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Architettura
09 Dicembre 2021

Focus Accessibilità. Daniela Orlandi: «Un riconoscimento ufficiale per i disability manager»

di Redazione OAR

Favorire una diffusione crescente di figure come il Disability o Accessibility manager, sia nel pubblico che nel privato, e garantire un riconoscimento ufficiale del loro ruolo. È l’appello lanciato da Daniela Orlandi, architetta componente dell’Osservatorio Accessibilità – Universal Design dell’OAR e autrice, tra l’altro, del testo «barriere architettoniche – legislazione tecnica».

Ma cosa fa, precisamente, un delegato per l’accessibilità? «È la persona – spiega Orlandi, nel video inviato all’OAR nell’ambito del «Focus Accessibilità» (in fondo la «video pillola», qui per saperne di più: LINK) – che si occupa di coordinare politiche per accessibilità e inclusione in relazione a persone con disabilità, sia in una città che in un contesto lavorativo». Nel primo caso, dovrà «coordinare le politiche per accessibilità» dell’amministrazione competente, mentre in un ambito lavorativo, il suo compito primario è di «favorire l’inserimento delle risorse con disabilità in una determinata azienda a partire proprio dall’abbattimento delle barriere architettoniche».

In Italia, prosegue la componente dell’Osservatorio OAR – «sono alcuni anni che queste figure sono operative, anche se non c’è un loro inquadramento legislativo specifico e neanche una formazione codificata e riconosciuta a livello nazionale». Dal 2009 ad oggi, però, sono state portate avanti, e in diversi casi sono in corso, esperienze interessanti. «Sin dal 2010, ad esempio, è stato istituito dall’Università Cattolica di Milano un master su Disability manager e mondo del lavoro. L’anno dopo, nel 2011, si è costituita la Sidima (Società Italiana Disability Manager). Successivamente sono stati varati dei documenti, anche legislativi, in cui è stata raccomandata l’istituzione di questa figura come facilitatore nei contesti lavorativi. E ancora: Regione Lombardia ha riconosciuto ufficialmente questo ruolo, con sue competenze specifiche. E nelle città ci sono Disability manager a Genova, Alessandria, Treviso, esiste un delegato per l’accessibilità a Milano e abbiamo avuto una figura analoga a Roma. Tuttavia, manca un coordinamento nazionale su questa figura, un suo inquadramento e riconoscimento ufficiale».

L’auspicio, quindi – conclude Orlandi – «è che si acquisisca maggiore consapevolezza dell’importanza del ruolo dei Disability/Accessibility manager. Un primo passo è stato fatto lo scorso maggio, con l’approvazione di una «mozione parlamentare che impegna il Governo, tra l’altro, a promuovere tali figure. (FN)

di Francesco Nariello

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