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17 Novembre 2020

A 13 anni dalla sua adozione la Consulta annulla il PTPR del Lazio

Dopo anni ed anni di revisioni, annullato il Piano Territoriale Paesistico del Lazio che era stato approvato ad agosto 2019.

La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 240 depositata il 17 novembre 2020, ha motivato la decisione con il mancato coinvolgimento del MIBACT, a garanzia di un continuo e costante confronto tra Stato e Regioni per assicurare una tutela unitaria del paesaggio.

Un errore procedurale dunque, in quanto non spettava alla Regione Lazio e, per essa al Consiglio Regionale, approvare la deliberazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) del 2 agosto 2019, che nasconde però un problema di fondo violando i principi di condivisione della tutela del paesaggio.

Si teme oggi l’incertezza della normativa del territorio che ne garantirebbe la conservazione e lo sviluppo in maniera armonica.

La Regione Lazio annuncia che, nel frattempo, la Giunta regionale e il Ministero hanno già raggiunto un nuovo accordo sul Ptpr, che è stato sottoscritto lo scorso luglio ed è già stato inviato all’esame del Consiglio.

Il PTPR del Lazio, redatto secondo la L.R. 24/1998, è stato adottato nel 2007, per poi essere depositato presso Comuni e Provincie per ricevere osservazioni. Dopo numerose varianti ed integrazioni, una volta approvato nel 2019, è andato a sostituire i vari Piani Territoriali Paesistici (PTP) ad eccezione del “Piano Valle della Caffarella, Appia antica e Acquedotti”, costituendo così uno strumento di pianificazione organico per tutta la Regione.

Sentenza della Consulta

(GV)

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