ATTIVITà DELL'ORDINE

Professione
13 Febbraio 2023

Dalla certificazione competenze all’incubatore per startup: l’OAR punta su qualità e innovazione

In un convegno alla Casa dell’Architettura le iniziative in cantiere per offrire agli iscritti all’Ordine nuove opportunità e strumenti per competere - Il ruolo della formazione

L’articolazione di un sistema di certificazione di competenze e professionalità su misura per gli architetti. La formazione e l’aggiornamento su temi ad altro contenuto innovativo, solo apparentemente «di frontiera» e invece già saldamente incardinati nel presente e nel futuro della professione, anche in termini di opportunità: dai marchi e brevetti alle società benefit. La messa a punto di un incubatore per startup di architettura ad impatto sociale ed ambientale. Sono tessere di un mosaico che l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia sta componendo per coniugare – congiungendo in modo trasversale servizi agli iscritti, formazione, opportunità lavorative, crescita professionale – concetti chiave come qualità (della progettazione, delle prestazioni professionali, dei prodotti) e innovazione.

A tenere insieme e a presentare lo stato dell’arte delle iniziative avviate dall’Ordine di Roma in tale ottica è stato il convegno «Certificare competenze e professionalità», che si è svolto lo scorso 9 febbraio alla Casa dell’Architettura. L’evento – con il coordinamento scientifico di Paolo Anzuini, consigliere OAR – ha visto l’alternarsi di relazioni e presentazioni intorno a un punto fermo, premessa e assunto di base per spunti di riflessione e proposte concrete al centro della giornata: «la qualità dei prodotti e dei servizi offerti sarà sempre più importante».

Certificazione, competenza, professionalità: sono le tre parole, trasversali, «che si intrecciano nella giornata di oggi – ha detto Paolo Anzuini, nella sua introduzione al convegno -, dedicata a immaginare e proiettare nel prossimo futuro quello che sta già accadendo, a prendere atto del fatto che il cambiamento è inevitabile. E ad imporre di procedere in una direzione precisa: cercare strade e soluzioni per costruire un futuro qualitativamente superiore per prodotti e servizi».

Per farlo sono state approfondite tematiche diverse ma tutte legate da un filo conduttore: dalle società benefit alle start up di architettura, fino ai marchi di certificazione, sempre con i fari puntati su ruolo e opportunità per gli architetti in tali ambiti. «Occorre stimolare i professionisti a chiedersi – ha spiegato il consigliere OAR -: quanto spazio c’è per aumentare la qualità in ambito architettonico? Come si certificano e quali sono le competenze per identificare un professionista?   Quali marchi di certificazione si potrebbero proporre per gli architetti? Quali sono le regole da seguire per certificarsi? Cercheremo di dare risposte e strumenti». L’Ordine di Roma, ha poi annunciato, «sta lavorando per strutturare un sistema per certificare competenze e professionalità». 

Un sistema di certificazione 

A illustrare il percorso che potrà condurre alla proposta di un sistema di certificazione e la sua  integrazione nell’ambito dell’offerta formativa strutturato dall’Ordine è stata Roberta Bocca, consigliera OAR con delega alla Formazione e coordinatrice del Ctf (Comitato Tecnico Formazione). «Il sistema di certificazione che si sta articolando – ha affermato -, non vuole solo certificare le competenze acquisite al termine di un percorso di formazione e aggiornamento, ma fornire riconosciuti parametri valutativi per nuove figure professionali che il mondo del lavoro richiede, intercettando la direzione in cui si sta muovendo». La stessa Bocca ha poi ricordato come «gli indirizzi strategico-politici dell’attuale Consiglio dell’Ordine prevedano la promozione e il sostegno della professione di architetto con l’obiettivo primario della valorizzarne la figura, in funzione del suo ruolo istituzionale e sociale, nell’interesse della collettività». La Formazione OAR, dunque, «si pone l’obiettivo di trasformare l’obbligo normativo dell’aggiornamento professionale in un’opportunità di crescita culturale, tecnica e professionale, con risvolti concreti nell’attività lavorativa. A tal fine, nuovo strumento fondamentale, e in fase di studio e approfondimento nell’ambito del Ctf, è proprio un sistema di certificazione».

Nel corso del convegno i temi trattati – illustrati dai consulenti selezionati dall’OAR per le diverse aree – hanno spaziato su «campi» di specializzazione che già rappresentano per gli architetti opportunità concrete: dall’analisi, anche sotto il profilo fiscale, sulle società benefit e sulla certificazione «B Corp» (a detenere il punteggio più alto a livello mondiale è proprio una società di architettura e ingegneria del Massachusetts, Stati Uniti) alle case histories in materia di certificazione, sia recenti (come il caso di «Casa Garantita») che più strutturate (Certificazione Rics  sulla valutazione immobiliare).

L’incubatore di start up

In linea con il percorso strategico impostato dall’OAR a sostegno di qualità e innovazione si colloca il progetto per l’Incubatore internazionale di startup ad impatto sociale ed ambientale, delineato nel corso dell’intervento di Marco Girolamo Guarna, program manager e consulente dell’Ordine. L’OAR «supporterà attivamente il processo di creazione e sviluppo di nuove imprese innovative, con una vocazione alla specializzazione esclusiva in architettura, design, innovazione».  Il modello sarà basato sulla gratuità per gli iscritti e incentrato sulla fase iniziale d’investimento nella vita di della nuova impresa (early stage), su una strategia di alleanza con investitori istituzionali e player leader di settore. Tra le priorità strategiche: costruire opportunità di sviluppo per valorizzare le invenzioni; innovare sul fronte dell’impatto sociale ed ambientale guardando a un’economia circolare, rigenerativa, civile; «fare azienda» e puntare sulla managerialità come «chiavi» per promuovere l’impresa; creare opportunità di investimento per operatori italiani e stranieri; ma anche esportare l’innovazione italiana attraverso «avamposti» all’estero e programmi duali. 

L’incubatore OAR, che avrà sede alla Casa dell’Architettura, è attualmente in fase di pianificazione e inizierà le attività entro il 2023. Per candidarsi bisognerà aver svolto la formazione specifica messa a disposizione dell’OAR: due corsi sui «brevetti», un corso «startup» e uno sugli «incubatori». «Saremo i primi – ha chiuso il cerchio Anzuini sulle iniziative presentate nel corso della giornata – a certificare i nostri iscritti per dare loro la possibilità di accedere al nostro incubatore». (FN)

di Francesco Nariello
PHOTOGALLERY

TAG

POLITICA

DELL'ORDINE

NEWS

DELL'ORDINE