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17 Gennaio 2023

Sisma 2016: nasce Gedisi, la nuova piattaforma per l’invio delle pratiche per la ricostruzione privata

Completata la migrazione dalla piattaforma Mude al nuovo sistema Gedisi, attraverso cui passano le pratiche e i progetti per la ricostruzione privata da ammettere a contributo

È attiva da oggi, 17 gennaio, la nuova piattaforma per la ricostruzione privata post sisma 2016 Gedisi. Il nuovo strumento, che sostituisce il Mude finora utilizzato, è l’unico portale di accesso per la gestione delle richieste di contributo per il Centro Italia, attraverso il quale i professionisti inviano i progetti e le pratiche.

Realizzata dai tecnici della Struttura commissariale e da Fintecna, avvalendosi di società esterne, del contributo degli Uffici speciali della ricostruzione regionali e della Rete delle professioni tecniche, Gedisi «consentirà ai professionisti di inoltrare i progetti e gestire le richieste di contributo ed i lavori in modo molto semplice e intuitivo, è un passaggio importante della ricostruzione post sisma 2016», afferma il neo-commissario straordinario, Guido Castelli che, con la nomina dello scorso 3 gennaio, ha sostituito, per la ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini. «Si tratta – prosegue – di un sistema completamente nuovo, accessibile dal Web senza vincoli sui device. Ci sarà bisogno di un adattamento da parte dei tanti operatori della ricostruzione, ma stiamo attivando tutti gli accorgimenti possibili per garantire un affiancamento efficace».

Sono stati messi a disposizione degli utenti il manuale di utilizzo e sono in programma seminari e webinar dedicati al nuovo sistema. Sulla stessa Gedisi e sul sito istituzionale della ricostruzione è stata attivata un’apposita sezione che raccoglie tutte le informazioni e le guide operative per l’utilizzo del nuovo portale.

«Il nuovo strumento – fa saper la struttura commissariale – integra in un unico “cassetto” molte informazioni essenziali contenute nell’Anagrafe antimafia delle imprese esecutrici, nell’Elenco dei professionisti abilitati, nella Banca dati dei contratti, limitando la necessità di intervento operativo da parte degli utilizzatori, e garantendo una maggiore accuratezza dei dati finali grazie ai controlli automatici implementati nella procedura».

Intanto, già dal 1° gennaio 2023 è stata inibita la creazione di nuove istanze nella piattaforma Mude ed interdetta la lavorazione di quelle negli stati di “bozza”, “verificata” e “firmata”. Le domande di concessione di contributo che alla data del 31 dicembre 2022 si trovavano nello stato “registrata da Pa”, verranno automaticamente migrate nella nuova piattaforma Gedisi. Le pratiche che, invece, al 31 dicembre 2022 si trovavano nello stato di “bozza” o di “verificata” o “firmata” non migrano nel nuovo sistema, dunque vanno depositate nuovamente in Gedisi.

Terminata ormai la migrazione al nuovo sistema informatico, la piattaforma Mude rimane attiva per la sola consultazione, da parte dei tecnici incaricati e della Pa, dei fascicoli e delle istanze nello stato di “registrati da Pa”.

di Mariagrazia Barletta

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