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Architettura
19 Gennaio 2022

Focus Accessibilità. Marco Iannuzzi: «Barriere architettoniche: un punto di vista diverso per risultati comuni»

di Redazione OAR

«Quarant’anni fa l’ONU ha deciso di istituire la Giornata Internazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità, non perché nell’arco di 24 ore si potessero risolvere le annose questioni a riguardo, ma perché le istituzioni potessero porre l’attenzione sul tema e cercare idee ed azioni concrete attraverso il dialogo, per andare incontro alle diverse esigenze della disabilità». Così Marco Iannuzzi, neo Presidente del Comitato Paralimpico della Regione Lazio commenta la ricorrenza del 3 dicembre.

Esiste una progettazione che punta esclusivamente a soddisfare le esigenze di chi è diversamente abile?

O piuttosto le esigenze della disabilità sono in fondo comuni a molte tipologie di utenze?

«Ribadisco con forza che una struttura pubblica o un centro sportivo accessibile ad una persona con disabilità è intrinsecamente fruibile da tutti: una mamma con il passeggino, una persona anziana con ridotte capacità motorie o semplicemente da chi vuole portare una biciletta o un altro mezzo di trasporto alternativo», prosegue Iannuzzi.

L’abbattimento delle barriere architettoniche diviene così una forma mentis progettuale da utilizzare in ogni occasione professionale: «Un punto di vista diverso per ottenere risultati comuni», lo slogan di Iannuzzi. Costruire senza scale o, quando non è possibile, prevedere percorsi alternativi per superare i dislivelli è un buon inizio.

Sempre nell’ottica per cui l’eliminazione delle barriere architettoniche è un imput che consente di andare incontro alle esigenze di tutti e, soprattutto, di costruire un mondo più inclusivo.

di Giulia Villani

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