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Architettura
30 Marzo 2022

Fogli di Architettura: i disegni di Conrad-Bercah in mostra all’Acquario

Una serie di 54 disegni di Paolo Conrad-Bercah in cui l’autore offre una «testimonianza personale sul mistero estetico della forma di architettura attraverso una partita a scacchi con il tempo». Si presenta così la mostra «Fogli di Architettura – Il tempo estetico di Roma», inaugurata alla Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti, 47) lo scorso 28 marzo, in occasione del convegno «Roma e l’immaginario», momento di discussione sulla Capitale stimolato da alcuni «frammenti di pensiero» sulla città raccolti dallo stesso architetto, direttore dell’ufficio di progettazione architettonica c-b-a, attivo dal 2005 con una pluralità di progetti sviluppati a livello europeo.

La mostra – che sarà visitabile fino al prossimo 15 aprile – raccoglie, in particolare, i disegni realizzati da Conrad-Bercah sulle pagine de Il Foglio Quotidiano, ordinati in due diverse raccolte di 27 opere cadauna ed esposti nelle nicchie dell’Acquario Romano, che formano altrettanti «atlanti di idee estetiche atemporali rivelatesi all’autore durante due diversi soggiorni a Roma» avvenuti durante la pandemia da Covid19. Nei disegni – si legge nella presentazione della mostra – è riflessa la condizione di ‘apolide’ dell’autore che ha lavorato in diverse capitali dell’Occidentale, da Boston e New York, a Roma e Milano, fino a Berlino: Conrad-Bercah li ritiene utili «per ricominciare ad orientarsi in un’epoca che ha messo in discussione il concetto di forma di architettura come disciplina estetica devota a gratificare la vita degli abitanti del pianeta. Essi rappresentano uno strumento di ricerca e un insieme di appunti su modi di vita e città, stimolati sia da progetti d’architettura che da viaggi di studio», come succede – ad esempio – nella serie di disegni l’Anti- città, che nel 2021 ha vinto il Premio «Città come cultura» del Maxxi e della Triennale di Milano.

Qui una presentazione della mostra

«Per formazione e per deformazione professionale – scrive Conrad-Bercah nelle osservazioni preliminari del catalogo che accompagna la mostra – sono solo capace di pensare come un architetto. Per questo motivo disegno a mano libera. Lo faccio per intercettare quelle immagini di pensiero che non sono ancora diventate ostaggio della ossessione corrente per il presente e il futuro. Ovvero quelle ossessioni imposte dalla tecnologia digitale che vogliono cancellare il fatto che, se vogliamo dire le cose come stanno, esiste solo il passato. Esiste solo il passato quando pensiamo, quando sogniamo, quando realizziamo di aver percepito qualcosa attraverso un senso. O anche, per gente come Marcel Proust, una Madeleine».

Il convegno che ha inaugurato la mostra – e che ha contato sul coordinamento scientifico del vicepresidente OAR, Francesco Aymonino – ha rappresentato un momento di discussione su Roma stimolato dai disegni, «frammenti di pensiero», di Conrad-Bercah volti a offrire una testimonianza personale sul ruolo della memoria involontaria di Roma «nel generare il mistero della forma di architettura». Ha rappresentato, quindi, un ulteriore tappe delle riflessioni sviluppate e proposte dalla Casa dell’Architettura sulla Città, avviate in occasione dell’anniversario dei 150 anni dall’istituzione di Roma Capitale.

All’evento, oltre allo stesso Conrad-Bercah, hanno partecipato – tra gli altri – Sandro Bonvissuto, Marco LodoliValerio Paolo Mosco, Lorenzo Pavolini, Franco Purini, offrendo testimonianze personali sul rapporto particolare che intrattengono, attraverso la loro opera, con Roma e il suo immaginario. (FN)

di Francesco Nariello

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