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Professione
09 Febbraio 2023

Cerimonia del timbro: 130 i nuovi iscritti all’Ordine di Roma

La comprensione profonda dell’importanza della professione e l’auspicio di una carriera gratificante.

Questo l’augurio che Alessandro Panci | Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma ha rivolto ai nuovi iscritti all’Albo nella cerimonia di consegna dei timbri, simbolo di irreprensibilità e correttezza. “Una professione che richiama le caratteristiche riportate nell’art. 9 della Costituzione, perché agisce nella tutela della qualità dell’architettura e del paesaggio”, chiosa Panci.

“Oggi entrate a far parte di una grande comunità, quella degli architetti, che vi accompagnerà tutta la vita in un percorso di crescita – continua Francesco Aymonino | Vice Presidente OAR – L’Ordine ha il compito di assistervi, aiutarvi ed indirizzarvi anche nelle difficoltà, costruendo relazioni e tenendo insieme formazione e attività professionale”.

Emerge il ritratto di una professione magnifica e nello stesso tempo complicata, ricca ma anche complessa: “Siamo una figura particolare, con una formazione culturale ed umanistica, ma anche tecnica, a differenza della maggior parte delle altre attività che sono più settoriali – continua Aymonino – Sappiamo coordinare diversi fattori, introducendo bellezza e qualità in ciò che ci circonda”.

Presenti alla consegna anche due decani dell’OAR, come Tommaso Valle, professore universitario e titolare dell’omonimo studio, e Giancarlo Busiri Vici, ex Presidente dell’ordine degli Architetti di Roma e del Consiglio Nazionale, casualmente nati lo stesso giorno, il 18 marzo, anche se a distanza di un anno.

“Ai ragazzi che si affacciano alla professione auguro con commozione un gran bel percorso lavorativo – interviene Giancarlo Busiri Vici, alla soglia dei novant’anni che festeggerà il 18 marzo prossimo in una giornata dedicata alla Casa dell’Architettura – Mi ricordo l’anno in cui mi sono iscritto, il 1954. La professione era molto diversa, molto più lenta senza le tecnologie oggi a disposizione. Rimane però la stessa finalità: ricercare la qualità dell’architettura e riversare impegno massimo anche nei più piccoli incarichi. Ultimo consiglio ai giovani: è il caso che vi associate anche per abbattere costi”.

Busiri Vici, ricordando gli anni del suo impegno istituzionale nel mondo della professione, ha menzionato anche Sergio Lenci, architetto che fu colpito da una pallottola in testa per aver progettato delle carceri, al fine di renderle a misura d’uomo (suo il libro “Colpo alla nuca”). Senza dimenticare quanto fatto per far crescere la reputazione e la considerazione nella professione di architetto, da parte della società tutta, mission portata avanti ancora oggi dall’attuale Consiglio dell’Ordine.

Ribadisce la complessità della professione che implica dei risvolti sociali anche Alessandro Panci: “Il passaggio dall’università alla professione è importantissimo, soprattutto per i risvolti sociali della nostra attività che ha ricadute quotidiane sulla vita della cittadinanza. L’Ordine è composto dagli iscritti ed insieme possiamo portare avanti temi e problematiche perché il professionista preparato e consapevole della norma sa adempiere bene al suo dovere”.

Conclude l’incontro Tommaso Valle, chiamato a raccontare aneddoti della sua carriera. “Con l’aiuto di Zevi, ho conosciuto Louis Kahn e Peter Groot, esponenti di calibro dell’epoca – racconta Valle – La mia fortuna fu la partecipazione alla sistemazione del campo di sterminio di Auschwitz, dopo cui fui annoverato tra i nomi emergenti dell’architettura italiana, insieme a Moretti e Libera. Ho girato il mondo per i miei progetti ed ho trovato situazioni molto diverse: dai committenti cinesi che volevano un rappresentante dello Studio Valle molto più giovane di me al principe saudita che mi chiamava per ogni piccolo dettaglio”.

Visual e Video-Editing: Giuseppe Felici

di Giulia Villani

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