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Architettura
09 Maggio 2020

Post Covid19. Alberto Sasso: «Verde urbano e mobilità dolce, guardare al modello Eur»

di Redazione OAR

Spazi pubblici, verde urbano, mobilità. Valore della connettività. Sono alcuni degli aspetti su cui, la crisi connessa all’emergenza epidemiologica da Covid19, ha permesso di riflettere, comprendendone l’importanza per la vita quotidiana e lavorativa. E sono gli elementi dai quali Roma dovrà ripartire per cogliere la sfida di una trasformazione urbana in grado di essere in linea con le esigenze dei cittadini, nel segno della sostenibilità e della qualità della vita. A metterli in luce è Alberto Sasso, presidente di Eur Spa e di Roma Convention Group, che partecipa al dibattito portato avanti dall’OAR per raccogliere idee e spunti per il prossimo futuro.

«Abbiamo assistito a una sorta di fermo biologico dell’uomo – osserva Sasso -, che ci ha permesso di osservare le città in una condizione di quiete. Abbiamo capito l’importanza dello spazio dedicato alla residenza, che si è dimostrato capace di essere flessibile, riuscendo a diventare scuola, ufficio o, comunque, ambiente domestico conciliabile con le attività lavorative».

Questo periodo, in particolare – continua – «ci ha fatto capire il valore della connettività, la quale ci ha permesso, in qualche caso, di essere più produttivi di prima, ottimizzando gli spostamenti e creando una efficienza di sistema con riduzione di costi e inquinamento. In questo modo, siamo riusciti ad apprezzare anche il valore della libertà, degli spazi pubblici, del verde, dell’attività fisica. Tutti elementi che, al netto della tragedia rappresentata dall’emergenza epidemiologica, ci devono fare riflettere». Dando agli architetti e agli urbanisti – «che dovranno avere un ruolo di protagonisti» – la possibilità di ridisegnare completamente la città.

Uno dei temi fondamentali sarà quello degli spazi pubblici. «Un esempio a Roma, per la qualità dell’ambiente urbano – afferma Sasso -, è proprio l’Eur. Potrebbe diventare un modello, in termini di valore della connettività, di sottrazione di suolo dedicato alla trasportistica privata per trasformarlo in suolo verde, o addirittura in foresta, spazi dedicati a una mobilità più dolce, ecologica e intermodale, che utilizzano e valorizzano il traffico pubblico locale e lo portano su una mobilità di ultimo miglio: a piedi, in bicicletta, con mezzi alternativi, con l’obiettivo di aumentare la qualità della vita. Il tema della connettività potrebbe valorizzare tutto questo, cercando di tenere insieme le parti di vita dedicate all’attività lavorativa, sia in ufficio che in casa, e conciliandole con affetti e tempo dedicato alla persona».

Sono queste le sfide da cogliere, secondo il presidente di Euro Spa,  «che potranno permettere a Roma, una delle metropoli più belle al mondo, di diventare sempre più innovativa e predisposta al cambiamento. La Capitale, infatti, «si è sempre trasformata, tendenzialmente in meglio, cercando di adattarsi ogni volta alle diverse esigenze, anche abitative».

(FN)

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