” – progettazione del sistema di copertura, riqualificazione dei prospetti nel rispetto del contesto monumentale – a quello per la progettazione di opere di pedonalizzazione e riqualificazione nel territorio del Municipio II (Piazzale del Verano, Viale della XVII Olimpiade). A Roma “continuiamo a guardare allo straordinario passato – ha detto Iacovelli -, ma non abbiamo ancora risolto problemi come i rapporti con le preesistenze, le competenze, una pianificazione strategica della città al di là delle mura. Il concorso è strumento fondamentale, trasparente: spingiamo affinché venga utilizzato di più e ci sia maggiore sensibilità in materia”. (FN)

Redazione OAR

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