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Architettura
23 Aprile 2020

PostCovid19. Luigi Prestinenza Puglisi: «Lo smart working ci farà optare per spazi più comodi in cui vivere»

Di Redazione OAR

L’architettura post Covid dovrà farsi interprete di una nuova percezione che l’uomo avrà delle dimensioni.

“Il Coronavirus ci ha insegnato che lo spazio è importante e non possiamo essere sempre compressi in spazi più angusti o specie di pollai”, così Luigi Prestinenza Puglisi, critico e storico dell’architettura descrive questo momento di pandemia.

Una lezione che questo tempo ripetuto, quasi ciclico, in cui siamo immersi lascerà nel nostro modo di vivere.

Seppur per cause di forze maggiore, si è capito che il lavoro da casa non solo è possibile, ma anche funzionale per il risparmio di tempo dovuto soprattutto all’abbattimento degli spostamenti.

“Abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare lo smart working – osserva Prestinenza – e forse molti sceglieranno di lavorare in maniera agile lasciando liberi gli spazi degli uffici ed optando per posti più comodi dove vivere”.


Un nuovo modello dimensionale dunque per progettare le abitazioni ed i luoghi di lavoro, ricalibrandoli nelle loro valenze e nei loro tempi funzionali.

“Ci sarà più di qualcuno che sceglierà lo smart working e, invece di vivere in 30 – 40 mq nella metropoli, andrà a vivere in cittadine più lontane, innescando anche la rivalutazione dei borghi in zone di Italia che soffrono di abbandono” precisa Pestinenza che sprona gli architetti ad avere nuove idee e lavorare perché si realizzino.

(GV)

https://www.facebook.com/ordinearchitettiroma/videos/258150128700306/
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