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19 Aprile 2024

Mirabilia Urbis, l’OAR chiama a raccolta gli iscritti per stimolare visioni e progettualità sul futuro di Roma

L'OAR lancia una call per esplorare visioni e progettualità degli architetti iscritti all'Ordine, che andranno ad alimentare il dibattito in occasione dell'incontro pubblico (24 maggio) “Mirabilia Urbis. Consulta per Roma”. Per candidarsi c'è tempo fino al 9 maggio

Nel quadro delle tante iniziative che hanno puntato a indagare le trasformazioni del contemporaneo e a stimolare riflessioni sul futuro della Città Eterna, l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia lancia una call rivolta agli iscritti, con l’intento di costruire un tavolo di lavoro permanente di riflessione sulla Capitale.

Per approfondire i cambiamenti in atto, la call for paper intende esplorare visioni e progettualità degli architetti iscritti all’Ordine, che andranno ad alimentare il dibattito in occasione dell’incontro pubblico “Mirabilia Urbis. Consulta per Roma”, programmato per il prossimo 24 maggio alla Casa dell’Architettura. Sotto il cono di luce vi saranno quattro temi specifici: “Morfologie, paesaggi, arcipelago urbano“, “Abitare Roma“, “Storia, archeologia e Novecento“, “Spazi pubblici e rituali urbani“.

Architettura, morfologia, arcipelago urbano, abitare contemporaneo, storia, archeologia e Novecento, spazio pubblico, saranno, dunque, al centro dell’attenzione con l’intento di valorizzare le visioni e le meraviglie che rendono Roma la capitale del mondo. Le attività proposte si inseriscono e vengono condivise nella più ampia discussione che sta generando l’Amministrazione Capitolina: il Laboratorio Roma050, lo spazio di discussione e dialogo sul futuro della città, e l’Urban Center metropolitano che punterà a raccogliere e raccontare i processi di trasformazione della città metropolitana, nonché a promuovere la diffusione della cultura urbana favorendo la partecipazione attiva.

La call intende raccogliere proposte, riflessioni, racconti e progetti.
Per partecipare è necessario inviare il contributo all’indirizzo email: protocollo@architettiroma.it entro le ore 23:59 di giovedì 9 maggio 2024.

Le quattro aree tematiche

1 | Morfologie, paesaggi, arcipelago urbano

Il primo tema intende favorire un dibattito critico volto a indagare le nozioni di morfologia, paesaggio urbano e città-arcipelago. La moltitudine e l’eterogeneità dei paesaggi che compongono la Città Eterna, dalla periferia al centro archeologico, rappresentano una chiave di lettura indispensabile per riflettere sulla Capitale di domani. La complessità morfologica di Roma fa pensare a un arcipelago fatto di “quartieri-isola”, da analizzare e riconnettere, ricucendo le fratture tra le “isole”, creando dimensioni progettuali sostenibili, rigenerando i frammenti urbani e costruendo reti ecologiche capaci di disegnare nuovi paesaggi e rivitalizzare l’intero sistema urbano. Il paesaggio naturale, inoltre, nel suo rapporto indissolubile con lo spazio costruito e con gli spazi vuoti, diventa importante per la transizione ecologica, la sostenibilità ambientale e la cura della città, per prefigurare un “mare verde” capace di sanare le fratture urbane di Roma.

2 | Abitare Roma

Il secondo tema è incentrato sull’abitare, sull’emergenza abitativa e sul “diritto all’abitare”, volendo promuovere una lettura critica dell’attuale condizione dell’edilizia residenziale pubblica e privata della città. Come rivitalizzare gli edifici dell’edilizia economica e popolare del ‘900? Come dare nuove abitazioni a chi non ha una casa? Come rigenerare quartieri residenziali della Capitale? Come costruire nuove abitazioni? Attraverso una riflessione critica la “casa” viene analizzata sia come spazio domestico, osservandone le modificazioni storiche, le evoluzioni e le nuove necessità, sia come patrimonio identitario esistente all’interno del tessuto urbano. Viene stimato in circa 70.000 nuove abitazioni il fabbisogno edilizio della Capitale. Dunque le riflessioni saranno incentrate, non solo sulle problematiche legate alla gentrificazione e alla “turistificazione”, ma anche sulle nuove dimensioni dell’abitare, sull’abitare collettivo, per contribuire a costruire il futuro urbano di Roma.

3 | Storia, archeologia e Novecento

Il terzo tema si propone di indagare criticamente Roma come palinsesto storico urbano, come risultante di una moltitudine di paesaggi che si sono stratificati nel tempo, ciascuno dei quali è rappresentativo e allo stesso tempo indispensabile per comprendere l’immagine attuale della città. Risulta quindi necessario non solo studiare le epoche storiche che si sono succedute nella costruzione della Città Eterna, ma anche accogliere le modificazioni, le sovrascritture e gli innesti senza “tradire” la morfologia urbana. La tutela è, dunque, intesa non solo nell’accezione di conservazione, ma si arricchisce del significato profondo di valorizzazione, offrendo un racconto attuale dell’immenso patrimonio di Roma.

4 | Spazi pubblici e rituali urbani

Il quarto tema propone di indagare lo spazio pubblico in chiave inedita, attraverso processi di “modificazione” e sperimentazione volti a proporre nuovi rituali urbani anche attraverso nuove dinamiche di trasformazione temporanee e istantanee. In questo senso, il quotidiano utilizzo di alcuni spazi viene rivisto in maniera originale attraverso dispositivi di interazione sociale o di riconfigurazione temporanea dello spazio stesso. Le operazioni, spesso di tipo informale e temporaneo, sono volte a prefigurare scenari possibili e a interrogare cittadini e amministrazione pubblica sull’utilizzo e sulle inespresse potenzialità di uno spazio urbano specifico, rivendicando il principio di “diritto alla città” teorizzato da Henri Lefebvre nel 1968. Allestimenti pop-up o happening mostrano uno spazio urbano in maniera del tutto innovativa, potendo fungere da nuclei attivatori di un processo di appropriazione e riqualificazione dal basso.

di Mariagrazia Barletta

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