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Architettura
27 Luglio 2020

Ascoltando le voci degli iscritti OAR/3. Tra multidisciplinarità delle competenze e specializzazione

di Redazione OAR

Competenze integrate e multidisciplinari, sinergie tra professionisti, progettazione su misura, specializzazione su specifici temi progettuali. Sono gli spunti proposti dagli studi romani intervistati per raccontare, dando voce agli architetti iscritti all’OAR, un altro piccolo spaccato della realtà professionale romana, attraverso domande su temi chiave per lo svolgimento dell’attività, guardando alla possibile ripresa post Covid19 e alle prospettive future per la professione.

Siamo giunti al terzo capitolo del ciclo «Ascoltando le voci dei professionisti iscritti OAR» (qui i primi due articoli: LINK1, LINK2), con le riflessioni di tre studi, incentrate sopratutto sulla situazione post lockdown e sulle nuove competenze da cui ripartire. I loro contributi, presentati a seguire, sono accompagnati da immagini di opere realizzate dagli stessi studi nell’ultimo biennio.

Sparch, puntare su competenze integrate e sinergie tra i professionisti

Nel tempo, «ci siamo trovati a far fronte a vari momenti di crisi, ma siamo riusciti a rimanere attivi grazie alla definizione di due principali attività: l’architettura e la progettazione antincendio. Grazie a questa intuizione, rispetto alle origini, è stato aumentato notevolmente l’organico e ad oggi riusciamo a resistere nonostante le difficoltà». È la situazione descritta da Maria Rita Masotti, che circa quarant’anni fa ha fondato – insieme a Lucio Coccia – Sparch, realtà con basi a Tivoli (Roma) e Milano, che conta oggi su una decina di professionisti. Una condizione singolare, «come quella che stiamo vivendo – prosegue la progettista – obbligherà tutti i professionisti a differenziare quanto più possibile le attività da offrire e, per questo, a superare i limiti imposti dall’individualismo e a dar vita a nuove realtà sinergiche. In Italia esistono tanti piccoli studi di architettura, ma è sempre più evidente che le società che emergeranno saranno quelle con competenze integrate. L’operato dell’architetto deve essere frutto di un lavoro corale tra differenti professionisti. L’approccio multidisciplinare è alla base delle nuove progettazioni».

Da cosa ripartire, quindi? Si chiede ancora Masotti, che risponde: «Insistere sul recupero dei centri storici, che rappresentano in molti casi, insieme alle vecchie fabbriche dismesse, enormi contenitori vuoti che possono colmare le più disparate esigenze sociali: è una tavola già apparecchiata per la creatività architettonica e già pronta per rimettere in moto l’economia. Quale voce migliore può venire se non dagli studi di progettazione?»

Gli interventi segnalati dallo studio sono entrambi a Tivoli: il primo, completato, è il restauro di un edificio residenziale nel centro storico; mentre il secondo, in corso, è la ricostruzione all’identique di un edificio demolito 35 anni fa e da allora rimasto abbandonato.

FFarchitettura, dopo lo stop la ripresa: tra specializzazione e progettazione su misura

Punta sulla specializzazione e sul possesso di competenze diverse e mirate il percorso progettuale di FFarchitettura, studio localizzato in zona Tuscolana, formato da due architetti, Serena Fiori e Lorenzo Farina. «Per il momento – afferma Fiori -, la domanda di servizi è rimasta la stessa di prima della chiusura. La nostra professionalità ricopre diversi ambiti, fra i quali, di spicco, la progettazione e la realizzazione di studi odontoiatrici, di appartamenti e varie pratiche a livello edilizio. Le nostre competenze, per questo, ricoprono vari campi, fra cui anche l’acustica dei luoghi chiusi». 

Durante la fase acuta della crisi, come da direttive, «non è stato possibile proseguire i lavori di cantieristica e – continua l’architetto – ci siamo limitati, per quanto possibile, allo svolgimento di pratiche online e di progettazione con scambi telematici con i clienti. Ovviamente in quel momento il lavoro era molto ridotto, ma – dopo la riapertura di inizio maggio – è ripreso come prima, con la prosecuzione di quel che era rimasto in sospeso e con l’inizio di nuove attività. Siamo ripartiti da dove avevamo lasciato e le richieste di nuovi preventivi per i nostri servizi sono ricominciate ad arrivare appena dopo la ripartenza».

Tra gli ultimi lavori, la progettazione di due studi odontoiatrici: uno in fase di realizzazione a Roma, l’altro completato a Genova.

Arnia Architetture: dagli incontri online con i clienti alla progettazione di «studi domestici»

«Il lockdown? Può essere considerato come una delle tante montagne russe della professione, durante le quali continuare a lavorare sui lavori già avviati ed utilizzare il tempo a disposizione per la formazione». A dirlo è Chiara Giunta, fondatrice e anima di Arnia Architetture, studio specializzato, tra l’altro, in home staging e interior design.

«Abbiamo portato avanti – prosegue – i progetti già affidati anche se si sono ridotti drasticamente i nuovi incarichi. Alla riapertura il gap è però stato in buona parte colmato. Nel campo dell’interior design si ripartirà dalla consapevolezza dell’importanza della casa, intesa sempre più come luogo accogliente per la vita privata ma anche spazio di lavoro. A livello di nuove costruzioni, invece, auspico maggiore attenzione da parte dei grandi costruttori alla progettazione: ci ritroviamo spesso a dover ristrutturare case nuove perché progettate senza alcun criterio, come se fossero parti residuali del porzionamento delle cubature».

Le soluzioni sperimentate durante l’emergenza Covid19, in ogni caso, lasceranno il segno e daranno un’impronta anche alle richieste da parte della clientela. «Abbiamo sdoganato l’incontro col cliente online e l’uso sistematico delle mail per comunicazioni e revisioni – osserva Giunta -. Stiamo ricevendo richieste di consulenza per la creazione di ‘studi domestici’: l’emergenza non è ancora passata e in tanti hanno scoperto la possibilità di lavorare da casa. Anche nel campo della ristorazione si andrà sempre più verso soluzioni modificabili in base alle esigenze estemporanee, quindi a spazi flessibili».

Nella gallery un lavoro di restyling completato lo scorso anno dallo studio su un appartamento a Roma, nel quartiere Parioli.

(FN)

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