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Ambiente
08 Giugno 2020

Ambiente: un archivio green open data per il verde pubblico sostenibile

Nuove soluzioni per città più verdi e sostenibili. Rientra in questo schema Anthosart Green Tool, strumento open data sviluppato da Enea e Forum Plinianum onlus per conoscere le piante e progettare aree verdi ottimizzando consumi di acqua, costi, tutelando la biodiversità.

Si tratta, in sostanza, di una sorta di archivi green, inserito dal ministero dell’Ambiente tra gli strumenti in grado di supportare pubbliche amministrazioni e operatori impegnati nella gestione del verde pubblico, a rispettare i nuovi Criteri ambientali minimi (Cam), adottati con l’obiettivo di individuare soluzioni, prodotti e servizi ottimali sotto il profilo ambientale, lungo tutto il ciclo di vita, anche in base a disponibilità di mercato.

Realizzato nell’ambito del progetto Anthosart, finanziato dal Miur, lo strumento è dedicato alle oltre 7.000 specie della flora d’Italia e al loro valore culturale ed etnobotanico e consente di scegliere tra 1.400 specie vegetali annuali o perenni.

In particolare, selezionando alcuni parametri (area geografica, altitudine, tipo di infrastruttura da realizzare, livello di luminosità, umidità e salinità del terreno) è possibile accedere alle informazioni sulle specie della flora spontanea d’Italia adeguate alle caratteristiche estetiche, fisionomiche, ecologiche, edafiche (relative al suolo) e climatiche del luogo in cui si intende introdurre le piante. È inoltre previsto l’accesso a fotografie, schede botaniche, approfondimenti culturali, consigli pratici e link utili con riferimenti a gastronomia, arte, letteratura e folklore.

Lo strumento – consultabile gratuitamente tramite pc, smartphone e tablet – consentirà, si legge in una nota di Enea, «anche a vivaisti, progettisti e cittadini, di ottimizzare i costi di gestione del verde e di ridurre i consumi idrici, una voce di spesa che ogni anno in Italia supera i 190 milioni di euro». Anthosart Green Tool, inoltre, «facilita l’individuazione di criteri per la corretta scelta delle specie vegetali, preservando la biodiversità dal rischio di introdurre specie ‘aliene’ che possono provocare danni».

Per saperne di più: LINK

(FN)

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