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14 Novembre 2019

PRG di Roma, istruzioni per l’uso. Obiettivo: districarsi tra vincoli e procedure

Strumenti e conoscenze utili ad affrontare l’attività professionale quotidiana, offrendo chiavi di lettura per chiarire alcuni dei principali punti di criticità e indicando approcci possibili per superare gli ostacoli di ordine burocratico presenti lungo i percorsi di progettazione per interventi più o meno complessi sul territorio cittadino. E’ stato un evento formativo tagliato su misura sulle esigenze pratiche dei propri iscritti quello organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma, il 13 novembre alla Casa dell’Architettura –  e che ha registrato una altissima partecipazione -, dal titolo “Il PRG di Roma per le pratiche edilizie. L’individuazione dei tessuti, la lettura per la carta della qualità, i vincoli”. Obiettivo: favorire la capacità di interpretare il piano regolatore generale di Roma e districarsi tra i vari vincoli – ambientali, archeologici, paesaggistici – potenzialmente presenti sugli immobili oggetto di lavori e che limitano le possibilità di intervento.

Tra i temi del seminario: l’individuazione dei tessuti, gli interventi nella città storica, il ruolo della sovrintendenza capitolina, i pareri autorizzativi vincolanti e quelli consultivi, la relazione con il Codice dei Beni culturali e del paesaggio, la legittimità urbanistica ed i titoli edilizi compatibili nel rispetto dei vincoli.

“Il seminario – ha spiegato Marco Antonio Alcaro, tesoriere OAR – va ad inserirsi in una serie di eventi formativi messi a punto dall’Ordine su temi utili per la professione”. Il progettista, ha proseguito, “si trova spesso spiazzato difronte alla gestione delle pratiche. Si pensi, ad esempio, ai casi (purtroppo frequenti) in cui una stessa procedura venga impostata in modo differente da due diversi municipi. Il risultato è che l’architetto incontra grosse difficoltà a svolgere il proprio lavoro ed investe il 90% del suo tempo in questioni burocratiche, invece di poterlo impiegare nella progettazione allo scopo di fare architettura di qualità. Troppo spesso, purtroppo, le leggi lasciano spazio alle interpretazioni. Sarebbe invece nell’interesse di tutti – cittadini, professionisti, pubbliche amministrazioni – che si facesse uno sforzo per fare chiarezza”

L’Ordine di Roma sta lavorando in quest’ottica e – ha annunciato il tesoriere – “nei prossimi giorni giungerà agli iscritti una comunicazione su come accedere al progetto Ciclope, che punta ad aiutare i professionisti a districarsi nel mare di leggi e codici con cui si confrontano ogni giorno”, offendo indirettamente anche un supporto all’amministrazione, per la gestione delle pratiche ricevute dai tecnici.

E’ stato Franco Romano, architetto e coordinatore scientifico del seminario, a sottolineare l’importanza fondamentale di “attivare un confronto tra chi, come i professionisti – dagli architetti agli ingegneri -, lavora nel campo delle costruzioni e delle pratiche edili, dovendosi districare tra le varie procedure di carattere autorizzativo, istruttorio e così via, e chi – dall’altra parte – come i funzionari pubblici, deve esaminare le istanze ed eventualmente rilasciare pareri ed autorizzazioni”. Per qualsiasi pratica edilizia, chiarisce tuttavia lo stesso Romano, “che si tratti di una ristrutturazione con opere interne o di una nuova costruzione, si è sempre vincolati a conoscere e studiare il piano regolatore generale. E a confrontarsi con i vari vincoli in essere di natura architettonica, artistica, archeologica, paesaggistica”.

Sugli immobili vincolati ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004) è intervenuta Lucia De Vincenti, funzionario presso Mibact – Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma, che ha sottolineato, introducendo le diverse tipologie di vincoli, come “il paesaggio sia tutelato innanzitutto dalla Carta Costituzionale, a partire dall’articolo 9; al titolo V, articolo 117 – invece – si stabilisce la competenza esclusiva dello Stato sulla tutela dei beni ambientali e culturali, e quella concorrente sulla loro valorizzazione”.

Molteplici gli altri temi approfonditi nel corso dell’evento, sempre con l’obiettivo di offrire una lettura a tutto tondo sull’interpretazione del Piano regolatore generale di Roma. Dall’analisi delle tipologie di intervento e delle procedure autorizzative per le strutture inserite all’interno della Carta per la Qualità (a cura di Rosa Batani e Maddalena Capobianco, funzionari della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali) al focus sull’immobile sottoposto a vincolo paesaggistico (con Pierpaolo De Luca, del Dipartimento programmazione ed attuazione urbanistica di Roma Capitale). E, ancora: dalle richieste di parere consultivo del C.O.Q.U.E. (Comitato per la Qualità Urbana ed Edilizia) previste dalla norme tecniche attuative (Nta) del Prg per gli immobili ricadenti in città storica, alla panoramica su importanza della legittimità edilizio-urbanistica e i titoli appropriati all’esecuzione dell’intervento edilizio (di Roberto Caporossi, funzionario Municipio XII di Roma). (FN)

Redazione OAR

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