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19 Maggio 2023

Un inno ai professionisti per i 100 anni di Professione di Architetto e Ingegnere in Italia

Sono circa 1,4 milioni i professionisti in Italia, e, secondo il Cresme, 2,3 milioni gli iscritti agli Ordini professionali tra lavoratori autonomi e dipendenti, ovvero 38 ogni mille abitanti, 680 mila in più rispetto al 2000.


Un esercito di lavoratori fortemente impegnati nella società civile a cui l’OAR dedicherà due giornate nell’ambito delle celebrazioni dei 100 anni dalla promulgazione della Legge n. 1395 del 24 giugno 1923 che ha istituito la professione di Architetto e Ingegnere in Italia, da cui sono nati gli Ordini Professionali di Architetti e Ingegneri.

 
Nella giornata del 7 giugno 2023 l’evento avrà respiro nazionale e vedrà la partecipazione delle Federazioni degli Ordini degli Architetti Regionali italiane, mentre il 14 giugno 2023 ci si concentrerà maggiormente sul panorama romano, la mattina per un confronto con le altre professioni (commercialisti, avvocati, giornalisti, medici, ingegneri, geometri e periti) e il pomeriggio per raccontare la storia dell’ordine degli Architetti di Roma e i suoi protagonisti.
Il centenario dell’istituzione della professione di Architetto e Ingegnere, costituirà dunque occasione per fare chiarezza sulla nascita degli Ordini, ben lontani dall’accezione sindacale che il Fascismo gli attribuì, anche perché concepiti prima dell’arrivo del ventennio.


Dopo un periodo di profonda difficoltà in cui si è perso e dimenticato sempre più lo spirito e il significato originario degli Ordini professionali in Italia, per chi ha creduto ed investito sul ruolo sociale delle professioni riconosciute dal sistema Ordinistico, si tenta oggi di recuperare i principi fondatori, scardinando l’equiparazione del professionista alle società commerciali, come è avvenuto con il Decreto Bersani prima e Monti poi. 


Siamo profondamente diversi dal sistema societario – spiega Antonio Marco Alcaro | Tesoriere dell’Ordine degli Architetti di Roma – non vendiamo prodotti commerciali, non dobbiamo fare utili e non siamo iscritti alla Camera di Commercio, ma produciamo opere di ingegno e siamo al servizio dei cittadini, per migliorare la qualità e la sicurezza dell’ambienti in cui viviamo, tutelare il patrimonio architettonico, culturale e paesaggistico, garantire l’interesse comune e dei nostri committenti pubblici e privati”.

 
Gli architetti rivendicano quindi il loro indispensabile ruolo sociale ed il valore della propria attività, su cui l’Ordine esercita un controllo, garantendo alla cittadinanza tutta che gli iscritti abbiano determinati requisiti: siano adeguatamente aggiornati e formati, si attengano alle norme deontologiche e svolgano con diligenza e competenza il loro compito.

Rientra in questo concetto anche l’adeguato compenso. “Il ruolo fondamentale del professionista in una società è nella tutela della committenza, pubblica o privata che sia  – continua Alcaro – un compenso parametrato e congruo, non serve a far guadagnare di più il professionista, ma a far sì che il cittadino sia tutelato in maniera adeguata e proporzionale all’incarico assegnato al professionista”.


A cent’anni dalla nascita degli Ordini, si riparte quindi dall’Architetto per ridisegnare le città e gli spazi in cui viviamo, puntare sulla sostenibilità energetica e assicurare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale, nella consapevolezza che sia forza propulsiva all’interno del sistema Paese.

di Giulia Villani

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