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16 Marzo 2023

Ponte sullo Stretto, approvato il Dl: si riparte dal progetto a campata unica del 2011

Riattivata la società Stretto di Messina, come in house controllata dal ministero dell'Economia. Riportati in vita anche i contratti con il contraente generale Eurolink e il project manager consultant Parsons Transportation Group. Approvazione dell'esecutivo entro il 31 luglio 2024

Ponte sullo Stretto: si riparte dal progetto a campata unica approvato il 29 luglio 2011. A riavvolgere il nastro della storia, che ha inizio nel 1968 con la decisione di indire un concorso di idee, è il decreto approvato oggi, 16 marzo, in Consiglio dei Ministri. Dunque, un ponte stradale e ferroviario sospeso tra due torri poste sulla terra ferma, con una luce di 3,3 Km. È questo, probabilmente, uno dei punti fermi, da cui tutto ricomincia, a partire dalla messa in marcia della concessionaria, la società Stretto di Messina Spa che era stata posta in liquidazione. Si punta ora ad approvare l‘esecutivo entro il 31 luglio 2024. Il decreto, però, si apprende dal comunicato di Palazzo Chigi pubblicato al termine del Consiglio dei ministri, è stato approvato “salvo intese”, dunque potrebbero esserci modifiche al testo prima dell’approdo in Gazzetta ufficiale.

La progettazione e realizzazione dell’ambiziosa infrastruttura incrociano delicate questioni tecniche, procedurali, ambientali, puntualmente affrontate durante il recente seminario «Il Ponte sullo Stretto di Messina – Una grande sfida tecnica e tecnologica», organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia e la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Roma (qui l’articolo di Francesco Nariello, con i dettagli).

Qui lo schema di decreto

Il decreto appena approvato modifica la legge del 1971 che aveva fissato i principi per la costituzione della società concessionaria, insieme alle norme per la progettazione di massima. La società Stretto di Messina diventa ora un’in house controllata dal ministero dell’Economia, che vi partecipa in misura non inferiore al 51%, cui fanno parte Rfi, Anas e le Regioni Sicilia e Calabria. Il Consiglio di amministrazione è composto da cinque membri, due designati dal ministero dell’Economia d’intesa con il ministero dei Trasporti, che ricoprono le cariche di presidente e di amministratore delegato, uno nominato dalla Regione Calabria, uno dalla Regione Sicilia e uno da Anas e Rfi.

Viene lasciata aperta anche la strada del commissario straordinario, che il ministero delle Infrastrutture potrà nominare «qualora ne ravvisi la necessità», si legge nello schema di Dl. Vengono anche riattivati i contratti caducati dopo lo stop posto, nel 2012, dal Governo Monti in seguito alla crisi finanziaria. Dunque vengono riportati in vita i contratti con il contraente generale Eurolink e il project manager consultant Parsons Transportation Group.

Il ministero delle Infrastrutture stipulerà atti aggiuntivi alla convenzione del 1971, che andranno a definire, tra l’altro, sia il cronoprogramma dell’opera, prevedendo che l’approvazione dell’esecutivo avvenga entro il 31 luglio 2024, sia i tempi della concessione, che comunque avrà una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera, ma eventuali slittamenti dei termini per la realizzazione dell’opera comporteranno proroghe della durata della concessione.

Dunque, come si diceva, si riparte dal definitivo approvato il 29 luglio 2011. Questo, – si legge nello schema di decreto entrato in CdM – «sarà integrato da una relazione del progettista», «attestante la rispondenza al progetto preliminare e alle eventuali prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso, con particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alla localizzazione dell’opera. Nella relazione sono altresì indicate le ulteriori prescrizioni da sviluppare nel progetto esecutivo», al fine di adeguarlo alle normative vigenti. Il progetto, in questa fase, potrà essere modificato per eventualmente adeguarsi all’evoluzione tecnologica e all’utilizzo dei materiali di costruzione, su cui, nel frattempo, si sono compiuti passi in avanti.

Si rimanda, inoltre, ad un decreto del ministero delle Infrastrutture per la costituzione di un Comitato scientifico, con compiti di consulenza tecnica, «anche ai fini della supervisione e dell’indirizzo delle attività tecniche progettuali». Il Comitato scientifico – si legge sempre nella bozza di Dl – «opera secondo principi di autonomia e indipendenza ed esprime, in particolare, parere al Consiglio di amministrazione della società in ordine al progetto definitivo ed esecutivo dell’opera e delle varianti. Il Comitato scientifico è composto da 9 membri, scelti tra soggetti dotati di adeguata specializzazione ed esperienza».

UN PO’ DI STORIA – LE “TAPPE” PRINCIPALI

1968. La storia del Ponte sullo Stretto inizia in quest’anno, quando l’Anas viene autorizzata ad indire un concorso di idee per stabilire quali sistemi utilizzare per la realizzazione di un collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

1969. Viene indetto il concorso. Vi partecipano 143 concorrenti e la procedura si conclude con 6 primi premi ex aequo. Cinque dei sei progetti propongono soluzioni tipologiche aeree ed uno solo prevede una galleria in alveo, ancorata sui fondali marini.

1971. Arriva la legge 1158 del 17 dicembre che stabilisce il prevalente interesse nazionale dell’opera e getta le basi per la creazione di una Società concessionaria per la realizzazione del ponte. Alla società va anche il compito di redigere il progetto di massima tenendo conto degli esiti del concorso.

1981. Nasce la Società Stretto di Messina, concessionaria di Stato con azionisti l’I.R.I. per il 51%, Ferrovie dello Stato, Anas, Regione Calabria, Regione Sicilia, in quote paritetiche del 12,25%.

1986. Viene presentato il Rapporto di fattibilità: 10 volumi che analizzano tre soluzioni possibili: soluzione aerea (ponte); soluzione con tunnel subalveo (galleria); soluzione con tunnel in alveo (galleria flottante o ponte di Archimede). La prima viene indicata come preferibile.

1990. La società Stretto di Messina presenta due progetti di massima: un ponte sospeso a campata unica e uno a due campate. Si individua la prima come definitiva.

1991. Si arriva a definire il posizionamento dell’opera.

1997. Il progetto di massima viene presentato al Consiglio superiore dei lavori pubblici, che esprime un parere positivo.

2001. Con delibera del Cipe il ponte viene inserito tra le opere di preminente interesse nazionale.

2002- 2003. L’iter progettuale dell’opera entra nel vivo. La società concessionaria redige il progetto preliminare insieme allo studio di impatto ambientale e agli elaborati per la localizzazione urbanistica, che vengono inviati alle competenti autorità per l’avvio degli iter autorizzativi. Il Cipe approva il preliminare.

2004. Viene indetta la gara per l’affidamento a contraente generale, ai sensi della legge Obiettivo, della progettazione definitiva ed esecutiva e della realizzazione del Ponte.

2005. A novembre arriva l’aggiudicazione definitiva della gara che va alla cordata guidata da Impregilo (oggi Webuild).

2006. Il 16 gennaio viene firmato il contratto con Parsons Transportation Group per l’affidamento dei servizi di project management consulting, riguardanti le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del ponte sullo Stretto e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari.

2010. Il contraente generale consegna il definitivo che viene approvato a luglio 2011.

2012. Arriva il Dl 187/2012 del Governo Monti: il contraente generale avrebbe dovuto stipulare un atto aggiuntivo al contratto allora vigente, alla luce della crisi finanziaria, pena la caducazione di tutte le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società Stretto di Messina. L’atto aggiuntivo non viene firmato, la società concessionaria viene posta in liquidazione ed il progetto viene archiviato.

di Mariagrazia Barletta

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