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22 Marzo 2024

Verso l’architetto esperto in emergenza

La Commissione Protezione Civile dell’OAR prosegue il lavoro del compianto Pasquale Zaffina con un ciclo di tre seminari incentrati sul contesto a cui la professione deve fare riferimento per rispondere all’esigenza di prevedere e contrastare gli effetti delle calamità naturali.

Confrontandosi con gli eventi che danneggiano il territorio e gli agglomerati urbani, nell’impegno di garantire la sicurezza delle persone, degli edifici e degli ecosistemi, i progettisti sono chiamati ad acquisire competenze specifiche, e maturare una sensibilità verso i temi della salvaguardia ambientale: la conoscenza dei fattori in grado di stravolgere l’equilibrio tra uomo e natura, ovvero tra natura e architettura, entra in gioco nello sviluppo di nuovi assetti  e nel recupero di quelli preesistenti,  favorendo la collaborazione con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, come gli enti locali e i reparti specializzati del Genio militare.

Per approfondire i temi connessi alla gestione delle calamità, l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia (OAR), attraverso il nucleo Emergenza della Commissione Protezione Civile – nella quale rientrano anche nucleo Prevenzione, nucleo Ricostruzione e nucleo Scientifico, ha ideato il ciclo di incontri “Conoscere e affrontare le diverse emergenze”, avviato dal webinar sui Cambiamenti climatici (21 marzo 2024), che si è svolto con il coordinamento scientifico di Rosa Maria Filice, coordinatrice nucleo Emergenza commissione Protezione civile OAR, in collaborazione con Alessandro Camiz, Simonetta Ciaccia, Marco Colcerasa, Paola Di Pietrantonio, Giambattista Pagliarulo, Eugenio Zara.

In apertura del seminario online, Carlo Zaffina, Coordinatore Commissione Protezione Civile, ricordando che gli architetti regolarmente iscritti all’OAR possono chiedere di far parte del gruppo della Protezione Civile e scegliere il nucleo di appartenenza, ha sottolineato che “l’intento è continuare a innescare rapporti interdisciplinari tra Comuni, Regioni, Dipartimento, Sistemi ordinistici delle professioni tecniche, capaci di incentivare programmi, studi, formazioni, protocolli di intesa e tutto quanto sia necessario a perseguire gli intenti di prevenzione, emergenza e ricostruzione, con un forte contributo scientifico. Si sta delineando sempre di più la nascita di una nuova figura professionale, l’architetto esperto in emergenza, un ruolo che coinvolge il professionista in tutte le fasi, dalla prevenzione all’emergenza, alla ricostruzione, all’approfondimento scientifico”.

L’immissione abnorme nell’ambiente di CO2 prodotta dalla combustione dei fossili (carbone, petrolio, metano) altera il clima e determina i fenomeni metereologici estremi che sempre più spesso si manifestano anche in aree che fino a pochi decenni fa non erano interessate da eventi atmosferici di portata catastrofica, come il bacino del Mediterraneo. Il contrasto al cambiamento climatico, che rientra tra gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, non sembra finora avere ottenuto i risultati fissati a livello internazionale, come registra il rapporto “State of the Global Climate 2023”, pubblicato il 19 marzo dalla World Meteorological Organization, che indica il 2023 come l’anno più caldo di sempre.

Oltre a produrre inondazioni e dissesto idrogeologico, l’innalzamento delle temperature influisce negativamente sulla biodiversità, ovvero sulle caratteristiche e sulla distribuzione geografica delle specie animali e vegetali sulla Terra. Le zone divenute inospitali a causa dei cambiamenti climatici si desertificano, con il conseguente spostamento delle popolazioni e le trasformazioni nei settori urbanizzati.

“La presenza di CO2”, ricorda Norbert Lantschner, già direttore dell’agenzia Casaclima, “fa parte della storia del pianeta, perché l’effetto serra naturale è indispensabile per avere una terra abitabile; però quello che adesso ci preoccupa è lo squilibrio, cioè questa forte immissione che ha comportato una nuova realtà mai verificatasi nella storia (…) “.

Nell’ambito di “Conoscere e affrontare le diverse emergenze”, la Commissione Protezione Civile programmerà altri due seminari, dedicati rispettivamente a Terremoto e vulnerabilità del territorio nazionale e agli Interventi sui beni a valenza storico-culturale.

di Francesca Bizzarro

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