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22 Luglio 2025

Figura unica dell’architetto: la proposta dell’OAR per ripensare l’ordinamento professionale

Presentato alla Casa dell’Architettura il testo di revisione del DPR 328/01 elaborata dalla Commissione Competenze dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia - Verso la valorizzazione delle figure professionali di architetto, pianificatore, paesaggista, conservatore. architetto iunior e pianificatore iunior - Un nuovo assetto per competenze, formazione e riconoscibilità della professione

Una proposta aperta, un primo passo concreto per avviare un dibattito nazionale sulla riforma della professione e sulla necessità di un aggiornamento normativo coerente con i cambiamenti avvenuti negli ultimi venticinque anni. Uno strumento operativo a disposizione degli ordini, delle associazioni, del mondo accademico e del legislatore. Non solo per semplificare l’impianto regolatorio, ma per rafforzare la centralità culturale, tecnica e sociale dellarchitettura in una fase storica in cui la qualità del progetto è chiamata a rispondere alle grandi sfide del nostro tempo: transizione ecologica, rigenerazione urbana, coesione territoriale, innovazione tecnologica, inclusione sociale.

È in questo quadro che nasce la proposta di revisione del DPR 328/01 elaborata dalla Commissione Competenze dellOAR presentata ufficialmente lunedì 14 luglio 2025, alla Casa dell’Architettura,  nel corso del convegno «La figura unica dellarchitetto. La proposta di modifica del DPR 328/01 dellOrdine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia», con il coordinamento scientifico del presidente OAR, Alessandro Panci, occasione di confronto e condivisione – che dà seguito, in modo concreto, alle riflessioni avviate nel corso del primo evento «L’Architetto in evoluzione» realizzato nel settembre 2023 – verso un percorso condiviso di modifica della normativa vigente con i rappresentanti del sistema ordinistico e delle associazioni di categoria.

Al centro della proposta c’è l’idea del ritorno alla figura unica dell’Architetto, valorizzando tutte le figure professionali del Pianificatore, del Paesaggista e del Conservatore. Una semplificazione non solo terminologica, ma anche funzionale, che intende dare valore alle diverse competenze professionali in grado di operare a tutte le scale della trasformazione territoriale. Restituendo agli Ordini professionali il ruolo che gli compete, a partire dalla valutazione di requisiti e competenze acquisiti durante lo svolgimento della professione e del percorso formativo intrapreso, fino a una funzione «certificativa» in caso di partecipazione a gare e concorsi pubblici. 

I contenuti della proposta dell’OAR: una figura unitaria, più forte e riconoscibile

La proposta dell’OAR – messa a punto dalla Commissione Competenze OAR formata da:  Alessandro Panci (coordinatore), Barbara Sichel, Flavio Trinca, Marcella Blasi, Luisa Mutti, Maria Costanza Pierdominici, Riccardo Leone, Marco Iacovissi – parte da una constatazione: l’attuale configurazione normativa introdotta con il DPR 328/2001, che ha determinato la frammentazione delle competenze professionali e delle denominazioni (architetto, pianificatore, paesaggista, conservatore), ha creato più confusione che chiarezza, soprattutto verso l’esterno.

Il testo elaborato – che intende costituire un punto di partenza per un confronto nazionale – punta dunque a riunificare le diverse specializzazioni allinterno della figura professionale dellArchitetto, considerandole come ambiti di competenza piuttosto che come identità distinte. Allo stesso tempo, il documento riconosce il valore delle specializzazioni e propone di potenziarle nell’ambito della formazione universitaria e post-laurea, ma evitando che si trasformino in compartimenti stagni o in limiti all’accesso al lavoro. In questo senso, la figura unica dell’architetto sarà in grado di dialogare con committenze, pubblica amministrazione, imprese e cittadinanza in modo più efficace e trasparente. Particolare attenzione è stata posta sugli articoli 15-16-17-18 del Dpr 328/2001 pertinenza della professione di Architetti, Pianificatore Territoriale, Paesaggista e Conservatore, Architetto iunior, Pianificatore iunior: su questi specifici articoli si basa la proposta dell’Ordine di Roma e Provincia.

Scarica qui il documento esplicativo elaborato dalla Commissione Competenze OAR

Il convegno: confronto aperto e prospettive condivise

Il convegno si è articolato in un pomeriggio denso di interventi, in cui – nella diversità delle posizioni e dei punti di vista – è emersa la volontà di dialogare e portare avanti il percorso di riforma ampio e condiviso lanciato dalla proposta presentata dall’OAR. Ad aprire i lavori  sono stati saluti istituzionali di Alessandro Panci, presidente OAR e coordinatore scientifico dell’iniziativa, e di Alessandro Palombi, componente della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. 

«Dovremmo iniziare a riflettere in modo più strutturato – ha detto Alessandro Panci, introducendo i temi chiave della giornata – sulla funzione dellAlbo professionale, sul motivo per cui gli Ordini detengono un Albo, che esiste a tutela del cittadino, per garantire che i professionisti iscritti siano realmente in grado e capaci di esercitare le competenze necessarie. Potremmo iniziare a ragionare su un percorso condiviso, basato su una formazione comune che tutti affrontiamo, e che si arricchisce nel tempo attraverso processi di specializzazione. La richiesta formale che stiamo avanzando è la modifica del DPR 328/2001, con una revisione che tenga conto del ruolo storico e attuale dellarchitetto, in tutte le sue declinazioni, e che riconosca il valore e l’importanza delle attività svolte da tutti i nostri colleghi nei diversi ambiti, dando loro un reale riconoscimento professionale».  La figura dell’architetto, nella sua pienezza – ha poi aggiunto – «incarna in sé tutte le specializzazioni. Questo ci impone una riflessione profonda. È proprio su questo che stiamo lavorando con la Commissione, confrontandoci con tutti i soggetti oggi presenti. Il confronto non è concluso, ma è in corso, e ha già prodotto passi avanti significativi».

Qui l’introduzione integrale di Alessandro Panci

«Nella proposta presentata dall’Ordine degli Architetti di Roma – ha detto Alessandro Palombi – ho colto una grande opportunità: quella di valorizzare e arricchire le competenze, riconoscendo al tempo stesso le differenze esistenti tra le varie professionalità. Questo approccio consente di far emergere, in modo più equo e chiaro, le specifiche capacità che ciascuno porta con sé nell’esercizio della propria professione. E proprio su questo – sulle competenze – si dovrebbe fondare la vera differenziazione. Ho apprezzato molto, sin dall’introduzione – ha poi rimarcato – , una critica legittima e che condivido pienamente: quella rivolta a certi criteri oggi adottati – purtroppo ancora troppo spesso – dalla pubblica amministrazione per la selezione dei professionisti: penso, ad esempio, al parametro del fatturato». Palombi ha concluso ribadendo la propria disponibilità «a trasferire nelle sedi istituzionali le riflessioni emerse, lavorando affinché si possano tradurre in norme e atti concreti».

Qui l’intervento di Alessandro Palombi

I prossimi passi e un primo confronto tra professionisti e associazioni

La proposta di modifica del Dpr 328/2001 è stata illustrata dai componenti della Commissione Competenze OAR, nel panel al quale hanno partecipato Barbara Sichel, Flavio Trinca, Luisa Mutti, Marcella Blasi, Maria Costanza Pierdominici e Riccardo Leone, tracciando le linee guida del documento.

A sottolineare come il testo, pur nella sua natura di proposta iniziale, abbia trovato condivisione trasversale nel mondo professionale è Riccardo Leone, ricordando anche i prossimi passi: «Entro fine anno a detto, ci sarà il recepimento delle osservazioni delle associazioni di settore, tra cui i sindacati, e degli elementi emersi dal fondamentale confronto con le Università. Dopo queste fasi la bozza di riforma diventerà definitiva e sarà trasmessa agli organi competenti come proposta di modifica della normativa in vigore».

Qui la video intervista a Riccardo Leone

Due le tavole rotonde di approfondimento che hanno caratterizzato il convengo. La prima, dedicata al confronto e alla condivisione con le principali associazioni di categoria per discutere criticità e prospettive legate all’attuale impianto normativo e alla riforma proposta, alla quale hanno partecipato – con la moderazione di Flavio Trinca – in presenza Stefano Salvi (ALA Associati), Giuseppe Binaccioni (ArchSIND) e Paolo Coppola (INARSIND) e da remoto Chiara Panigatta (ASSURB) e Andrea Cassone (AIAPP).

A seguire le video considerazioni di alcuni dei partecipanti

Giuseppe Binaccioni (ArchSIND)

Paolo Coppola (INARSIND)

Stefano Salvi (ALA Associati)

La seconda ha coinvolto il sistema ordinistico, con gli interventi di Aniello Tirelli, consigliere delegato dell’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e provincia, in presenza, e da remoto di Roberto Saleri, consigliere delegato dell’Ordine degli Architetti PPC di Brescia e provincia, moderati da Maria Costanza Pierdominici: una testimonianza del dialogo interno alla categoria sullevoluzione della professione e sulle opportunità offerte da una riforma condivisa.

Qui la video intervista a Aniello Tirelli

Un brano dell’intervento di Roberto Saleri

Lo sguardo internazionale, infine, è stato affidato a Markus Hedorfer, presidente del ECTP –CEU European Council of Spatial Planners (Consiglio Europeo dei Pianificatori Territoriali) – in dialogo con Riccardo Leoni – che ha offerto un confronto con i modelli ordinistici e formativi di altri Paesi europei, sottolineando la necessità di una maggiore coerenza anche sul piano comunitario e annunciando la predisposizione di una «bozza – che potrebbe essere pronta tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2026, per una direttiva europea sulla qualità dei servizi professionali nell’ambiente costruito e naturale, condivisa da una decina di associazioni professionali coinvolte in pianificazione, conservazione e tutela del territorio». 

La giornata si è chiuso con una spazio dedicato alle domande dal pubblico in sala che ha confermato l’interesse per un tema cruciale per il futuro della professione. (FN)

di Francesco Nariello

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