Spazi pubblici più inclusivi, tecnologia al servizio della fragilità, energia pulita a misura domestica e design urbano con attenzione anche alle esigenze di genere: queste le proposte che saranno presentate all’Architech Day, in programma il 29 luglio alla Casa dell’Architettura, e che dimostrano come l’architettura possa essere non solo forma, ma funzione sociale, impatto urbano e strumento di trasformazione reale. In un’epoca in cui le città cercano soluzioni sostenibili, inclusive e condivise, i progetti selezionati, ideati dai team che si sono formati attraverso la call dell’incubatore Lympha – dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia – mostrano come la progettazione possa diventare leva per immaginare un futuro diverso. E realizzarlo.
Lympha è il primo primo incubatore verticale di startup di architettura promosso da un ente pubblico in Italia. Nato su iniziativa dell’OAR, è pensato per sostenere l’implementazione di progetti con un alto valore sociale, attivando un ecosistema di innovazione urbana in cui professionisti, enti pubblici, cittadini e startup collaborano per affrontare le sfide delle nostre città. Dalla povertà energetica all’emergenza abitativa, dall’inclusione sociale all’accessibilità, Lympha si concentra sulla fase di pre-incubazione e pre-seed, sviluppando idee che coniughino design, tecnologia e impatto.
L’Architech Day è un momento culminante del percorso avviato, con la presentazione pubblica delle idee in incubazione. L’evento – con il coordinamento scientifico del consigliere OAR Paolo Anzuini – sarà aperto dal presidente OAR, Alessandro Panci, e da Michela Valentini, ESCO – Esquilino Comunità, con la partecipazione – tra gli altri – del direttore di Lympha Marco Guarna e dei componenti del comitato scientifico Lympha OAR (Roberta Bocca, Matteo Aliotta, Guido Del Re, Michele Franzese, Emanuele Rumi Rios, Berenice Marisei, Paolo Leccese, Antonio Trimboli).
Dopo gli interventi tematici- con i tre focus sulle sfide urbane: «Emergenza abitativa e dignità urbana», «Riprogettazione dei servizi igienici pubblici»; ed «Energia accessibile e sostenibilità diffusa -, spazio alle proposte progettuali dei team selezionati, nate da un percorso di circa due mesi di lavoro, collaborazione, studio e analisi, passando dalle fasi – tipiche dei processi di incubazione – di discovery, validation e presentazione.
La locandina con il programma dell’evento
Le proposte selezionate durante i mesi di pre-incubazione prenderanno la parola. Non si tratta solo di pitch progettuali, ma di prototipi di futuro: idee nate per trasformare la città e costruire nuovi modelli di convivenza, collaborazione e inclusione. Un’occasione per scoprire come gli architetti possano essere – oggi più che mai – inventori del cambiamento. A seguire, in sintesi, le idee che verranno presentate e approfondite durante la pitch session.
Le proposte che saranno presentate all’Architech Day
Lala Turbine – L’energia del vento, sul balcone o sulle colonnine di ricarica
Lala è una turbina eolica a asse verticale pensata per il contesto urbano e domestico: silenziosa, compatta, economica da produrre e riciclabile. Progettata per piccoli spazi, balconi e tetti, consente alle famiglie di ridurre i costi in bolletta e produrre energia in autonomia anche con venti deboli. Integrata con le colonnine di ricarica e in grado di alimentare l’illuminazione pubblica, Lala promuove una cultura diffusa delle rinnovabili e combatte la povertà energetica urbana.
TEAM: Piergiorgio Palamara e Sebastiano Palamara
Bettyloo – Il bagno pubblico che rispetta le differenze
L’81% delle donne teme i bagni pubblici. Bettyloo rivoluziona il design del WC con una forma pensata per il corpo femminile e la facilità d’uso, grazie a una modifica brevettata a livello internazionale. Ergonomico, accessibile, adatto anche a spazi outdoor, Bettyloo riduce le code e offre una soluzione concreta al gap di genere nei servizi urbani. Non solo un bagno: un manifesto di equità, benessere e progettazione consapevole.
TEAM: Piergiorgio Forgione, Arianna Lana e Augusto Nasini
Ricaricati – Dal parcheggio all’agorà urbana
Le colonnine di ricarica per auto elettriche diventano nuovi spazi pubblici grazie all’innesto di arredi urbani iconici come il «Sampietrone», un tassello-seduta che reinterpreta lo storico sampietrino romano. Non più infrastrutture passive ma luoghi di sosta, incontro e informazione, dotati di pannelli per ricarica dispositivi e accesso a servizi turistici. Un progetto che trasforma l’ibrido in inclusivo, e la ricarica in occasione di socialità.
TEAM: Giulio Duranti e Marco Duranti
stradar.IO – Una bussola urbana per chi è rimasto indietro
Stradar.IO è un dispositivo urbano pensato per orientare gli homeless e le persone che vivono in condizioni di difficoltà all’interno della rete di servizi presenti in città: mense, sportelli di ascolto, docce pubbliche, dormitori. Totem digitali attivi 24/7, accessibili, rassicuranti e chiari, collegati in tempo reale con i servizi attivi sul territorio. Una tecnologia semplice ma potente, pensata per chi non ha nulla – e troppo spesso nemmeno informazioni. Un progetto che connette invisibili e istituzioni, e trasforma la città in una rete solidale.
TEAM: Sandro Giannasca, Giovanni F. Zintu e Nili fard Morteza
vespaSIAMO – Igiene urbana come diritto
Non un bagno pubblico, ma un presidio urbano di dignità. VespaSIAMO è una struttura modulare, gratuita, accessibile 24 ore su 24, che offre servizi igienici, docce e lavatoi per chi vive ai margini ma anche per chi quotidianamente attraversa le città. Il progetto nasce dall’ascolto delle persone senza fissa dimora e vuole restituire l’igiene come diritto universale, non come consumo. Modularità, manutenzione semplificata e rispetto del contesto urbano ne fanno uno strumento concreto per una città più giusta.
TEAM: Benedetta Franco, Daniele Lotti, Giorgia Manieri e Davide Pecoraro
Le proposte che saranno presentate all’Architech Day mostrano come Lympha abbia iniziato a rispondere agli obiettivi per cui è nato: ogni idea che sarà raccontata nel corso dell’evento non è solo una suggestione progettuale, ma un piccolo passo tangibile verso un modello urbano più equo, accessibile e condiviso.
«L’obiettivo di Lympha, incubatore per la sostenibilità urbana – spiega Marco Guarna, direttore programma Lympha OAR -, «è quello di favorire l’innovazione ad impatto sociale ed ambientale. Secondo il nostro punto di vista la città è un sistema complesso, dinamico e poli-critico dove sviluppo economico, equità e rigenerazione ambientale concorrono nell’impiego di risorse scarse, da quelle finanziarie a quelle organizzative. Affrontare il livello sociale, ambientale ed economico in maniera separata non ha dato storicamente risultati apprezzabili: è necessario, quindi, rilevare e valorizzare le molteplici interconnessioni e interdipendenze tra i piani. Ed è – conclude – esattamente quello che team di lavoro, guidati da architetti (architetti inventori) e supportati da una metodologia progettuale strutturata e ben radicata nell’esperienza industriale, sono in grado di realizzare in maniera efficiente e creativa». (FN)