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08 Marzo 2023

Giubileo 2025: dal Dl Pnrr-ter misure ad hoc per Città dello sport, San Giovanni e piazza dei Cinquecento

Oltre a revisionare il sistema della governance del Pnrr e a rafforzare la capacità amministrativa dei soggetti che attuano i relativi investimenti, oltre a semplificare alcune procedure, anche per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (si veda l’approfondimento dello scorso 28 febbraio), il decreto Pnrr 3 (Dl 13 del 2023) agisce sulle procedure di alcune opere previste per il Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025, nonché dal programma Caput Mundi-Next Generation Eu.

Roma dovrà farsi trovare pronta per le celebrazioni che richiameranno decine di milioni di pellegrini. In tutto il Piano Giubileo prevede 87 interventi – dei quali 32 progetti di riqualificazione e valorizzazione, altri 23 relativi ad accessibilità e mobilità, 8 dedicati al capitolo accoglienza e partecipazione e 24 per ambiente e territorio – per 1,8 miliardi di risorse complessive (di cui 1 miliardo di fondi giubilari), alle quali si aggiungono ulteriori 500 milioni di euro che riguardano invece i 335 interventi già definiti con fondi Pnrr per la realizzazione del piano “Caput Mundi”.

Il testo del Dl Pnrr 3 ora all’esame del Senato per la conversione in legge.

Misure per la Città dello Sport a Tor Vergata

La prima opera su cui interviene Dl Pnrr 3 (articolo 31) è la Città dello Sport a Tor Vergata. Da simbolo delle opere incompiute, le “Vele” di Calatrava dovranno ospitare le celebrazioni del Giubileo 2025. Per questo dovranno essere portati a termine interventi che riguardano il Palanuoto, il Palasport e gli spazi esterni. Il decreto affida all’Agenzia del Demanio il ruolo di stazione appaltante, consentendole, al contempo, di poter ricorrere alla procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando per l’affidamento, sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, della progettazione ed esecuzione. Una possibilità accordata per portare a conclusione precise opere elencate nel Dl stesso.

Si tratta degli interventi da realizzare nella Città dello sport per: l’arresto del degrado, la messa in sicurezza delle aree, il completamento del Palasport per destinarlo ad arena scoperta, il superamento delle barriere architettoniche, l’installazione di servizi igienici, la regimentazione delle acque meteoriche, la realizzazione di un’area verde per l’accoglienza dei fedeli. È compresa in tale elenco anche ogni altra attività necessaria per ottenere il collaudo statico dell’opera realizzata. La procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando è consentita anche per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura e di altri servizi tecnici, di cui l’Agenzia del Demanio si servirà per realizzare gli interventi citati.

L’Agenzia del Demanio, per gli interventi elencati e anche per lavori di completamento del sito della Città dello Sport, può far ricorso allo stesso iter accelerato previsto (art. 16-bis del Dl 146 del 2021) per la rifunzionalizzazione di immobili destinati a soddisfare esigenze logistiche delle amministrazioni statali. Iter che prevede, in particolare, semplificazioni per l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, che passa per una conferenza di servizi semplificata, e una riduzione dei termini per i procedimenti in materia ambientale e paesaggistico-culturale.

San Giovanni in Laterano, Piazze Risorgimento, dei Cinquecento, sottovia Piazza Pia e armamento ferroviario Metro A: conferenza di servizi in 30 giorni con meccanismi per il superamento di dissensi anche statali

Le disposizioni del Dl Pnrr 3 riguardano anche altri interventi da realizzare per il Giubileo 2025, quali: il sottovia di Piazza Pia, la riqualificazione di piazza Risorgimento, dello spazio antistante alla basilica di San Giovanni, di Piazza dei Cinquecento e il rinnovo dell’armamento ferroviario della tratta Ottaviano-Battistini della Metro A. Per queste opere, il Dl Pnrr 3 interviene sulla disciplina della conferenza dei servizi decisoria. In particolare, ai fini dell’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera, il soggetto attuatore convoca una conferenza di servizi in forma semplificata e in modalità asincrona, alla quale partecipano tutte le amministrazioni interessate, comprese quelle preposte alla tutela ambientale, del patrimonio culturale, del paesaggio e della salute.

Nel corso della conferenza di servizi è acquisita e valutata la verifica preventiva dell’interesse archeologico, se prevista. La conferenza, inoltre, deve concludersi in 30 giorni, prorogabili, una sola volta e per non più di 10 giorni, su richiesta motivata delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o alla tutela della salute e della pubblica incolumità dei cittadini. Si considera acquisito l’assenso delle amministrazioni che non si sono espresse nel termine di conclusione della conferenza, di quelle assenti o che abbiano espresso un dissenso non motivato o riferito a questioni che non costituiscono oggetto della conferenza. La determinazione conclusiva della conferenza di servizi approva il progetto e consente la realizzazione di tutte le opere e attività in esso previste.

Inoltre, le determinazioni di dissenso, comprese quelle rese dalle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali, o alla tutela della salute dei cittadini, non possono limitarsi a esprimere contrarietà alla realizzazione delle opere, ma devono, tenuto conto delle circostanze del caso concreto, indicare le prescrizioni e le misure mitigatrici che rendono compatibile l’opera, quantificandone i relativi costi.

Si prevede, inoltre, anche un meccanismo per superare eventuali dinieghi o dissensi da parte di un organo statale. In questi casi, il commissario straordinario per il Giubileo, ossia il sindaco Roberto Gualtieri, può rivolgersi al Presidente del Consiglio dei ministri affinché sottoponga, entro i successivi cinque giorni, la questione all’esame del Consiglio dei ministri per le conseguenti determinazioni.

Infine, la verifica della progettazione, sempre relativamente alle opere citate, accerterà la conformità del progetto alle prescrizioni eventualmente impartite dalle amministrazioni competenti prima dell’avvio della fase di affidamento e, in caso di esito positivo, produrrà gli stessi effetti degli adempimenti e dell’autorizzazione previsti dagli articoli 93, 94 e 94–bis del Tu Edilizia, che disciplinano, rispettivamente, la denuncia dei lavori e la presentazione dei progetti di costruzioni in zone sismiche, l’autorizzazione per l’inizio dei lavori, e la definizione degli interventi strutturali in zone sismiche. I progetti, corredati dall’attestazione dell’avvenuta positiva verifica, sono depositati, ai soli fini informativi e con modalità telematica, presso l’archivio informatico nazionale delle opere pubbliche-Ainop.

Ai fini dell’affidamento dei lavori, la selezione degli operatori economici avviene con procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara.

di Mariagrazia Barletta

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