NOTIZIE

Architettura
05 Maggio 2021

Recovery/M2. Focus: Superbonus 110% fino a 2023 e un piano per l’edilizia scolastica

di Redazione OAR

Estensione per altri due anni di Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza dell’edilizia residenziale privata e pubblica. E riduzione dei consumi per gli edifici pubblici, dalle scuole agli uffici giudiziari. Sono questi gli interventi su cui si concentra la quasi totalità della dotazione del Recovery Plan per il capitolo «Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici». Misure che, più di altre, potranno incidere in modo diretto e immediato sul mondo della progettazione e sull’attività dei professionisti.

Si tratta, nello specifico, degli investimenti previsti dalla M2C3 – la terza componente della Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (per un quadro più generale, leggi qui: LINK), che potrà contare su risorse per 15,22 miliardi di euro, considerando il solo Pnrr, che diventano 22,26 miliardi di euro se si guarda al Recovery nel suo complesso (inclusi React Eu e Fondo complementare). Gli obiettivi generali fissati per questo capitolo del piano sono, in particolare, «l’aumento dell’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato e lo stimolo agli investimenti locali, creazione di posti di lavoro, promozione della resilienza sociale ed integrazione delle energie rinnovabili».

L’ambito di intervento di maggiore peso – che assorbe oltre il 90% delle risorse stanziate – è quello che riguarda l’efficientamento energetico e sismico per l’edilizia residenziale privata e pubblica (quasi 13,9 miliardi dal Pnrr). Qui, gli investimenti saranno essenzialmente concentrati sull’estensione – a determinate condizioni – del Superbonus 110% (Ecobonus e Sismabonus) dal 2021 al 2023

Il prolungamento dell’incentivo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato e per l’edilizia sociale – introdotto dall’articolo 119 del Decreto Rilancio – mira, si legge nel Piano, «a far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, a stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e a raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030». L’estensione del Superbonus sarà di due anni, da 2021 al 2023, in particolare: al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli Iacp, a condizione che almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia realizzato entro il 30 giugno precedente). Il sostegno è fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. Si stima che gli investimenti previsti consentiranno, a regime, la ristrutturazione di circa 50mila edifici/anno, per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno.

Sul piano dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici, invece, la misura specifica – che conta su 1,21 miliardi di euro nel Pnrr – include la realizzazione del piano di sostituzione di edifici scolastici e riqualificazione energetica e l’efficientamento degli edifici giudiziari. Sul primo fronte, gli investimenti previsti puntano alla «progressiva sostituzione di parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto con l’obiettivo di creare strutture moderne e sostenibili» e per favorire, tra l’altro, la riduzione di consumi ed emissioni inquinanti, l’aumento della sicurezza sismica e lo sviluppo delle aree verdi, la progettazione degli ambienti scolastici che influenzino positivamente insegnamento e apprendimento di docenti e studenti. Il piano mira ad intervenire su circa 195 edifici scolastici, per un totale di oltre 410mila metri quadri.

Per quanto riguarda invece i sistema giudiziario, gli interventi finanziati saranno volti a «intervenire tempestivamente sulle strutture inadeguate che influiscono sull’erogazione del servizio giudiziario, consentendo la creazione di un contesto urbano rinnovato a beneficio degli utenti e dell’intera comunità», focalizzandosi sulla manutenzione di immobili esistenti, anche con la «valorizzazione del patrimonio storico che spesso caratterizza gli uffici dell’amministrazione della giustizia italiani». Obiettivo: intervenire su 48 edifici entro la metà del 2026, efficientando 290mila metri quadri di superficie.

Nel quadro degli interventi sul patrimonio pubblico – anche in vista del target di decarbonizzazione completa del settore civile prevista per il 2050 (Long Term Strategy e Renovation Wave -, si inserisce anche una riforma per la semplificazione e laccelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per lefficientamento energetico: in particolare si propone di affiancare a interventi di carattere economico, «anche misure volte a superare le barriere non economiche che riducono le scelte di investimento» o che rallentano l’esecuzione dei lavori. Quattro le linee di intervento proposte: rendere operativo il Portale nazionale per l’efficienza energetica degli edifici; potenziare le attività del Piano d’informazione e formazione rivolte al settore civile; aggiornare e potenziare il Fondo nazionale per l’efficienza energetica; accelerare la fase realizzativa dei progetti finanziati dal programma Prepac (riqualificazione energetica della Pubblica Amministrazione centrale).

(FN)

di

PHOTOGALLERY

TAG

ATTIVITÀ

DELL'ORDINE

POLITICA

DELL'ORDINE