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01 Marzo 2023

Monitoraggio affidamenti. 87 procedure osservate dall’OAR nel 2022: richiesta rettifica per 1 su 10

Un centinaio di procedure monitorate nell’ultimo anno riguardanti le criticità presenti in bandi e gare di affidamento a Roma e provincia. Con un focus specifico sul mancato rispetto della competenza degli architetti su determinati interventi edili e, in primis – tra questi – le opere che abbiano ad oggetto edifici di interesse storico-artistico: è in questi casi, circa uno su dieci, che si passa all’azione – ovvero la richiesta di rettifica della procedura – ottenendo quasi sempre un risultato concreto.

Si tratta di un riscontro sintetico dell’attività svolta dall’OAR nell’ultimo anno sul fronte della sorveglianza sulle procedure di affidamento degli incarichi professionali (normalmente su edifici pubblici ma, in casi significativi, anche di committenza privata): un’azione di monitoraggio, valutazione e segnalazione a difesa delle prerogative dell’architetto che rientra tra le competenze dell’Ordine a tutela degli iscritti.

In dettaglio, solo nel 2022 sono state segnalate 87 procedure di competenza OAR (info e dati forniti da Flavio Vitale, delegato dell’Ordine in materia): di queste, 9 comprendevano fra le criticità presenti il mancato rispetto dell’esclusiva competenza degli architetti (si veda sotto) e sono quindi state impugnate dall’Ordine di Roma, con richiesta di rettifica, ottenuta in quasi tutti i casi.

L’orientamento strategico dell’OAR è, infatti, di intervenire su criticità di livello alto, laddove ci siano elementi certi da contestare all’amministrazione banditrice. Uno dei punti critici più rilevanti e a cui è dedicata attenzione particolare, è rappresentato dal mancato rispetto dell’esclusiva competenza degli architetti su interventi che abbiano oggetto edifici di interesse storico-artistico come previsto dall’articolo 52 del R.D. 2537/1925 «Approvazione del regolamento per le professioni d’ingegnere e di architetto» (che precisa: «le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici contemplati dalla L. 20 giugno 1909, n. 364, per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto»).

In generale, l’attività di sorveglianza circa le procedure di affidamento degli incarichi professionali rientra da sempre fra le competenze degli Ordini territoriali. A partire dal 2001 l’OAR aveva istituito una Commissione Concorsi e Gare  – con lo specifico scopo di esaminare i bandi di competenza territoriale -, poi allargata alla partecipazione di un rappresentante dell’Ordine degli Ingegneri e integrata nell’Area Concorsi dell’OAR, al fine di promuovere lo strumento del concorso di architettura. Nel 2017 il Cnappc ha istituto l’Osservatorio Nazionale Servizi Architettura ed Ingegneria (Onsai) che, tramite il supporto tecnico del Cresme, svolge un’attività di monitoraggio sulle procedure di affidamento estesa a tutto il territorio nazionale e di segnalazione ai vari Ordini competenti per la valutazione di eventuali interventi.

Le segnalazioni effettuate dall’Onsai riguardano differenti livelli di criticità riscontrate nei bandi esaminati, la cui valutazione finale è demandata all’Ordine territoriale competente e, nello specifico di Roma e provincia, all’OAR. Spesso tali criticità (con l’Onsai che individua una scala di cinque livelli di criticità, indicati da diverse colorazioni) sono costituite da ipotesi di dubbia interpretazione normativa. (FN)

di Francesco Nariello
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