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13 Giugno 2023

Innovare sempre: Ai cent’anni di professione si punta sull’innovazione e l’internazionalizzazione

“Un evento per festeggiare la professione dell’architetto riconosciuta da cento anni attraverso gli Ordini, ma ricordiamo che gli architetti sono sempre esistiti così come gli inventori”.

Così Paolo Anzuini | Chief Technology Officer OAR e Consigliere Ordine Architetti PPC Roma con delega all’Internazionalizzazione ed ai Giovani commenta la giornata Il Ruolo sociale dei professionisti del 14 giugno che, tra l’altro, punterà sulla promozione dei marchi e dei brevetti, nell’ottica di innovazione continua.

L’OAR ha infatti deciso di costruire il primo incubatore internazionale di startup ad impatto sociale/ambientale “verticale” su architettura e design.

Un’opportunità per i progettisti finora poco sfruttata in Italia, nonostante sia invece un settore su cui puntare.

Era il 1421 quando Brunelleschi vede riconosciuta su carta un’invenzione, attestandosi come il primo inventore della storia. L’oggetto del suo genio? Una chiatta per il sollevamento dei materiali attraverso un sistema di pesi e contrappesi per il trasporto da una sponda all’altra dell’Arno. Le signorie di Firenze riscontrano così un valore in un bene immateriale, come poi è successo anche per la cupola di Santa Maria del Fiore.

Tra gli architetti – inventori viventi si annoverano nomi di rilievo, da Jean Nouvel a Renzo Piano, da Norman Foster a Santiago Calatrava.

“Per depositare un brevetto italiano, con rapporto di ricerca europeo e validità di quattro anni, bastano 50 euro (il resto delle spese sono a carico dello Stato), oltre a firma digitale e pec fornite direttamente dall’Ordine. È una procedura che può rendere tanto – racconta Anzuini – L’anno scorso è stata presentata una proposta interparlamentare per istituire la Giornata Nazionale degli Inventori e dei beni immateriali per dare merito all’eccentricità che si riscontra in un architetto che inventa”.

La valorizzazione delle idee, dunque, passa per i brevetti, che consentono di acquisire vantaggi a livello internazionale dall’acquisizione del titolo di inventore qualificato e delle start up ad impatto sociale ed innovativo.

Durante la giornata Il Ruolo sociale dei professionisti,dedicata al confronto con le altre categorie professionali, nella sessione Innovare sempre, verranno presentati due brevetti particolarmente interessanti.

La Luce di Platone, ideata da Oscar Santilli (come suoi furono i dissuasori negli anni Novanta), è un’invenzione per la protezione delle opere d’arte derivante dall’illuminazione durante l’esposizione in pubblico. Si tratta di limitare l’assorbimento della luce da parte delle opere, favorendo la luce che essa sa riflettere e che non è dannosa. Tecnicamente si proietta un’impronta con la forma e i colori dell’opera stessa.

Le Coperture policrome fotovoltaiche prendono ispirazione dai tetti delle chiese del Nord Europa per miscelare i moduli fotovoltaici sulle coperture dei tetti nei centri storici tutelati. L’idea brevettata prevede la realizzazione di copertura con tegole tradizionali alternate a tegole fotovoltaiche secondo diverse texture. Oltre a superare le prescrizioni degli organi di tutela dei centri storici contrari ai pannelli fotovoltaici e quindi ad ovviare la restrizione normativa (elemento non brevettabile per via dell’identità internazionale del brevetto), l’invenzione si fonda sulla facile manutenzione visto che è consentito un camminamento sulla continuità dei coppi, sulla dissipazione del calore data dall’alternanza di coppi tradizionali e non, dalla rapidità di esecuzione e dal peso contenuto a beneficio della struttura della copertura.

Gli inventori hanno una capacità inventiva sei volte superiore rispetto a chi non lo esercita questa abilità. Importante è far comprendere in primis agli architetti quali siano i benefici e gli strumenti di questo tipo di attività, perché siano un valore aggiunto nella professione.

“Nel contempo, è sempre più importante riuscire a comunicare, in primis agli architetti, i vantaggi e gli strumenti per valorizzare questo tipo di attività, che può rappresentare un’opportunità aggiunta per la professione”, conclude Anzuini.

di Giulia Villani

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