POLITICA DELL'ORDINE

Azioni del Consiglio
25 Marzo 2020

La ripresa dell’economia dopo il coronavirus: un piano economico per il rilancio della filiera del mondo edile

Le professioni tecniche, che operano e agiscono a tutela e garanzia della cittadinanza, a seguito della grave emergenza sanitaria causata della COVID – 19, sono state costrette in larghissima parte a sospendere tutte le attività indispensabili al naturale svolgimento delle loro funzioni.

La paralisi di gran parte del sistema economico legato al mondo dell’architettura e dell’edilizia in genere, cancellerà qualsiasi tipo di ripresa del settore già penalizzato dalla persistente crisi che si è aperta nel 2007 e che oggi possiamo definire sistemica.

Per cercare di combattere questa situazione, e far ripartire uno dei motori più importanti dell’economia italiana, sono necessarie misure urgenti ed efficaci che tengano conto di tutta la filiera del settore edile: imprese, professionisti, rivendite dei materiali, artigiani e agenti immobiliari.

Sarà necessario far fronte non solo ai mancati incassi, ma anche e soprattutto alle mancate commesse.

La Federazione degli Ordini degli Architetti P.P.C. del Lazio (Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Viterbo)

propone le seguenti azioni:

SEMPLIFICAZIONE E STRUMENTI URBANISTICI

  • Snellimento delle procedure urbanistiche rendendo perentorie le tempistiche di cui alla conferenza dei servizi legge 241/1990 e s.m.i.;
  • Legittimità edilizia e urbanistica degli edifici determinata da una comprovata realizzazione degli immobili ante legge 6 agosto 1967 n. 765 (ad esempio catastale o foto aeree certificate) in modo da eliminare così molti dei contenziosi in essere. 
  • Azioni per favorire Piani e Programmi “complessi” per le trasformazioni urbane: snellimento dei passaggi procedurali e tempi tassativi entro i quali ricevere una risposta da parte degli Enti coinvolti, anche attraverso l’istituzione di un Ufficio di scopo da formare in ambito regionale;
  • Obbligo per le amministrazioni dell’istituzione dello Sportello Unico atto alla raccolta di tutti i pareri necessari;
  • Allineamento di tutte le piattaforme pubbliche in una sola: Urbanistica, Soprintendenze, Genio Civile, VV.FF., Commercio ecc.; al fine di poter far dialogare i diversi enti con un unico sistema informatico ed avere un’unica modalità di caricamento dei progetti;  
  • Valorizzazione e recupero dei Beni dello Stato e del patrimonio pubblico di enti locali inutilizzati o sottoutilizzati attraverso una procedura semplificata sul modello di quanto già attuato per i fari costieri e per le case cantoniere;
  • Piano rigenerazione urbana rivisitato facilitando soprattutto il tema dei cambi di destinazione d’uso degli edifici così da evitare le numerose situazioni di abbandono presenti nei nostri centri urbani e nelle nostre periferie.
  • Piano straordinario sulle centralità culturali nelle periferie delle città: impianti sportivi, musei, parchi tematici attrezzati, biblioteche, teatri, al fine di ridare identità e senso di appartenenza ai quartieri dormitorio.
  • Piano straordinario per l’emergenza abitativa.

CAPITOLI DI SPESA ESISTENTI

Si chiede di semplificare l’iter degli appalti pubblici per poter liberare risorse già stanziate: attraverso lo snellimento delle procedure, l’eliminazione degli obblighi di validazione, la riduzione dei tempi delle conferenze dei servizi, la riduzione dei fatturati necessari alla partecipazione alle gare ecc.

INCREMENTO DEI CAPITOLI DI SPESA 

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO 

  • Messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici;
  • Messa in sicurezza dei fenomeni di dissesto idrogeologico di tutti i territori italiani: consolidamento di clivi e versanti;
  • Messa in sicurezza delle coste marine: preservazione delle coste e azione anti erosione.
  • Messa in sicurezza delle infrastrutture tra cui di strade e ponti;
  • Adeguamento e miglioramento della risposta sismica degli edifici privati e pubblici.

MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ

  • Eliminazione delle barriere architettoniche per edifici e luoghi pubblici;

MESSA IN SICUREZZA E RIQUALIFICAZIONE A TUTELA DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO (art.9 Cost.)

  • Opere di conservazione e miglioramento statico dei beni culturali immobili;
  • Opere di conservazione e restauro per beni culturali mobili.
  • Detrazioni fiscali e snellimento delle procedure di approvazione per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di edifici storici.
  • Ricostruzione/rigenerazione del paesaggio italiano, in funzione di riqualificazione ambientale, risposta al cambiamento climatico e recupero della bellezza perduta, mediante interventi di forestazione urbana e restauro del paesaggio

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

  • Miglioramento dell’efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici;
  • Snellimento procedure, accesso a finanziamenti agevolati e potenziamento del bonus energetico, per la riqualificazione energetica degli edifici privati, con facilitazioni per interventi sulle facciate.

NUOVE STRUTTURE

  • Fondo economico per dare Nuovo impulso a infrastrutture ed opere pubbliche.

FINANZIAMENTO E DETRAZIONI

  • Accesso diretto a finanziamento di opere e servizi professionali di cui al precedente punto, attraverso Cassa Depositi e Prestiti;
  • Detrazioni dalle tasse che siano realizzate nello stesso anno e finanziabili a lungo periodo.
  • Forti detrazioni per sponsorizzazioni al fine di favorire forme di ‘mecenatismo’.

CASSE PRIVATE PER PROFESSIONI TECNICHE

  • Favorire l’Accesso diretto a finanziamento di avviamento e ampliamento dell’attività professionale attraverso la Cassa Depositi e Prestiti o i fondi regionali;
  • Istituire un fondo di sostegno per le libere professioni;
  • Ridurre la tassazione e aumentare gli incentivi fiscali per gli investimenti delle Casse al fine di liberare risorse per i sussidi e l’assistenza agli iscritti.

Molto di ciò che in questi anni è stato tagliato e sacrificato per il pareggio di bilancio e per la riduzione del debito pubblico (peraltro non raggiunto come obiettivo), è stato tolto alla sicurezza sociale causata dalla minore sicurezza del parco degli edifici pubblici, delle infrastrutture e del patrimonio immobiliare privato.

Non vogliamo più vedere i nostri centri storici crollare sotto i colpi dei terremoti. La burocrazia ha portato a far affermare al presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici Donato Carlea che nelle ricostruzioni post terremoto il 70% del tempo ‘se ne va in carte’ (come affermato dal’Ing. Carlea nel corso del Convegno del 13 dicembre 2019 tenutosi presso la Casa dell’Architettura di Roma). Questo era inaccettabile prima che il virus COVID-19 entrasse in Italia e lo sarà a maggior ragione nel momento, tanto agognato, in cui ci riprenderemo le nostre vite normali e si dovrà risalire anche da questo crollo.

La burocrazia va eliminata e grandi risorse vanno liberate e investite. Questa è la prima condizione per la ripartenza e per colmare il gap dei livelli di sicurezza delle nostre città e dei nostri territori.

La sospensione dei vincoli imposti dal patto di stabilità, annunciata dalla Commissione Europea, deve essere colta come l’opportunità di una “Cura Italia” più ampia dell’emergenza di queste settimane a che si dispieghi negli anni a venire, in una inversione di tendenza degli investimenti pubblici per un grande progetto di ricostruzione/rigenerazione delle città e del territorio Italiano. Un progetto pubblico che trascinerà anche il settore privato e tutta l’economia che trova stimolo nel sistema delle costruzioni.

Questo è l’unico modo per poter iniziare un nuovo periodo di sviluppo con straordinario valore morale. L’economia dovrà adeguarsi agli scopi della collettività e in quest’ottica gli architetti dovranno tornare ad esprimere ciò che i medici stanno esprimendo ora: garanzia sociale.

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