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12 Ottobre 2022

Design for Peace: studenti e architetti ucraini negli studi italiani per «progettare la pace». Al via la call OAR per i giovani iscritti

Dieci borse di studio per under 35 per partecipare a workshop presso studi italiani: candidature dal 24 ottobre  – Progetto realizzato da Cnappc e OAR – I focus riguarderanno la ricostruzione in dieci aree devastate dalla guerra individuate dall’Ambasciata d’Ucraina

di Redazione OAR

Generare una visione per la ricostruzione post bellica delle città ucraine. Permettendo a giovani studenti e architetti provenienti dall’Ucraina di entrare in contatto e collaborare con realtà professionali italiane attivando, attraverso la cooperazione, creatività e progettualità per disegnare un futuro di pace. Sono questi i tasselli di cui si compone Design for Peace, progetto che prevede l’affidamento di dieci borse di studio ad altrettanti under 35 ucraini – laureati o iscritti a un corso universitario in architettura – che hanno trovato rifugio nel nostro Paese a seguito degli eventi bellici. L’iniziativa è realizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti PPC e dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, con il sostegno del Dipartimentoper le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con patrocinio e supporto tecnico dell’Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica italiana. Le candidature potranno essere inviate dal 24 ottobre.

Appena partita, invece, la call dell’OAR riservata ai giovani iscritti per raccogliere «idee per una pace possibile attraverso l’architettura» (deadline: 23 ottobre).

Il progetto Design for Peace si svolgerà, nel concreto, attraverso l’attivazione di specifici workshop su interventi di recupero e re-design di alcuni luoghi simbolo – indicati direttamente dal Ministero dello Sviluppo delle Comunità e dei Territori dell’Ucraina tramite l’Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana – delle città ucraine colpite dalla guerra in corso. A parteciparvi, accompagnati e ospitati dagli studi di progettazione italiani che si renderanno disponibili, saranno i giovani studenti, progettisti e designer – in netta prevalenza donne, a causa del divieto per gli uomini tra i 18 e i 60 anni di uscire dal Paese – che hanno dovuto lasciare l’Ucraina a causa della guerra. Per loro ci sarà l’opportunità – grazie al supporto della comunità di architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori italiani – di iniziare a pensare a un futuro di pace e alla ricostruzione delle loro città distrutte.

Qui il bando Design for Peace

«Gli architetti si occupano di costruire – sognare, immaginare, progettare – le città, non di distruggerle: per questo, è in relazione alla pace che l’architettura può dare il proprio contributo più rilevante», afferma Paolo Anzuini, consigliere OAR con delega all’internazionalizzazione che ha ideato il progetto Design for Peace insieme a Marcello Rossi, consigliere Cnappc con delega all’internazionalizzazione. L’architetto – osserva – «è una professione senza frontiere: una figura professionale spendibile in tutto il mondo e in ogni contesto, perché capace di utilizzare un linguaggio universale, quello dell’architettura. Il progetto Design for Peace – aggiunge il consigliere – parte dall’Ucraina ma punta ad ampliarsi verso altri Paesi che subiscono le conseguenze dei conflitti. Prossima destinazione: Congo».

I dettagli del bando

Nello specifico, la procedura di manifestazione d’interesse appena lanciata, si legge nel bando (vedi sopra), «si rivolge ad architetti e studenti in architettura ucraini, di età non superiore a 35 anni, attualmente presenti sul territorio italiano con lo status di rifugiati o sotto protezione temporanea successivamente al 24 febbraio 2022». I quali «dovranno aver già individuato altrettanti studi professionali italiani disponibili a offrire ospitalità, supporto tecnico e know-how per i workshop e la definizione dei progetti» (che a loro volta destineranno al progetto un tutor architetto laureato under 35).

In totale sono previste dieci borse di studio del valore di 1.500 euro per i quattro mesi di workshop (totale 6.000 per persona)

Le manifestazioni di interesse potranno essere trasmesse a partire da 24 ottobre 2022 (ore 10.00) fino al 28 ottobre (entro le 16.00) secondo le modalità e i requisiti previsti dal bando. La formazione della graduatoria si baserà esclusivamente sull’ordine temporale di arrivo delle domande, previa verifica del possesso dei requisiti da parte dei candidati.

Il 26 ottobre, presso l’Acquario Romano (piazza Manfredo Fanti, 47), è in programma il convegno inaugurale di Design for Peace, dal titolo «Progettare la Pace», al quale parteciperanno, tra gli altri, importanti sigle del mondo della cooperazione, da Emergency a Architetti senza frontiere. Sempre presso la sede dell’OAR, alla fine del periodo di workshop – presumibilmente entro il mese di aprile 2023 – i progetti, pubblicati in un apposito catalogo, saranno presentati in una mostra dedicata (qui maggiori dettagli sul cronoprogramma: LINK).

Qui la locandina del convegno

La call dell’OAR per i giovani iscritti

L’impegno dell’Ordine degli Architetti di Roma per rendere partecipi gli architetti sul fronte della cooperazione internazionale, tuttavia, si spinge oltre: è appena stata lanciata, infatti, la call «Emergenze – Call 03»  destinata agli iscritti under 40, con il sottotitolo «Progettiamo la pace» e l’obiettivo di raccogliere «idee per una pace possibile attraverso l’architettura».

I dettagli per la call

Per partecipare bisogna inviare – entro il prossimo 23 ottobre – la propria candidatura via email – all’indirizzo: i18n@architettiroma.it – con una breve bio (nel caso di gruppi o studi – indicare capogruppo), e contributi di massimo 2.000 battute ciascuno sul temi «Architettura e ricostruzione» e «Proposte e progetti per la ricostruzione». (FN)

di Francesco Nariello

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